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 2013  giugno 15 Sabato calendario

CORSA ALLE SRL DA UN EURO: SONO 13 MILA. ROMA IN VETTA TRA EDILIZIA E COMMERCIO

Di queste 13 mila nuove società una buona fetta, più del 15%, ha davvero il capitale di un solo euro. Vale la pena ricordare come le Srl a capitale ridotto possono partire con un versamento iniziale da 1 euro fino a 10 mila, non prevedano limiti di età e conservino i costi notarili tradizionali. Le Srl semplificate sono invece indirizzate agli under 35 e esenti da costi notarili.

La provincia nella quale si registra la maggiore disponibilità ad aprire nuove società è Roma con 1.464 nuove aperture che corrispondono da sole al contributo dell’intera Lombardia. Il fenomeno si spiega secondo Paolo Gentiloni, deputato del Pd «con l’ampia popolazione universitaria e post-universitaria di Roma». La capitale è stata sempre «un piccolo regno di una micro-impresa a basso tasso di tecnologia sviluppatasi anche per mancanza di altri sbocchi lavorativi». Dopo Roma sono diverse le città meridionali che si segnalano per vivacità: Napoli, Bari, Palermo, Catania. Comunque buona è la performance delle città più economicamente robuste del Nord come Milano e Torino. Se dalla mappa geografica passiamo ad analizzare i settori vediamo che in testa alle opzioni dei neo-imprenditori c’è il commercio al dettaglio e all’ingrosso, seguito dall’edilizia e dalla ristorazione. Sommando le varie voci di questi tre settori si arriva a quasi al 60% delle nuove aperture. Ma c’è anche da segnalare circa un 11% di nuove Srl che si distribuisce tra produzione di software, consulenza informatica, attività di direzione aziendale e altri specializzazioni professionali.

Secondo Claudio Gagliardi, segretario generale di Unioncamere – che ha elaborato i dati – il bilancio è complessivamente positivo. Più dell’80% dei giovani under 35 che hanno varato negli ultimi dieci mesi società di capitali hanno scelto di utilizzare le nuove norme. «Aver ridotto le barriere all’ingresso sia in termini di capitale ridotto sia di complicazioni burocratiche ha favorito l’auto-impiego e la valorizzazione delle capacità personali e spiega anche i dati del Meridione». Ovviamente bisognerà vedere nel tempo se il basso capitale iniziale potrà creare problema di ridotta tutela dei creditori. «Ma i primi dati ci segnalano che su circa 13 mila nuove Srl quelle che hanno dovuto già chiudere sono solo 20».

Corrado Passera è stato il ministro che ha seguito passo dopo passo l’emanazione delle nuove norme e oggi pensa che il successo dell’operazione permetta di progettare avanzamenti successivi. «Dopo costi e procedure semplificate bisogna intervenire sul fisco, i contratti, le procedure amministrative. E allargare le norme straordinarie varate per le start up a una platea di imprese più ampia». Persino i notai che in linea di principio dovrebbero sentirsi colpiti dal taglio delle procedure brindano ai primi successi dell’operazione Srl a un euro. «È chiaro che sarà il mercato a decretare il vero successo di queste iniziative – sostiene il vicepresidente del consiglio nazionale del Notariato, Gabriele Noto – ma dai dati emerge che i giovani credono in questo strumento e cercano di valorizzare le loro idee. Per questo non solo abbiamo collaborato ma abbiamo costruito un portale ad hoc per i giovani neo-imprenditori, l’arancia.org, che ha suscitato molta attenzione».

Più scettica è Anna Soru, presidente di Acta, l’associazione del terziario avanzato che si batte per il riconoscimento dei diritti delle partite Iva. «Aspetterei a dar fiato alle trombe, non so se il provvedimento si sia dimostrato effettivamente efficace. Sono diminuite le ditte individuali e le società di persone ed è possibile quindi che si sia verificato solamente uno spostamento verso le Srl a un euro». Poi va verificato se «le imprese più strutturate abbiano in qualche modo favorito la nascita di Srl a un euro, da parte dei loro fornitori, per evitare di incorrere nella legge Fornero».

Ma una volta costituita la Srl “leggera” quali sono i passi successivi di un neo-imprenditore? Ad esempio, che tipo di rapporto si instaura con le banche con un capitale di partenza così ridotto? «È troppo presto per dirlo, non ci sono riscontri. Sapremo qualcosa di più quando vedremo il loro primo bilancio aziendale» risponde Gagliardi. Mentre Passera da ex banchiere sostiene che «sarebbe sbagliato pensare che il credito commerciale sia l’interlocutore ideale di società che non possono produrre garanzie o presentare una loro storia». Ci può essere l’eccezione rappresentata da un banchiere particolarmente coraggioso, ma non sarà la regola. «La mia idea è che la nuova imprenditorialità possa essere coadiuvata facendo ricorso alle varie forme di venture capital o magari prevedendo particolari strumenti che facciano capo al Fondo Strategico Italiano».
Dario Di Vico