Edoardo Segantini, Corriere della Sera 14/6/2013, 14 giugno 2013
SUL WEB LE NOSTRE VITE VALGONO 0,0005 DOLLARI
Corriere della Sera, venerdì 14 giugno
Nell’era del protagonismo individuale, le nostre vite valgono pochissimo: almeno prese una a una, perché sommate costituiscono un bel gruzzolo per chi ne fa commercio. È quanto emerge da un’inchiesta del Financial Times sul mercato dei dati personali. Da cui risulta, ad esempio, che le informazioni più semplici (età e sesso) valgono 0,0005 dollari a persona, cioè mezzo dollaro per mille; 2,11 dollari (sempre per mille persone) se si tratta di dati su potenziali acquirenti di automobili; 260 se gli individui in questione sono affetti da gravi malattie.
I venditori di profili personali (cioè i nostri) sono società specializzate a frugare, come nuove Stasi (la polizia segreta tedesco-orientale), nelle vite degli altri: vendono la loro merce a chi la compra, dalle banche alle assicurazioni, interessatissime a sapere, della gente, quanto, probabilmente, camperà. Altre sono finite in pancia alle balene bianche di Internet, com’è capitato ad Abacus Direct, specialista nel monitorare lo shopping, poi acquisita da Double Click, l’agenzia pubblicitaria di Google.
Una particolare attenzione è dedicata ai neonati, prima ancora che vengano al mondo. Per chi vende informazioni sensibili, non c’è infatti periodo più interessante di quello che precede una nuova vita: quando future mamme e futuri papà sono più disponibili ad aprire il portafoglio. Da qui la nascita di database come il «network del bebè», che contengono ogni genere di informazioni sui genitori, i nonni e gli zii.
Questo «film» si svolge in America, dove la privacy vale quasi niente. La nostra realtà è un po’ diversa: e lo resterà fino a quando sarà contrastata la lobby del «sistema Washington», impegnatissima a portare un po’ d’America nella vecchia Europa. Che sia per regalarci un piano Marshall digitale? La trama può comunque aiutare le anime più candide a svegliarsi dal sogno, a capire che Internet non è gratis e lo paghiamo con le nostre identità. D’altronde è stato proprio l’ex capo della General Electric Jack Welch, uno dei manager più bravi di tutti i tempi a farsi pagare, a intitolare la sua biografia Controlla il tuo destino o lo farà qualcun altro.
Edoardo Segantini