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 2013  luglio 02 Martedì calendario

DA STAR A CENTRINO LA TRISTE DERIVA DEL PROFESSORE TRISTE

La solitudine di un leader nel dimenticatoio è an­che questo, un’umilian­te anticamera di 9 ore e 29 minu­ti. L’ex premier Mario Monti, in quel momento «vicino a Ro­ma», si sfoga su Facebook alle 10.37 dell’ultima domenica di giugno e minaccia di mandare a casa il suo successore Enrico Letta. Ma... Ma la prima agenzia che se ne accorge è l’Agi alla buo­n’ora delle 20.06 e finalmente compare il titolo «Monti, stop ambiguità o non sosterremo più coalizione», corredato con un trattino, il livello più basso delle segnalazioni speciali ai capiredattori. Sic transit gloria mundi, soltanto pochi mesi fa sarebbe stato impensabile per qualsiasi organo di stampa di­menticare nei meandri della re­te il pensiero dell’uomo che dove­va governare l’Italia per qual­che annetto. Anche in politica non c’è niente di più triste dei riflettori che si spostano altrove, del palcosce­nico una volta scintillante ri­schiarato malamente da qual­che lampadina di servizio. Mon­ti da Vespa, Monti dalla Gruber, Monti dalla Bignardi, Monti da Fazio, tutto questo avveniva non più di una manciata di setti­mane fa, pari però a un’era geo­logica. Il serafico professore dal­la battuta pronta, che metteva al bando chiunque minacciasse stabilità e rigore, si è fatto so­stituire dalla controfigura do­menicale che s’impiglia nei so­cial network. Ma soprattutto for­mula minacce politiche che su­scitano divertite alzate di spalle o paterne prese di distanza. Se Berlusconi lascia solo intende­re di far saltare la maggioranza i palazzi fibrillano, se lo fa Monti tutto si risolve con un va be’. Quasi impietoso il capo dello Stato Giorgio Napolitano, l’uo­mo del Colle che ne costruì la premiership con un’estate di trame e una generosa nomina preventiva a senatore a vita. Da Zagabria, Re Giorgio si è degna­to di dedicare al suo ex pupillo una dichiarazione di tre righe: «Faccio molta fatica a prestare un volto minaccioso al profes­sor Monti che, voglio ritenere, voglia giocare solo un ruolo di stimolo». E il caso è chiuso, se mai è cominciato, con un autorevole sigillo. Vai a sapere perché un ex presi­den­te del Consiglio che si distri­cava tra Obama e la Merkel, si in­nervosisca se il socio Casini lo punzecchia o se Cesa veste i pan­ni dello s­talker interno critican­dolo tutti i giorni. Misteri di Scel­ta civica, sognata come grande casa degli italiani e finita come una microlista rissosa condan­nata dai sondaggi a un futuro poco radioso. Tanto più se il padre fondatore, nobile fregio di una maggioranza che può fare a me­no dei suoi voti, manda messag­gi minatori a Letta senza avere la forza per attuarli. Con due mi­nistri terrorizzati di essere mes­si alla porta, 16 senatori e 38 de­putati, l’arsenale politico del Professore si è ridotto ai minimi termini dagli iniziali splendori. Più prosegue l’incerta avventu­ra del governo di larghe intese, più Monti si intristisce per il ruo­lo di piccolo azionista che gli sta stretto. Non riesce a incidere, non risale nei sondaggi, è tor­mentato dagli ex Udc che non vedono l’ora di rimettersi in pro­prio come ai vecchi tempi. Quel­li che lo interpellavano come l’oracolo non lo consultano più, quelli che lo raffiguravano co­me un incrocio tra Cavour e De Gasperi sorridono quando si la­menta per essere più apprezza­to all’estero che in Transatlanti­co.
Resta sempre però un gran si­gnore, un prodotto dell’antica borghesia tecnocratica che la politica lusinga nei momenti del bisogno e liquida con una pe­data quando servono altre figure. Gli fa onore l’understate­ment con cui si presenta su Face­book, nel mare magnum degli schiamazzi telematici: profes­sore di economia, senatore del­la Repubblica (senza distinguer­si per il laticlavio a vita). Non ha sbagliato a improvvisarsi negli improbabili panni del sabotato­re delle larghe intese. Ha com­messo un altro errore: quello di credere che gli italiani lo avreb­bero fatto premier a vita per mancanza di personaggi prepa­rati come lui. Right or wrong, ma in Italia la democrazia fun­ziona così.