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 2013  giugno 11 Martedì calendario

IL RE DEL TORTELLINO RANA DEDUCE DAL FISCO PERSINO UN SAFARI

Con il cognome che ha, Rana, nessuno dovrebbe meravigliarsi se un’ impresa famosa per i suoi tortellini e in generale per la pasta fresca cerca di saltare qualche ostacolo fiscale. Ma il fatto che, secondo le Fiamme Gialle, il Pastificio Rana spa abbia tentato di far passare per spese di rappresentanza (deducibili) un safari sul Lago Tanganika costato 261.626 euro, desta un certo stupore. Tanto più se si considera che a questa magia contabile, sostengono i finanzieri, si sarebbero aggiunte per gli esercizi 2010 e 2011 altre operazioni discutibili, la cui regolarità è stata messa in dubbio nel corso di una attenta verifica fiscale. In sostanza, la Gdf sostiene che l’azienda avrebbe esportato utili e redditi in paesi dove si pagano meno tasse rispetto a quelle italiane con l’obiettivo di non versare quanto dovuto all’erario italiano. Da questi controlli sarebbe saltata fuori l’indeducibilità di costi sostenuti dalla società controllata nei confronti di alcuni fornitori svizzeri, per un importo superiore a 3,7 milioni di euro, mentre la stabile organizzazione messa in piedi in Germania dove l’azienda è già presente con una controllata, secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, sarebbe stata utilizzata per una manovra elusiva con l’obiettivo di ottenere un illecito risparmio di imposta. Il meccanismo è semplice: la stabile organizzazione tedesca ha riportato perdite rilevanti che sono state interamente attribuite alla società italiana, che ha potuto così abbattere il proprio reddito di esercizio per una cifra di 2,462 milioni di euro. Se queste perdite fossero state iscritte nel bilancio della filiale tedesca, sarebbe stata quest’ultima, e non la casa madre, a ricevere benefici. Le Fiamme gialle hanno poi contestato all’azienda veronese l’indeducibilità dei costi che riguardano la gestione e l’utilizzo di complessi immobiliari presi i locazione sul lago di Garda e in Alto Adige per 3.053.836 euro; di un´imbarcazione per i 398.645 euro, e di ville e barche destinate all´uso privato degli amministratori. L’azienda ha respinto le accuse con una nota che parla della diffusione alla stampa di «notizie parziali e inesatte». «Siamo completamente sereni., Il Pastificio Rana non ha mai subito alcuna condanna in relazione a contestazioni analoghe a quelle oggi contestate. Non è la prima volta che la nostra società è oggetto di un controllo di routine, normale per i cosiddetti grandi contribuenti», perché tali siamo per lo Stato italiano in virtù dei 10 milioni di tasse che paghiamo ogni anno».