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 2013  luglio 01 Lunedì calendario

NUOVE PANTERE NERE, LA RABBIA RAZZISTA USA

Violenti, armati, razzisti, antisemiti, nemici di Barack Obama. E afroamericani. Sono le Nuove Pantere nere, la formazione di estremisti tornata a far parlare di sé in seguito all’arresto a New York di uno dei loro leader, Maruse Heath, noto con il nome di battaglia di King Samir Shabazz.
Il partito delle Pantere nere nacque in California nel 1966 come formazione politica che lottava contro la segregazione razziale con un’impostazione ideologica marxista-leninista. Rifiutava il sogno pacifista di Martin Luther King propugnando un diritto all’auto-difesa.
La loro storia fu tormentata e incendiaria, animata da due leader carismatici come Huey Newton, ucciso nel 1989, e Bobby Seale.
Nelle parole di Newton, il Black panther party sosteneva la necessità dei neri di difendersi con le armi contro le aggressioni della polizia fino alla realizzazione di una società democratica e socialista priva di ogni razzismo.
Il New Black panther party (Nbpp) in realtà con la storica formazione ha in comune poco o niente. È nato ufficialmente nel 1989 da un gruppo secessionista della Nation of Islam, i militanti musulmani afroamericani di cui era stato portavoce Malcolm X che vi militò fino al 1963 (venne ucciso due anni dopo da alcuni membri dell’organizzazione).
Le Nuove Pantere nere uniscono estremismo islamico a suprematismo nero in un programma politico-militare che predica l’odio per i bianchi, il rafforzamento delle comunità afro-americane e una società separata in cui i neri non paghino le tasse per essere risarciti dei torti subiti in passato e possano essere governati e giudicati solo da neri. Il loro leader è Malik Zulu Shabazz (il suo vero nome è Paris Lewis), un avvocato 40enne originario di Los Angeles che sostiene che gli attentati dell’11 settembre 2001 sono stati una cospirazione giudaica.
King Samir Shabazz, ora agli arresti, ha trascorsi come predicatore a Philadelphia e, a quanto ha riferito un giornale locale, ha sostenuto che i neri dovrebbero creare delle milizie «per sterminare i bianchi, spellarli vivi, versare su di loro l’acido, scatenare contro di loro i pit bull, prendere a sassate le loro teste e fare dei raid nei reparti maternità per uccidere qualsiasi cosa di bianco in vista».
«Non ci sarebbe niente di più appagante di tornare a casa con una testa di un uomo bianco nella mia borsa», avrebbe detto durante un talk show radiofonico autogestito dal gruppo. Il suo arresto però non è legato a queste dichiarazioni. Shabbazz è stato arrestato perché sorpreso per le strade di Harlem vestito di un giubbotto antiproiettile e armato con una pistola carica non denunciata. In passato era stato già arrestato per aver minacciato degli elettori a un seggio.
Il partito ha gridato al complotto, definendo il loro esponente un prigioniero politico e promettendo battaglia. Secondo l’associazione anti-razzista Anti defamation league, il Nbpp è la più razzista e antisemita organizzazione afro-americana presente negli Stati Uniti e Shabbazz è la sua voce più estremista.
L’osservatorio Southern poverty law center, che tiene sotto controllo tutti i gruppi d’odio, cataloga la formazione accanto ai neonazisti e ai suprematisti bianchi e ritiene che oggi conti diverse migliaia di militanti e, dopo anni di oscurità, sia riuscita a organizzarsi in diverse aree del territorio americano.
L’accusa più pesante è arrivata però dalla Fondazione Huey Newton nata per mantenere viva la memoria del fondatore delle originarie Pantere nere che ha negato qualsivoglia legame con l’organizzazione paragonandola al Ku Klux Klan.
Il leader del Nbpp ha definito Obama un traditore che rappresenta l’uomo bianco e un criminale per aver cospirato contro il leader libico Muammar Gheddafi.
Le Nuove Pantere nere hanno infatti un debole per i dittatori africani e per loro un altro forte riferimento ideologico è Robert Mugabe, dittatore dello Zimbabwe.
Di recente il sedicente partito ha inviato una delegazione in Africa per incontrare esponenti dello Zanu-Pf, il partito di Mugabe e il sudafricano Pan africanist congress of Azania, formazione nazionalista nera.
Dopo il tour africano hanno fatto loro lo slogan delle lotta contro i bianchi fomentata dal vecchio despota dello Zimbabwe: «One settler, one bullet», (un colono, una pallottola).
Come queste parole verranno declinate nell’America del primo presidente nero ancora non si sa.