Giorgio Ponziano, ItaliaOggi 12/6/2013, 12 giugno 2013
PPI, PARTITO DEI PIRATI ITALIANI
Arrivano i pirati. Vogliono spartirsi le spoglie di Beppe Grillo e dei suoi seguaci. L’obiettivo sono le prossime elezioni politiche e le amministrative. Sul barcone dei pirati salgono gli ex 5stelle, quelli radiati ed espulsi, poi i giovani della sinistra radicale, e qualche ex deputato come l’Idv Franco Barbato. Inoltre il Ppi, partito pirati italiani, sarà la sirena che cercherà di attrarre i parlamentari orfani di stelle, da Adele Gambaro, fresca di cacciata, ad Alessandro Furnari, Vincenzo Labriola, Marino Mastrangeli. A Ferrara stanno già lavorando per le amministrative del 2014. Qui c’è Valentino Tavolazzi, primo espulso da Grillo, è consigliere comunale e non ha mai digerito quel provvedimento. Adesso è approdato a quello che a suo giudizio dovrebbe diventare un progetto nazionale di democrazia dal basso, attraverso l’uso del web, senza capi e diktat, una sorta di 5stelle senza Grillo e Casaleggio, con liste presentate in tutt’Italia. Il bacino di riferimento si sovrappone a quello grillino. Il guru fiutando odore di bruciato ha depositato un simbolo, 5 stelle e sotto, la scritta: pirati. Ma i corsari doc non si fanno intimorire e assicurano che proprio da Ferrara partirà la riscossa antigrillo. Hanno già siti web, facebook, twitter. «Useremo la piattaforma di voto on-line creata in Germania dal partito pirata - dice Tavolazzi, che ha creato un gruppo collegato al ppi e sta già lavorando alla lista per le elezioni.- Vogliamo spiegare ai cittadini che è possibile decidere in comunità per una democrazia partecipata e diretta. Il partito pirata è un movimento politico europeista che intende proseguire sulla strada maestra tracciata dal movimento 5stelle che però, stando al voto e ai sondaggi, ha disatteso le aspettative di moltissimi elettori». Rispetto ai 5stelle i pirati rivendicano la democrazia interna, nervo scoperto di Grillo. «Noi non abbiamo un centro che propone e a cui tutto ritorna per la decisione- spiega Gianfranco Pozzati, portavoce ferrarese del partito pirata - abbiamo l’assemblea permanente composta da tutti gli iscritti e la nostra idea è quella dell’orizzontalità in cui ognuno può proporre idee, votarle e decidere insieme cosa deve fare il partito, il tutto davanti a uno schermo e interagendo in rete». Anche Fabio Reinhardt, deputato tedesco, eletto dal piratenpartei nel Land di Berlino, tiene a marcare le differenze dai grillini: «C’è un elemento essenziale che ci divide, noi pirati siamo per una partecipazione dal basso mentre i 5stelle hanno una struttura verticistica basata sulla leadership di una sola persona. Sono contento che da noi in Germania non sarebbe neppure possibile a una struttura simile presentarsi alle elezioni, la legge tedesca lo impedisce, sarebbe illegale in quanto mancante di una struttura realmente democratica. Tra le altre differenze vi è la posizione sulla moneta unica, noi siamo favorevoli all’euro, siamo casomai per migliorare l’integrazione dell’Europa, non certo per smembrarla». I «pirati» sono nati in Svezia nel 2006 e si sono poi diffusi in altri paesi, ottenendo consensi soprattutto in Germania. Dal 2009 hanno due rappresentanti nel parlamento europeo e altri nei land tedeschi. Adesso vogliono entrare anche nelle istituzioni italiane. «Per le prossime elezioni - aggiunge Pozzati - stiamo pensando di utilizzare il software liquid feedback per far scegliere programma e candidati ai cittadini». Dice un altro pirata, Amedeo Nicoli: «Anche se ci chiamiamo pirati non si tratta di un gioco ma di un movimento, un embrione di partito che porta in se la fiamma del cambiamento. Cinque anni fa se qualcuno vi avesse detto che Grillo sarebbe diventato il secondo partito italiano, voi ci avreste creduto»?
L’assemblea dell’Internazionale dei partiti pirata, l’organizzazione che coordina i partiti presenti nel mondo, si è tenuta alcune settimane fa a Praga. Ha deciso che i pirati saranno il primo schieramento europeo a presentarsi alle elezioni come partito unico, il partito pirata europeo, Ppeu, proponendo un programma elettorale comune ratificato da tutti i partiti nazionali che prevede la tutela dei diritti civili, la partecipazione diretta, la trasparenza politico-amministrativa, la difesa delle libertà digitali. «Le candidature alle elezioni del 2014 saranno la conclusione di un percorso in divenire e comunque le decideranno i cittadini - dice Pozzati -. Quello tra rete e democrazia è un rapporto irreversibile; noi puntiamo ad un sistema democratico orizzontale in cui le persone si confrontano da pari a pari. Da noi nessuno ha la proprietà del simbolo o del nome, a differenza del movimento 5stelle». Grillo è avvisato. Dovrà vedersela con l’arrembaggio dei pirati oltre che col dissenso interno. Sta ancora leccandosi le ferite per i risultati elettorali di questi giorni e già si profilano le amministrative del prossimo anno, coi sondaggi che lo indicano all’ingiù.