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 2013  giugno 11 Martedì calendario

Quando un attore o un’attrice promuove un libro scatta immediatamente «l’effetto Aldini». Nel 1963, nel recensire alcune puntate de «L’approdo», la rivista culturale dell’epoca, il grande Achille Campanile teorizzò «l’effetto Aldini»

Quando un attore o un’attrice promuove un libro scatta immediatamente «l’effetto Aldini». Nel 1963, nel recensire alcune puntate de «L’approdo», la rivista culturale dell’epoca, il grande Achille Campanile teorizzò «l’effetto Aldini». Si riferiva all’attrice Edmonda Aldini, presentatrice del programma, «un usignoletto a cui una commissione di dotti mette nel beccuzzo delle adorabili ingenuità». Certo, con la sua professionalità, Aldini ci metteva del suo per confezionare «la fesseria snocciolata con naturalezza». Seguendo le prime puntate di «Bookshow» (SkyArte, canale 130, domenica pomeriggio, poi a rotazione), un programma che parla di libri e promette di tenere insieme cultura e intrattenimento, un pugno di scrittori e una città, mi è partito «l’effetto Aldini». È stato quando Carolina Crescentini ha parlato di Roma, Filippo Timi di Perugia, Neri Marcorè di Ascoli, Francesca Inaudi di Trieste. Per carità, non vorrei essere frainteso: il programma è molto interessante, girato con estrema cura (al limite del posh, secondo Aldini), molto attento all’«estetica dell’immagine». E poi gli autori, Daniele Di Gennaro, Marica Stocchi, Mattia Cianflone e Donato Dallavalle, provengono da Minimun Fax (in questo momento, direbbe Aldini, la casa editrice più cool). Ma quando Francesca Inaudi (un refuso in campo editoriale) ha cominciato a parlare di Trieste, il fantasma di Campanile ha sorriso: «Saba diceva che questa città è un ragazzaccio. Invece per me, forse perché legata a una figura femminile, molto importante, questa città è particolarmente femminile. Questa natura dirompente che non si può fermare. La bora che quando arriva, arriva, e uno è soggetto ai capricci della natura. Poi c’è il mare, questa maternità data dall’acqua del golfo, estremamente selvaggia e selvatica…». Saranno anche posh e cool, ma parlare di Trieste nominando un mucchio di minori e ignorando Bobi Bazlen è puro aldinismo.