Roberto Giardina, ItaliaOggi 11/6/2013, 11 giugno 2013
TV TEDESCA, UN ITALIANO AL TOP
Un italiano, o quasi, dirigerà la più importante trasmissione giornalistica tedesca? Ingo Zamperoni, nome teutonico cognome nostrano, è il candidato più probabile alla direzione di Tagesthemen, i temi del giorno, che alle 21,45 ogni sera approfondisce per l’Ard, il primo canale pubblico, i problemi annunciati alle 20 dal telegiornale e spiegati in maniera succinta.
Il Tagesschau, al contrario che da noi, dura un quarto d’ora, qualsiasi cosa sia successa. Gli speaker danno notizie stringate, senza commenti, senza superflue interviste ai politici, a meno che non abbiano veramente qualcosa di importante da dire. Avviene di rado pure a Berlino.
Zamperoni, nato nel 1974 a Wiesbaden, da madre tedesca insegnante di inglese e da padre italiano, manager in una grande industria, lavora da una decina d’anni alla tv, prima a livello regionale, e quindi nazionale, ma è diventato famoso l’anno scorso, in occasione degli europei di calcio. Il 28 giugno, nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo di Italia-Germania, «osò» citare Dante Alighieri: «Vorrei ricordare le parole del principe dei poeti: il viso tradisce quel che sente il cuore («Lo viso mostra lo color del cuore», ndr). Io non so quel che in questo momento il mio viso tradisce. Ma vi posso assicurare che intimamente sono dilaniato. In questo senso: vinca il migliore». Concluse in italiano, e tradusse in tedesco: möge der Bessere gewinnen. L’ampio sorriso comunicò a milioni di telespettatori da che parte batteva il cuore dilaniato di Ingo.
L’Italia conduceva già due a zero, e infranse le speranze teutoniche. In migliaia telefonarono alla redazione, o inviarono e-mail: era intollerabile che la tv tedesca ospitasse un giornalista traditore. Ma la direzione stabilì che Zamperoni si era comportato da professionista.
Sposato con un’americana, tre figli, ha soggiornato a lungo negli Stati Uniti, alto uno e 94, statura fuori dal comune anche in Prussia, unisce il pragmatismo materno allo spirito paterno, e prende la vita con filosofia: «Facciamo solo della Tv, non siamo chirurghi del cervello. Nessuno muore per una battuta, riuscita o meno». È molto riservato sulla vita privata, confida solo di giocare a hockey. «Nella vita ci vuole un pizzico di fortuna», ammette. E per lui arrivò quando durante il soggiorno a New York gli offrirono la chance di sostituire all’Ard uno dei corrispondenti in vacanza. Piacque, e gli offrirono un posto fisso, ma in Germania.
Da febbraio è uno dei vice ai Tagesthemen, e ora il capo della trasmissione, Tom Buhrow, 54 anni, è stato scelto per dirigere la Wdr, il più importante degli enti regionali che forma l’Ard, in Nord Renania Westfalia, con sede a Colonia. Una notizia nella notizia. L’Ard è formato dalle emittenti dei Länder, che si spartiscono il tempo mensile in rapporto ai propri abbonati e quindi alla forza economica. Ognuna produce filmati o reportage come le pare, di destra o di sinistra, non importa. Il telespettatore vede una trasmissione prodotta da una regione socialdemocratica e poi un’altra di segno opposto. Deciderà con la testa sua quale sia la più convincente. Al massimo, se un Land dissente, può staccarsi dalla rete nazionale per non trasmettere un servizio non gradito. Ma è avvenuto solo una volta e a causa di reportage sul sesso.
A dirigere la Wdr viene chiamato un giornalista, non un politico o un burocrate con buoni rapporti con il governo. Buhrow è un professionista, che non cede ai personalismi e agli ammiccamenti. Ritenuto conservatore, ma lo hanno scelto benché il Land sia governato da una coalizione rossoverde, guidata dalla socialdemocratica Hannelore Kraft. Hanno semplicemente nominato il migliore. Come potrebbe avvenire per Ingo, che sarà promosso oppure no, anche se cita il fiorentino Dante e il suo cuore è azzurro.