Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  giugno 15 Sabato calendario

UN TETTO PER UNO

Separatamente insieme. Eccentricità da celeb, come Tim Burton e la moglie Helena Bonham Carter o Ozzy Osbourne e la consorte Sharon. Ma non solo. Sempre più coppie scelgono di stare insieme, vivendo sotto tetti diversi (almeno qualche giorno ogni settimana). La nuova tendenza si chiama Lat: living apart together. E il trend è in aumento in Europa, Usa e Australia. In Gran Bretagna il 10% delle coppie rientra già in questa fenomenologia, tanto che l’Economic and social research council ha commissionato alla Birkbeck University di Londra lo studio più vasto mai condotto su questa forma di convivenza a singhiozzo. "È una rivoluzione. Questa è la nuova famiglia del XXI secolo", commenta la professoressa Sasha Roseneil, che ha curato lo studio. "Sempre più persone sceglieranno questa formula per due motivi: la cultura del matrimonio a tutti i costi è in declino e le donne sono sempre più indipendenti socialmente ed economicamente". I Lat sono coppie unite, a volte con figli, a volte sposate, che non cercano distrazioni al di fuori della relazione. Ma, in generale, credono che passare la settimana lontani e poi riunirsi per il weekend aggiunga al rapporto un po’ di sale in più. La maggioranza di queste famiglie è under-35, mentre l’11% ha più di 55 anni. Appartengono a diversi background: il 29% sono manager e dirigenti, il 33% colletti blu. Non vivono a più di venti chilometri di distanza e si sentono regolarmente ogni giorno. Le ragioni dell’amore a intermittenza? Solo il 20% delle persone interpellate è stato costretto a questa scelta dal lavoro o da ragioni economiche. Oltre il 30% sostiene invece di non essere pronto a vivere insieme full time, ma spera di farlo in futuro. I rimanenti pensano che la scelta logistica eviti le seccature della convivenza e contribuisca a far durare di più il rapporto.