Andrea Zaghi, Avvenire 14/6/2013, 14 giugno 2013
IL BOOM DEI CEREALI ABBASSA I PREZZI
Mercati più in equilibrio e prezzi in rallentamento. È la sintesi delle indicazioni sui grandi mercati alimentari mondiali che la Fao ha delineato nel suo rapporto biennale ’Food outlook’ che è stato reso noto ieri e che analizza l’andamento delle produzioni e dei prezzi delle più importanti materie prime alimentari. Secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite, dunque, le importazioni alimentari a livello mondiale nel 2013 sono provvisoriamente stimate intorno a 1.090 miliardi di dollari; una cifra abbastanza simile al livello dello scorso anno, ma del 13% al di sotto del record del 2011. Ciò che più conta, però, è che dopo una situazione relativamente tesa e prezzi elevati, nel 2012-13, spiega la Fao, «le buone prospettive della produzione e la probabile ricostituzione degli stock mondiali potrebbero aprire la strada a mercati più tranquilli e a un allentamento dei prezzi».
La prevista produzione cerealicola record, «se mantenuta - dice ancora l’organizzazione - , rappresenterebbe un aumento del 6,5% rispetto al livello ridotto dello scorso anno a causa della maggiore produzione mondiale di grano e della forte ripresa della produzione di mais attesa negli Stati Uniti», mentre anche la produzione di riso aumenterà. Sul fronte della domanda, invece, nel 2013-14 l’utilizzo globale di cereali dovrebbe arrivare a 2.402 milioni di tonnellate, un 3% in più rispetto al 2012-13.
Per la seconda stagione consecutiva, l’utilizzo totale di cereali secondari si prevede che sarà maggiore nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati. In questo modo, «entro la fine della stagione 2014, le scorte mondiali di cereali potrebbero registrare una ripresa dell’11%, raggiungendo 569 milioni di tonnellate, che sarebbe il livello più alto registrato negli ultimi dodici anni». Il commercio mondiale, poi, arriverà a 306 milioni di tonnellate.
Bene anche le previsioni per le altre grandi materie prime alimentari. La produzione di zucchero dovrebbe crescere di 4,8 milioni di tonnellate (+2,8%) e raggiungere i 180 milioni di tonnellate, con un’eccedenza prevista di 6,6 milioni di tonnellate. Mentre per il consumo è prevista una crescita di circa il 2%. Nel 2013, inoltre, la produzione mondiale di carne «dovrebbe aggirarsi intorno ai 308,2 milioni di tonnellate, un modesto incremento di 4,3 milioni di tonnellate, pari all’1,4 %, rispetto al 2012». Tensioni, invece, sul fronte dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari.
Infine, dice ancora la Fao, «l’attesa ripresa della produzione mondiale di semi oleosi, abbinata ad un rallentamento del consumo, hanno portato ad un ammorbidimento dei prezzi».