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 2013  giugno 15 Sabato calendario

IL GOL NON SCAPPA PIU’. LA TV AD ALTA VELOCITA’ «CATTURA» IL PALLONE —

La Confederations Cup che parte stasera con Brasile-Giappone segna la fine del calcio uguale per tutti e inaugura l’era delle nuove tecnologie per i grandi spettacoli del pallone. È il progresso e chi investe tanti soldi non è più disposto ad accettare l’errore. Così dopo il pallido esperimento del Mondiale per club del dicembre 2012, con un doppio sistema di rilevazione (GoalRef e occhio di falco), debutta oggi il «GoalControl 4D Gmbh», che per ora ha battuto la concorrenza e che utilizza 14 telecamere ad alta velocità installate nei sei stadi della Confederations (sette per ogni porta), destinate a chiarire la posizione del pallone rispetto alla linea di porta, visto che possono catturare fino a 500 immagini al secondo. Ha spiegato Massimo Busacca, 44 anni, ticinese, responsabile degli arbitri della Fifa dal 1° agosto 2011: «La posizione del pallone è automaticamente registrata dalle telecamere, nel momento in cui si avvicina alla linea di porta; se il pallone supera interamente questa linea, l’unità centrale che gestisce i dati invia una vibrazione e la scritta «goal» apparirà sul cronometro di arbitro, assistenti e quarto uomo. Il nuovo sistema costituisce un aiuto in più per l’arbitro, che però deve restare concentrato, perché l’ultima parola tocca a lui, che non deve cancellare la proprio conoscenza calcistica, per affidarsi soltanto alla tecnologia. Noi vogliamo arbitri, che possano essere aiutati a non sbagliare, ma mai robot».
Nella terra dove il calcio è tutto, è pronta al decollo la rivoluzione tecnologica voluta da Joseph Blatter, il presidente della Fifa, che si è battuto per le telecamere sulla linea di porta, dopo quanto accaduto negli ottavi del Mondiale 2010, quando Larriondo non aveva visto il gol di Lampard del possibile 2-2 contro la Germania, che poi aveva vinto 4-1. Il giorno dopo, Blatter aveva chiesto scusa a Capello e ai dirigenti inglesi e aveva dato il via libera all’introduzione delle telecamere sulla linea di porta. Ci sono voluti due anni per mettere a punto una tecnologia sicura; il «GoalControl 4D Gmbh» al momento è giudicato il più affidabile fra i sistemi proposti. Ha detto Blatter: «Sono impaziente di vedere come può funzionare questo meccanismo, sempreché si presenti un caso del genere». Ma conoscendo le magie del presidente della Fifa, non ci sarebbe da stupirsi se in queste 16 gare, emergesse almeno un caso controverso. Del resto, un anno fa, quando l’esperimento dei giudici di porta voluto dall’Uefa a Euro 2012 sembrava funzionare alla perfezione, un errore in Ucraina-Inghilterra (0-1, gol ucraino non visto), aveva fatto scrivere a Blatter: «Servono le telecamere, gli uomini non bastano». Il 5 luglio 2012, l’International Board aveva dato il via libera alla tecnologia, anche se non in alternativa ai cinque arbitri. Le posizioni fra Fifa e Uefa restano filosoficamente lontanissime, ma Busacca ha cercato di accontentare tutti. «In futuro questi due sistemi, completamente differenti, potrebbero anche essere usati insieme, perché la tecnologia serve soltanto a dare certezze sul gol, mentre l’arbitro di porta può vedere tante altre cose in area. Purtroppo l’occhio umano per il gol/non gol non basta. Stiamo lavorando qui a Rio dall’8 giugno con i 30 arbitri e assistenti scelti per la Confederations; abbiamo fatto un esperimento: in una situazione controversa, l’arbitro di porta aveva segnalato il gol; il fermo-immagine ha chiarito che non era gol».
Busacca ha ripetuto che non ci potrà essere un uso estensivo delle telecamere (per fuorigioco, rigori, simulazioni): «Sulle simulazioni non serve la lealtà dei calciatori e molto ci aspettiamo qui in Brasile, dove il calcio è passione vera; sul fuorigioco la tecnologia non servirebbe, perché qui si parla di interpretazioni più che di decisioni; ci sarebbero troppe interruzioni e ancora poca chiarezza su quello che è realmente successo. Tocca invece agli arbitri cominciare a ragionare da giocatori e interpretare, in anticipo, che cosa accade in campo. Nel calcio attuale, sempre più veloce, arbitrare è diventato soprattutto una questione di intelligenza calcistica: l’arbitro deve riuscire a capire dove va il pallone e farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Ma il processo è irreversibile: le telecamere avranno sempre più spazio. E Platini, che ha capito tutto, non si fida ed è sempre sulle barricate contro la tecnologia.
Fabio Monti