Daniela Mattalia, Panorama 13/6/2013, 13 giugno 2013
IL NANOCOCKTAIL CHE VIAGGIA NEL SANGUE E CURA I DIABETICI
È un capolavoro di microingegneria e macrointelligenza: un nanonetwork composto di molecole (per la precisione, enzimi) che contengono insulina e viaggiano nel sangue di un diabetico; grazie a un sistema di valvole, la rilasciano se i livelli di glicemia sono troppo alti, la bloccano se sono normali. Il sistema è attivo per una settimana, poi un’altra somministrazione. Addio dunque alle iniezioni pluriquotidiane per mantenere stabili i livelli degli zuccheri nel sangue. Il network in miniatura, messo a punto dal Mit di Boston e dall’Università della Carolina del Nord, dovrà essere sperimentato sugli uomini, ma segna già una svolta: sistemi simili sono stati tentati per anni, senza successo. Un’invenzione cui si aggiunge un altro passo avanti: in Gran Bretagna cinque pazienti diabetici, grazie a una sorta di «pancreas artificiale», un sistema computerizzato indossabile e collegato a una piccola pompa, sono riusciti ad autoregolarsi le dosi di insulina a casa, senza iniezioni (il metodo era finora stato testato solo in ospedale).
La ricerca sul diabete è uno dei settori scientifici più frenetici, anche perché questa malattia è diventata un’epidemia mondiale: i diabetici sono 371 milioni, e quasi 5 milioni muoiono ogni anno per le conseguenze della patologia. In Italia i malati sono circa 3 milioni. «Cifre che si riferiscono ai malati accertati, ma dobbiamo probabilmente contare un altro milione e mezzo di persone che hanno il diabete senza saperlo» avverte Antonio Ceriello, presidente dell’Associazione italiana medici diabetologi. Mentre il diabete su base genetica, in cui la carenza di insulina è totale, ha sintomi chiari, quello che insorge da adulti (di tipo 2, il più diffuso) può non dare segni. «Magari una persona viene ricoverata per altri motivi, poi dalle analisi scopre di avere la glicemia fuori controllo. E, cosa preoccupante, cominciamo a vedere casi di diabete 2 anche nei ragazzini» continua Ceriello. La diagnosi precoce è dunque fondamentale. «Se la glicemia è alta, prima di passare ai farmaci bisogna agire sullo stile di vita. Alimenti a basso indice glicemico e attività fisica quotidiana: per tenere la glicemia sotto controllo spesso basta camminare di buon passo mezz’ora al giorno.
(Daniela Mattalia)