LUCREZIA DELL’ARTI, http://lucreziadellarti.wordpress.com/ 15/6/2013, 15 giugno 2013
Oggi raccontiamo la storia di Trambus Open SpA, una società detenuta al 60% da Atac SpA e al 40% da una società francese, Les Cars Rouges sa
Oggi raccontiamo la storia di Trambus Open SpA, una società detenuta al 60% da Atac SpA e al 40% da una società francese, Les Cars Rouges sa. La raccontiamo oggi perché il 22 maggio scorso il Comune di Roma ha detto sì ad Atac, che chiedeva di poter comprare il 40% del capitale in mano ai francesi. Perché Atac vuole possedere il 100% di una società in liquidazione con perdite ben più consistenti del suo capitale, 102 dipendenti e 28 autobus? Cominciamo dall’inizio, e vediamo com’è nata e si è sviluppata l’attività di Trambus Open SpA. La società. Trambus Open SpA nasce nel settembre 2003 da una joint venture tra Trambus SpA e la società francese Les Cars Rouges sa, che a Parigi ha già un’attività di autobus turistici, di quelli che fanno il giro dei monumenti e ti portano a visitare la città. Il capitale che i due soci versano per costituire la società è di un milione di euro. L’attività comincia e tutto sembra andare per il meglio. Trambus Open inizia a lavorare, senza autorizzazioni, e solo grazie alla licenza subconcessa da Trambus e istituisce due linee urbane, la “110 Open” e l’ “Archeobus” . Nel frattempo, siamo nel 2009, Atac incorpora la società madre, Trambus SpA, che ha in pancia il 60% di Trambus Open, e così l’Azienda dei Trasporti di Roma diventa il nuovo azionista di maggioranza. Ma poi succede un’altra cosa. La procedura d’infrazione dell’Unione Europea. Succede che l’Unione Europea avvia una procedura d’infrazione nei confronti del Comune di Roma. Da Bruxelles contestano l’affidamento diretto alla Trambus Open del servizio pubblico di trasporto turistico del Comune perché la distribuzione delle quote, 60 del Comune (che detiene il 100% di Atac) e 40 di un socio privato (Les Cars Rouges sa) non consente di considerare Trambus Open una “società in house”, cioè una società completamente controllata dal Comune. In questo caso, ci rimprovera l’Europa, il Comune avrebbe dovuto mettere in piedi una procedura ad evidenza pubblica che avrebbe garantito il rispetto del principio di concorrenza. Invece, continua l’Europa, il Comune ha chiuso il mercato agli operatori privati. Arriva una censura anche dall’Autorità di vigilanza sulla Concorrenza e sul Mercato e un’altra dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (questa volta sono censure “italiane”), che contestano la presenza del socio privato Les Cars Rouges perché a sua volta scelto senza gara. Infine le società concorrenti iniziano a portare in tribunale Comune e Trambus Open. Le gare di appalto. Il Comune decide allora di bandire una gara per rilasciare una nuova autorizzazione all’esercizio della rete Gran Turismo. La prima procedura viene annullata nel 2012 dal Tar e poi dal Consiglio di Stato. Anche la seconda procedura finisce davanti al Tar del Lazio. Ad impugnare il bando sono alcuni competitors (City Sightseeing, Arriverderci a Roma, Carrani Bus, Green Line, TTS). Parallelamente, Atac avvia una procedura pubblica per liberarsi delle quote di Trambus. Ma non sortisce gli effetti sperati. Anzi, alcune delle società che hanno portato in tribunale il Comune per la gara sulle autorizzazioni ricorrono di nuovo al Tar, questa volta contro Atac, per impugnare anche questa procedura. Il bilancio 2012. Intanto arriva il momento di fare due conti. Il bilancio 2012 chiude con più di due milioni di perdite. Già a maggio dello scorso anno, i soci avevano coperto i buchi degli esercizi precedenti e ricostituito il capitale portandolo però a 130.000 euro (ricordate, in partenza era un milione). Ma questa volta i francesi dicono no. Non hanno intenzione di mettere altri soldi (oltretutto sono gli unici che hanno versato veramente liquidi per la prima ricapitalizzazione, Atac infatti se l’è cavata rinunciando ai suoi crediti). D’altra parte la società, così com’è, non ha molte speranze di sopravvivere: 102 dipendenti e 28 vetture servono due linee di autobus, il 110 Open e l’Archeobus. Inoltre, dopo le infrazioni contestate dalla Ue e dalle Autorità italiane, Trambus viene considerata alla pari di una qualunque società privata, e pertanto deve vincere la gara per ottenere il permesso. Il 6 febbraio 2013, i soci decidono di chiudere la società e nominano un collegio di tre liquidatori. Ma neanche un mese dopo, il 18 marzo, l’Assemblea Straordinaria cambia idea, licenzia il collegio e nomina un liquidatore unico. Chi è? Il liquidatore. Il liquidatore si chiama Gianluca Ponzio, è nato a Roma, ha 50 anni e una laurea in psicologia. Chi è lo racconta Daniele Autieri a Report (nella puntata “Romanzo Capitale” del 14 aprile 2013), commentando la pratica del Comune di piazzare uomini della vecchia eversione di destra all’Atac: «Uno di questi è Gianluca Ponzio che ha un passato in Terza Posizione negli anni Settanta, è stato anche in carcere, ha subìto processi per banda armata, viene assunto in Atac e adesso è nella direzione delle risorse umane con una carica dirigenziale». Questo Gianluca Ponzio, ora pure liquidatore di Trambus, in quindici giorni avvia «una profonda azione di risanamento» della società tanto che il Consiglio di Amministrazione di Atac, che si riunisce il 9 aprile, delibera di acquistare, previo assenso del Comune, il 40% delle quote in mano a Les Cars Rouges sa. In questo modo, il cerchio si chiude: Trambus Open SpA diventa 100% Atac, torna a godere dei benefici delle società in house (autorizzazioni dirette senza gare d’appalto) e soprattutto salva il posto ai 102 dipendenti che tiene a libro paga. Poco importa che le perdite siano sostanziose, il costo del personale esagerato, e che anche la società di revisione e il collegio sindacale non se la sentano di certificare il bilancio 2012, tanto da scrivere: «non siamo in grado di esprimere un giudizio». Le elezioni sono alle porte, e la pressione è tanta. Cambia anche il capo del Dipartimento che si occupa delle municipalizzate e che aveva seguito la prima fase della liquidazione. Al suo posto arriva Raffaele Marra, finanziere, ex dirigente all’Unire, l’Unione Nazionale Razze Equine, un altro ente che ha visto transitare parecchi amici dell’ex sindaco, primo fra tutti Franco Panzironi (vedi pezzo su Alemanno). Gravi irregolarità. I problemi di Trambus, comunque, non si limitano al Bilancio. La gestione in genere deve essere stata quanto meno leggera, visto che il collegio sindacale di Atac denuncia «forti anomalie», e uno degli ex consiglieri di Atac, Francesco Silvi, ha presentato un esposto per «una serie di fatti censurabili». La delibera. Insomma, nonostante tutto questo, il 22 maggio, a cinque giorni dalle elezioni, la Giunta comunale dice sì: Atac può comprare il 40% di quote in mano ai francesi e diventare socio unico. Il cerchio si è chiuso. Atac farà la sua offerta e vedremo se i francesi venderanno (dovranno trovare un accordo sul prezzo). Intanto il nuovo sindaco Ignazio Marino ha annunciato che assumerà altri autisti all’Atac. Se i francesi venderanno, forse non ce ne sarà bisogno. Fonti: Bilancio Atac SpA 2012, Bilancio Trambus Open SpA 2012, Camera di Commercio, Delibera della Giunta Capitolina n. 259 del 22 maggio 2013, www.carsrouges.it, Analisi dell’Attività Svolta – Parte II del Rendiconto alla Gestione del Comune di Roma anno 2012; “Romanzo Capitale” puntata di Report del 14 aprile 2013.