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 2013  giugno 08 Sabato calendario

I TORNEI DI POKER E L’AZZARDO DEI GIUDICI

Per migliaia e migliaia di persone è diventata una vera e propria mania. Si gioca on line, ma si gioca soprattutto nei circoli con tornei che vanno avanti ore, addirittura intere giornate. È il poker “Texas hold’em”, variante statunitense di uno dei giochi di carte più noti in tutto il mondo, che da tempo fa impazzire gli italiani. Il via libera alla passione arriva adesso anche dai giudici della Suprema Corte. Con la sentenza numero 28412 del luglio 2012, di cui adesso si conoscono le motivazioni, i giudici della terza sezione hanno stabilito che «i giochi di carte organizzati in forma di torneo (ove la posta in gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota d’iscrizione) sono considerati giochi d’abilità e non di azzardo».
Il caso esaminato riguardava il sequestro di un circolo dove si svolgevano gli incontri, ordinato proprio dopo aver contestato ai gestori l’illecito del gioco d’azzardo. La Cassazione ha sottolineato come «nel momento in cui non è previsto il “rebuy”, cioè il pagamento di una seconda quota di iscrizione qualora si sia stati esclusi nella prima fase, non è ipotizzabile alcuna responsabilità penale per gli organizzatori dell’evento». Resta naturalmente l’obbligo di rispettare tutte le norme che riguardano gli aspetti amministrativi e fiscali. Ma il vero rischio è che questa decisione possa portare a un allentamento dei controlli, alimentando così la proliferazione di circoli gestiti dalla criminalità a danno di chi invece svolge regolarmente la propria attività.