Wanda Valli, La Repubblica 13/06/2013, 13 giugno 2013
VESPE [LO SCIAME ARRIVATO DALL’ASIA CHE MINACCI ALE NOSTRE API]
GENOVA Hanno un nome suadente, vespe velutine, in realtà sono una sorta di calabroni cinesi, aggressivi e determinati. Che attaccano, uccidono e mangiano le api da miele nostrane. Originarie della Cina, le vespe killer ora sono arrivate in Italia. Per la prima volta, un esemplare maschio è stato catturato in provincia di Savona. E c’è allarme nel mondo dell’agricoltura per un nemico, ancora sconosciuto, che crea gravissimi danni. Non solo all’apicoltura, ma a tutto l’ecosistema, perché l’84 per cento delle specie di piante e il 76 per cento della produzione alimentare in Europa dipende dall’impollinazione delle api. Le vittime predilette dei calabroni asiatici.
Attaccano a volo radente, come gli elicotteri in “Apocalipse Now”. Colpiscono le api sentinella di vedetta all’ingresso degli alveari. Ne fanno strage, trascinano via i corpi per poterli poi gustare, con calma, nei loro nidi. In Cina hanno vissuto per decenni vedendosela con api da miele che hanno imparato a difendersi. Adesso le velutine sono arrivate in Italia e «si stanno organizzando in colonie», come confermano gli studiosi dell’Università di Torino. Questi killer venuti da lontano sono implacabili, non sono pericolosi per l’uomo ma amano le proteine di cui è composto il corpo delle api.
Tutto è successo per caso. Qualcuna è arrivata nel 2004 a Bordeaux, nel sud-est della Francia. Era dentro un carico di vasi ordinati da un coltivatore di bonsai. In Francia ha trovato l’habitat ideale, clima mite, umidità. Si è riprodotta a ritmi impressionanti. E in pochi anni è diventata un’emergenza nazionale: interrogazioni parlamentari, piani del governo, manifestazioni degli agricoltori. Nel biennio 2009-2010 gli apicoltori d’Oltralpe hanno ridotto del 40 per cento la produzione di miele a causa sua, con perdite per milioni di euro. È partita la caccia ai nidi delle velutine, solo nel 2012 ne sono stati distrutti 1500, ogni intervento arriva a costare fino a mille euro. E sono state ritrovate 15.000 carcasse di api da miele, vittime della vespa sterminatrice.
Dalla Francia si è diretta al confine con il Belgio, poi è tornata giù, in Spagna, si è fermata nel sud della Francia e da qui è approdata in Italia, sulla Riviera Ligure. È di pochi giorni fa la conferma che a Loano, in una delle postazioni scientifiche sorvegliate dal dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell’Università di Torino, è stata catturata una velutina. Segnale che alza il livello di allarme, perché nel giro di pochi chilometri potrebbe essersi già insediata la prima colonia delle killer cinesi.
Dall’Esapolis di Padova, importante museo degli insetti, il direttore scientifico Enzo Moretto spiega che la velutina è inserita nella black list mondiale delle specie invasive, redatta dall’Unione mondiale per la conservazione della natura. In Italia potrebbe essere arrivata a bordo di container o Tir. Perché questo simil- calabrone in primavera incomincia a costruire il suo nido, lo fa sorvegliare da sentinelle agguerritissime, e lo ingrandisce via via che la stagione avanza. Lì porta le api nostrane.
Del resto, quando attaccano a stormi radenti, c’è poco da fare: le api si trasformano in facili vittime. Tanto più che gli attacchi continuano per giorni e che questa specie di vespa è aggressiva, subdola e astuta. Così alle nostre api da miele non resta che un’arma: il veleno. Può accadere che qualche arnia sacrifichi le sentinelle, per permettere a un’ape assaltatrice di colpire il killer con il pungiglione e ucciderlo. Secondo gli scienziati, però, l’unica difesa efficace è la stessa usata contro i calabroni europei: formare un palla di api che inglobi le velutine, per poterle uccidere una alla volta. Mettendo in conto che le perdite sul campo sono alte, perché per ogni velutina servono almeno 15-20 api, e che queste ultime, più piccole e meno forti, rischiano il massacro. Per ora, il maltempo ha rallentato il suo cammino in Italia. Ma è solo una pausa.