Alberto Costa e Gaia Piccardi, Corriere della Sera 3/6/2013, 3 giugno 2013
Tre anni fa Cesare Prandelli, vedovo, in un locale sul Lungarno conobbe Novella Benini: «L’ho vista
Tre anni fa Cesare Prandelli, vedovo, in un locale sul Lungarno conobbe Novella Benini: «L’ho vista. Bionda, espansiva, bella. Inizialmente volevo far fidanzare un mio carissimo amico, poi ci ho ripensato». Quando lo vide, lei non lo riconobbe: «Se ne stava in un angolo, da solo. Sentivo che aveva un accento strano. Pensai che somigliasse a un pastore bergamasco». Quando gli chiese che mestiere facesse, le rispose: «Rappresentante farmaceutico». Fecero due passi: «La prima persona che incontriamo gli dice: buonasera, mister. La seconda pure. La terza ho capito». Ora che vivono insieme, lei s’è anche un po’ appassionata al calcio: «Vedo sei partite alla settimana da tre anni. Ormai di fuorigioco passivo so tutto». La piace giudicare i calciatori, soprattutto non dalla loro tecnica ma anche dall’aspetto fisico: «Peccato che tutti quelli che mi consiglia, nelle loro squadre stanno sempre in panchina».