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 2013  luglio 02 Martedì calendario

SPECULAZIONE ALLA SBARRA. DOPO IL LIBOR TOCCA AI CDS

A Bruxelles sospettano che ad alcune delle regine dei mercati finanziari il mercato – quello libero dove ci si fa concorrenza rispettando qualche regola – in realtà non piaccia poi tanto. Joaquìn Almu­nia, responsabile dell’Antitrust europeo, ha annunciato ieri di avere fatto arrivare un atto di accusa formale a 13 banche di affari – ci so­no tutte le più grandi, comprese le solite Gold­man Sachs, JPMorgan, Ubs, Deutsche Bank, Bnp Paribas e Credit Suisse ma nessuna ita­liana – accusandole di avere ostacolato la con­correnza nel mercato dei Cds. Diventati fa­mosi con la crisi, i Cds (la sigla sta per credit default swap) sono titoli derivati che assicu­rano contro l’insolvenza di un soggetto che ha emesso obbligazioni. Gli investitori com­prano Cds per essere garantiti nel caso che un proprio debitore non sia in grado di rimbor­sarli o anche solo per speculare sulle paure del fallimento di un’azienda o di uno Stato.
Tutto nasce dalle lamentele di due colossi, la tedesca Deutsche Börse e il gruppo america­no Cme, società che gestiscono borse finan­ziarie e che qualche anno fa volevano avvia­re delle piattaforme su cui i loro clienti potes­sero scambiarsi i Cds. Le due società hanno chiesto le necessarie licenze all’Isda, l’asso­ciazione tra le banche che fa da regolatore su questi titoli derivati, e a Markit, il gruppo con­trollato in parte dalle stesse banche che diffon­de le informazioni finanziarie per fare trading sui Cds. Dalle verifiche della Commissione ri­sulta che sia Isda che Markit – anch’essi inda­gati – hanno rifiutato la concessione delle li­cenze perché le banche che li controllano li hanno autorizzati a concederle solo per piat­taforme over the counter, cioè esterne ai mer­cati regolamentati. «La Commissione – han­no spiegato a Bruxelles – è arrivata al parere preliminare che le banche si siano mosse col­lettivamente per escludere le Borse dal mer­cato, perché temevano che lo scambio di Cds sui mercati regolamentati avrebbe ridotto le entrate che ottengono facendo intermedia­zione nel mercato over the counter ».
Un’indagine simile sarebbe stata avviata l’an­no scorso negli Stati Uniti. Se i sospetti della commissione saranno confermati le banche, Isda e Markit saranno multati per un am­montare che può arrivare fino al 10% del loro fatturato globale.
Come nel caso delle indagini sulla manipola­zione dell’indice Libor (che, forse non per ca­so, riguardano molte delle banche sotto in­chiesta per i Cds) lo scenario che emerge è quello in cui grandi banche d’affari facevano i miliardi – ai danni degli altri investitori – ap­profittando e abusando della voluta opacità dei mercati finanziari.