Corriere della Sera 3/7/2013, 3 luglio 2013
SHAHID
‘‘Il termine egiziano shahid (al plurale shuhada ) viene utilizzato per designare chi si immola come «martire». Etimologicamente la parola significava «testimone», proprio come nel caso del greco martys . Nel Corano il termine ricorre 55 volte, per lo più nel senso giuridico di testimone. Ieri un leader dei Fratelli musulmani ha rivolto un appello agli egiziani, chiedendo loro di prepararsi a sacrificare la loro vita per prevenire un golpe da parte dei militari. «Ciò che possiamo offrire ai martiri della precedente rivoluzione è ricercare noi stessi il martirio, per evitare un colpo di Stato»: così si è espresso Mohammed Al Beltagui, segretario generale del partito Libertà e Giustizia, braccio politico dei Fratelli musulmani. Il riferimento è ai seguaci della Fratellanza, il partito ora al potere, morti durante la rivolta che nel 2011 rovesciò il governo di Hosni Mubarak.