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 2013  giugno 13 Giovedì calendario

LA NOTTE DELLA NAZIONE

1939
22 maggio. A Berlino i ministri degli Esteri Galeazze Ciano e Joachim von Ribbentrop firmano il Patto d’acciaio, alleanza tra Italia e Germania: cooperazione militare in caso di guerra e inviolabilità della frontiera del Brennero tra Reich e Regno d’Italia.
1° settembre. La Germania invade la Polonia. È l’inizio della Seconda guerra mondiale. Il giorno dopo Benito Mussolini dichiara la “non belligeranza” dell’Italia.
3 settembre. Gran Bretagna, Francia, Australia, India e Nuova Zelanda dichiarano guerra alla Germania.
1940
Aprile-maggio. La Germania occupa Danimarca e Norvegia, e, nell’ambito della Campagna di Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Belgio.
10 giugno. L’Italia dichiara guerra a Francia e Gran Bretagna.
11 giugno. Inizia l’offensiva in Africa orientale italiana: bombardamento di Port Sudan e Aden, nell’attuale Yemen. Alla fine di luglio l’Italia raggiunge la sua massima penetrazione in Africa orientale conquistando il villaggio di Buna, un centinaio di chilometri all’interno del Kenya.
12-13 giugno. Nella notte, bombardieri italiani si dirigono su Francia meridionale, Tunisia e Corsica e colpiscono Saint-Raphael, Hyères, Biserta, Calvi, Bastia e la base navale di Telone. È l’inizio della battaglia delle Alpi Occidentali, che si conclude il 25 giugno con il successo difensivo francese: l’Italia conquista solo Mentone e altri piccoli centri a ridosso del confine.
19 agosto. Le truppe di Guglielmo Nasi occupano Berbera e conquistano la Somalia britannica: l’unico successo italiano senza aiuto tedesco.
13 settembre. Le truppe italiane in Libia al comando di Rodolfo Graziani invadono l’Egitto, ma si fermano a Sidi el-Barrani, circa cento chilometri dopo il confine con la Libia, peti organizzare l’offensiva contro gli inglesi.
27 settembre. Berlino: Patto tripartito tra Germania, Italia e Giappone.
28 ottobre. Le truppe italiane dislocate in Albania si muovono verso la Macedonia e l’Epiro: è l’inizio della campagna di Grecia.
11-12 novembre. Nella notte, 21 aerosiluranti britannici Swordfish raggiungono il golfo di Tarante e attaccano la flotta italiana, dimostrando l’inefficienza della Regia marina.
8 dicembre. Inizia la controffensiva britannica in Nord Africa, soprannominata operazione Compass. Al termine, il 9 febbraio 1941, l’Italia è costretta a cedere la Cirenaica e a chiedere soccorso alla Germania, che invia l’Afrika Korps. Il decisivo aiuto tedesco imprime una svolta nei rapporti tra Mussolini e Adolf Hitler, ormai legittimato a imporsi sui comandi italiani.
1941
27-29 marzo. Decisiva vittoria inglese nelle acque di capo Matapan, a sud del Peloponneso. Cinque navi affondate, 2.331 morti e 1.163 prigionieri le perdite italiane.
6 aprile. Le potenze dell’Asse aggrediscono il regno di Jugoslavia. Le forze italiane di stanza in Venezia Giulia, Istria e Albania, sotto il comando di Vittorio Ambrosio, hanno il compito di prendere Lubiana e di lì scendere lungo la costa dalmata. Il piano di Hitler è ambizioso: conquistare i Balcani e poi puntare verso l’Unione sovietica.
10 aprile. Il primo ministro collaborazionista Georgios Tsolakoglu firma la resa della Grecia, che, anche a seguito della successiva conquista di Creta (1° giugno), viene spartita tra gli Stati dell’Asse. L’Italia, che già ha occupato le isole del Dodecanneso, ottiene il controllo di quasi tutta la Grecia continentale, delle isole di Corfù, Tante e Cefalonia e di Creta Est.
10 maggio. Inizio della battaglia di Gondar, a seguito della controffensiva britannica in Africa orientale italiana.
Il 30 novembre 1941, il generale Nasi si arrende.
18 maggio. L’Italia annette la Dalmazia-
22 giugno. Con l’operazione Barbarossa inizia l’invasione dell’Urss. Il 10 agosto, sul fronte russo ci sono 60mila uomini del Csir, Corpo di spedizione italiano in Russia, al comando del generale Giovanni Messe. L’anno seguente, alla spedizione italiana si aggiungono altre sei divisioni: si forma l’Armir (Armata italiana in Russia), al comando del generale Italo Gariboldi. Nell’autunno 1942 conta 230mila uomini.
8 settembre. I soldati dell’Asse iniziano l’assedio di Leningrado, che si conclude nel gennaio 1944 con la vittoria sovietica. Circa un milione di morti fra i civili.
7 dicembre. Attacco giapponese a sorpresa alla flotta statunitense di Pearl Harbor, nel Pacifico. Il giorno dopo gli Stati Uniti entrano in guerra.
11 dicembre. Germania e Italia dichiarano guerra agli Stati Uniti.
1942
21 gennaio. Inizio dell’offensiva di Erwin Rommel nell’Africa settentrionale con due divisioni corazzate tedesche e due italiane.
21 giugno. Le forze dell’Asse prendono Tobruch, in Libia.
4 novembre. Si conclude la battaglia di El Alamein: decisiva vittoria alleata in Nord Africa.
19 novembre. Inizia l’offensiva sovietica sul Don. La battaglia si conclude con la ritirata e la disfatta delI’VIII armata italiana: circa 85mila perdite fra morti e dispersi.
1943
23 gennaio. Le truppe italiane abbandonano Tripoli.
13 maggio. Gli Alleati entrano a Tunisi e Biserta e fanno oltre 200 mila prigionieri fra le forze italo-tedesche.
10 luglio. Sbarco delle truppe alleate in Sicilia con circa 150mila uomini.
19 luglio. Circa mille velivoli statunitensi bombardano Roma per 152 minuti: 3mila morti e 11mila feriti.
25 luglio. Il Gran consiglio del fascismo vota la sfiducia a Mussolini, che viene arrestato. Il re Vittorio Emanuele III affida al maresciallo Pietro Badoglio l’incarico di formare il governo.
14 agosto. Il governo Badoglio dichiara Roma “città aperta”.
3 settembre. A Cassibile (Siracusa) i generali Giuseppe Castellano e Walter Bedell Smith, in rappresentanza rispettivamente di Pietro Badoglio e Dwight D. Eisenhower, firmano segretamente la resa incondizionata del Regno d’Italia.
8 settembre. Badoglio e Eisenhower rendono pubblico l’armistizio.
9 settembre. Badoglio, il re Vittorio Emanuele e il figlio Umberto abbandonano Roma e riparano a Brindisi. Gli Alleati sbarcano a Salerno. Nel pomeriggio a Roma, Ivanoe Bonomi (presidente), Mauro Scoccimarro, Giorgio Amendola, Aloide De Gasperi, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Pietro Nenni, Giuseppe Romita, Meuccio Ruini e Alessandro Casati fondano il Cin, Comitato di liberazione nazionale.
10 settembre. I tedeschi occupano Roma.
12 settembre. Operazione Quercia: Mussolini, confinato a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, è liberato da un Gommando tedesco.
23 settembre. Per volere di Hitler viene costituita la Repubblica sociale italiana. Stato fantoccio non riconosciuto dalla comunità internazionale.
23-28 settembre. Battaglia tra tedeschi e italiani per l’isola greca di Cefalonia. Alla resa italiana fanno seguito massacri e rappresaglie dei tedeschi. Le stime delle perdite italiane sono incerte: da 1.700 a 9.400 fra caduti in battaglia e giustiziati.
26 settembre. Nasce il Primo raggruppamento motorizzato del Regio esercito, che combatte nella campagna d’Italia con gli Alleati.
27-30 settembre. Quattro giornate di Napoli: i militari fedeli al cosiddetto Regno del Sud, assieme alla popolazione civile, riescono a liberare la città dalle forze annate tedesche e dai gruppi di fascisti italiani.
13 ottobre. L’Italia dichiara guerra alla Germania e diventa co-belligerante al fianco degli Alleati.
16 ottobre. Rastrellamento nazista nel ghetto ebraico di Roma: 1.023 deportati ad Auschwitz. Sopravvivono soltanto in 16.
1944
8-10 gennaio. Processo di Verona: condannati a morte i membri del Gran consiglio del fascismo che hanno sfiduciato Mussolini. L’11 gennaio fucilati Galeazze Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi.
22 gennaio. Al via l’operazione Shingle: è l’offensiva alleata nella zona di Anzio e Nettuno per aggirare le forze tedesche attestate sulla linea Gustav e conquistare Roma.
23 marzo. Attentato dinamitardo di via Rasella, a Roma, da parte dei Gap, i Gruppi di azione patriottica: 33 vittime (che nel corso dei giorni salgono a 42). Il giorno seguente, rappresaglia tedesca: è l’eccidio delle Fosse ardeatine, con 335 vittime. L’ordine di Hitler: dieci italiani fucilati per ogni tedesco ucciso (con cinque esecuzioni in più per eliminare i testimoni).
4 giugno. Liberazione di Roma.
5 giugno. Re Vittorio Emanuele III, dopo la liberazione di Roma, firma il decreto con cui nomina il figlio, Umberto di Savoia, luogotenente generale del regno. Sono gli accordi del patto di Salerno (aprile 1944) stretto tra le forze politiche del Comitato di liberazione nazionale: la questione istituzionale italiana è congelata fino al termine del conflitto.
6 giugno. Le forze alleate sbarcano in Normandia.
11 agosto. Il Cln toscano da l’ordine di insurrezione generale a Firenze, che viene liberata dalle brigate partigiane prima dell’arrivo delle truppe alleate. La battaglia, in una zona della città, dura fino al 1° settembre, quando anche Fiesole è conquistata.
25 agosto. Battaglia di Rimini, il più grande scontro di mezzi corazzati in Italia. Condotta dall’VIII armata alleata contro le forze tedesche della X armata tra Pesaro, San Marino e Rimini, con l’obiettivo di sfondare la Linea gotica (la linea difensiva tedesca da Massa Carrara a Pesaro). L’offensiva termina a fine settembre con la presa di Rimini. Nei mesi successivi gli Alleati restano però bloccati sul fiume Senio, sul fronte adriatico, e sul monte Battaglia, sul fronte appenninico.
29 settembre-1o ottobre. I tedeschi in ritirata, per rappresaglia verso la brigata partigiana Stella rossa, compiono un rastrellamento e una strage a Marzabotto, nell’Appennino bolognese. Tra Marzabotto, Grizzano e Vado di Monzuno vengono uccise circa 1.830 persone, in maggioranza donne, anziani e bambini. Con le Ss, capitanate dal maggiore Walter Reder, agiscono italiani in camicia nera.
9 novembre. Fanti inglesi della 4a divisione entrano a Forlì (Mussolini era nato a Predappio, a 15 chilometri), accolti dalla popolazione in festa.
13 novembre. “Proclama Alexander”, discorso trasmesso dall’emittente “Italia combatte” del comandante delle truppe alleate, il federmaresciallo inglese Harold Alexander: ordina alle formazioni partigiane di cessare l’attività militare, dato il rallentamento dell’avanzata alleata. Risultato: sbandamento delle forze partigiane e ripresa dell’attività fascista e tedesca contro i gruppi di resistenza.
7 dicembre. Roma, i delegati del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Cinai) firmano un protocollo d’intesa con il comandante supremo alleato nel Mediterraneo, generale Henry Maitland Wilson (Protocolli di Roma). Gli Alleati riconoscono il Cinai, i partigiani ottengono aiuti finanziari e militari e in cambio accettano l’autorità degli Alleati, con la consegna delle armi a liberazione avvenuta.
26 dicembre. Il governo Bonomi riconosce nel Cinai l’organo rappresentativo del governo italiano nel Nord ancora occupato dai nazifascisti; il Comitato a sua volta saluta il governo del Sud come «solo governo legittimo».
1945
29 marzo. Il Cinai decreta l’unincazione delle forze partigiane e nomina un Comitato insurrezionale composto da Leo Valiani (Partito d’Azione), Sandro Pertini (Partito socialista) ed Emilio Sereni (Partito comunista).
14 aprile. Gli americani attaccano su tutto il fronte italiano. Il generale tedesco Heinrich von Vietinghoff chiede a Hitler l’autorizzazione a ritirarsi verso il Po, ma gli viene negata.
19 aprile. I partigiani guidati da Ilio Barontìni liberano Bologna. Il 25 aprile gli Alleati entrano in città.
24 aprile. Gli anglo-americani attraversano il Po e bombardano il Veneto.
25 aprile. Dopo la liberazione di Bologna, Genova, Cuneo, il Cln proclama l’insurrezione generale nell’Italia del Nord. I partigiani occupano fabbriche, caserme e prefetture. A Milano chiesta a Mussolini la resa incondizionata della Repubblica di Salò. In serata Mussolini e il suo entourage, scortati dalle Ss, fuggono verso Como.
27 aprile. I partigiani intercettano Mussolini a Dondo (Como), diretto in Svizzera con alcuni gerarchi e Clara Petacci. Mussolini e Petacci fucilati il giorno seguente a Giulino di Mezzegra dopo la sentenza di condanna del Cln.
29 aprile. I corpi di Mussolini, Petacci, Alessandro Pavolini, Paolo Zerbino, Achille Storace appesi a un distributore di benzina a Milano in piazzale Loreto, là dove erano state abbandonate le vittime del 10 agosto 1944 (15 partigiani presi dal carcere di San Vittore e fucilati). Intanto a Caserta, il colonnello Victor von Schweinitz firma la resa incondizionata delle truppe tedesche in Italia a partire dalle 14 del 2 maggio. Presenti gli ufficiali americani e inglesi, e il generale sovietico Aleksei Kislenko. Prosegue l’avanzata alleata nel Nord Italia: unità del IV corpo americano raggiungono Milano, già liberata dai partigiani; il V corpo britannico arriva a Venezia e la II divisione neozelandese del XIII corpo britannico tocca il Piave.
30 aprile. Il Cin di Trieste, guidato dal colonnello Antonio Fonda Savio, libera quasi tutta la città, prima dell’arrivo delle truppe jugoslave.
1° maggio. A Trieste le avanguardie partigiane di Josip Broz Tito, seguite dal IX corpus dell’esercito jugoslavo.
Iniziano 43 giorni di occupazione.
2 maggio. Le truppe tedesche cessano ogni attività bellica. Fine della guerra in Europa.
12 giugno. Dimissioni del governo Bonomi.
21 giugno. Costituzione del governo Farri di unità nazionale.
14 luglio. L’talia dichiara guerra al Giappone.
18 settembre. Londra: il ministro degli Esteri Aloide De Gasperi espone la posizione italiana su Trieste.
1946
9 maggio. Vittorio Emanuele III abdica in favore del figlio Umberto II, che ricopre il titolo per poco più di un mese, ed è ricordato per questo come “re di maggio”.
2 giugno. Ventotto milioni di italiani (per la prima volta anche le donne) chiamati alle urne per il referendum istituzionale sulla scelta tra monarchia e repubblica, e per reiezione dei mèmbri dell’Assemblea costituente, incaricata di scrivere la Costituzione.
10 giugno. La Corte di cassazione proclama i risultati: ha vinto la repubblica con il 54,3% dei voti.
13 giugno. Umberto II di Savoia va in esilio a Cascais, in Portogallo.
28 giugno. L’avvocato napoletano Enrico De Nicola eletto dall’Assemblea costituente capo provvisorio dello Stato.
1947
10 febbraio. Parigi: firma del trattato di pace tra gli Alleati e l’Italia. Cessione della città di Zara e di Fiume alla Jugoslavia, delle isole del Dodecanneso alla Grecia, riconoscimento dell’indipendenza dell’Albania, rinuncia alle colonie, ossia Libia, Eritrea e Somalia italiana (Trieste torna italiana il 24/10/1954).
22 dicembre. Approvazione della Costituzione italiana da parte dell’Assemblea costituente con promulgazione del capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre. La Carta entra in vigore il 1° gennaio 1948.