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 2013  giugno 14 Venerdì calendario

SE L’IMMAGINE TRADISCE DOMINIQUE STRAUSS-KAHN E LA SUA DUBBIA FELICIT


Accade certe volte che le immagini si ribellino a se stesse. E allora sfuggono di mano agli strumenti della tecnica, aggirano le convenzioni sociali, vanificano i propositi per cui sono state diffuse e dunque finiscono per prendersi gioco delle apparenze rivelandone il fragile doppio fondo. Come si vede qui sotto, ecco che cala un’ombra sulla perfetta e naturale felicità di Dominique Strauss-Kahn e della sua nuova compagna, la giornalista franco-marocchina Myriam L’Aouffir, che sul red carpet di Cannes si mettono in posa davanti a quel muro di fotografi che un po’ sembra anche, per via delle note vicissitudini, una specie di plotone d’esecuzione.
Sennonché la ricomparsa del controverso personaggio in un luogo massimamente caratterizzato dal successo e dal glamour offre anche a chi guarda qualcosa di rituale, si direbbe un’ordalia di fuoco mediatico, o una cerimonia di auto-riabilitazione mondana, comunque una prova di carattere quella di manifestarsi proprio lì, in smoking, in coppia, e soprattutto sorridente e appagato, come a dire: e allora? Non sarà il caso che ricominciate finalmente a invidiarmi?
E forse sì, ma soprattutto per il fegato con cui Strauss-Kahn, ormai preda di rivelazioni postume e ricorrenti in giro per l’Europa, rilancia la propria figura senza declinarla nella normalità, ma proiettandola sui tappeti rossi e incalpestabili dei festival.
Molto meno lo si invidia per la spessa maschera che la sua scelta lo costringe a indossare. Il bagliore di un flash la illumina, ma dietro quel volto disteso, quella sicurezza, quell’aria di mondo, pare di cogliere un disperato sforzo di sopravvivenza. Lei, Myriam, per quanto bella, rapinosa e diafana, resta quasi al buio. La folla intorno passa inosservata, i colori sfumano, il movimento si annulla nell’ombra.
Sostiene Gianni Mascolo, art director di questo settimanale e artista visivo lui stesso, che si tratta di una foto tecnicamente sbagliata, ma giustissima «per chiacchierarci su» – e non si potrebbe dire meglio.