Stefano Rizzato, La Stampa 13/6/2013, 13 giugno 2013
QUELL’EXTRA AL CAMERIERE. DOVE SI PUO’ E DOVE SI DEVE
È la più tipica delle figuracce da vacanza. Il conto saldato lasciando i soldi sul piattino, il cameriere che lo raccoglie, guarda e fa una smorfia. Eccola lì, l’ennesima mancia striminzita o, peggio, non data. Non c’è scampo: in tema di mance, all’estero, capita facilmente di sbagliare. E in questo gli italiani sembrano essere specialisti. In Italia, la mancia non è la norma e si lascia solo quando si è stati particolarmente soddisfatti dal servizio. Così, di fronte alle regole non scritte che variano da Paese a Paese, il turista di casa nostra rischia di passare per maleducato anche quando ha le migliori intenzioni.
Per fare brutta figura, non serve neppure andare lontano. Attenti, per esempio, se avete programmato vacanze in Spagna o Grecia. Lì, come in Marocco e in gran parte dei Paesi del Mediterraneo, è buona norma quanto meno arrotondare il conto e lasciare il resto sul piattino. Ed è meglio far bene i calcoli, perché l’ideale è che l’extra si avvicini al 10% del totale.
A volte però non è solo questione di se e quanto arrotondare, ma anche di come darla, la mancia. Succede in Germania, dove è da perfetti maleducati lasciare spiccioli o banconote sul tavolo. Funziona così: arrivato il momento di pagare, al bar come al ristorante, bisogna scoprire le carte e dire al cameriere in modo esplicito quanto s’intende elargire per il servizio. La giusta misura, anche a Berlino e dintorni, è tra il 10 e il 15%, ma se siete stati trattati male avete il diritto di negare l’extra. E viva la sincerità.
Forse meno imbarazzo, ma anche meno libertà, c’è nei tanti Paesi in cui il costo del servizio viene aggiunto in automatico al totale. Basta guardare il conto: se tra le voci compare un «service charge» o «service fee», significa che la mancia è stata già calcolata (di solito è un 10-15%) e nessuno pretenderà un centesimo in più. È così in Gran Bretagna, in Brasile e in molti Paesi del Sudamerica. Ma l’uso del «service charge» sta diventando sempre più comune e può capitare di trovarlo anche in bar e ristoranti italiani. Insomma, ovunque si vada è bene prima di tutto controllare lo scontrino, per evitare il rischio di dare una doppia mancia.
In Francia è la legge – per ragioni anche fiscali – a stabilire che il costo per il servizio sia il 15% e che sia aggiunto direttamente nel conto. Ovviamente non è vietato arrotondare ancora, e anzi, specialmente a Parigi, è questo dettaglio che può distinguere il turista modello da tutti gli altri.
Al contrario, in alcune parti del mondo non ci sono norme – scritte o non scritte – e addirittura la mancia non fa parte delle consuetudini locali. È il caso dei Paesi scandinavi e del Nord Europa. E ancor più della Cina, dove nessuno s’aspetta di ricevere una mancia, anche sele cose stanno cambiando con l’occidentalizzazione del Paese.
Il caso più estremo resta quello del Giappone: lì allungare la mancia al cameriere è un gesto offensivo, di grande maleducazione. Non importa quanto il sushi sia stato buono, o quanto il cameriere si sia dimostrato efficiente e gentile. Meglio trattenersi ed evitare di elargire yen in più, per non rovinare una cena perfetta.