Gina Pavone, D - la Repubblica 8/6/2013, 8 giugno 2013
VIOLENZA SULLE DONNE, IL PREZZO DELL’ODIO
La violenza sulle donne ha anche costi economici spesso a carico della collettività, che in Italia non sono mai stati calcolati ufficialmente, come invece è stato fatto in diversi Paesi. Un calcolo sommario si deve al Consiglio d’Europa, che parla di 2,4 miliardi l’anno usati solo in Italia per far fronte al fenomeno, e di 33 miliardi se si calcola la spesa annua sostenuta in tutto il Vecchio continente, con una media che va dai 20 ai 60 euro pro capite per ogni vittima. "Le principali voci di spesa sono per l’assistenza sanitaria e gli interventi delle forze dell’ordine, a cui si sommano quelle per il sistema giudiziario e l’eventuale periodo in carcere dell’aggressore", osserva Nadia Somma, della rete di centri antiviolenza D.i.re, "poi ci sono i costi per le strutture di accoglienza, per proteggere da altre aggressioni, e per la formazione di personale specializzato". E ancora ci sono le spese per sostenere le famiglie distrutte e l’impatto su produttività e rendimento, "cioè la perdita di giorni di lavoro, o di scuola per i bambini", sottolinea Somma. La Ong Intervita ha appena avviato una ricerca che tenterà di stimare l’insieme di tutte queste spese per l’Italia. "Ma attenzione", avverte Franca Bimbi, sociologa dell’università di Padova che farà parte del comitato scientifico di questa ricerca, "in Finlandia i centri antiviolenza costano più che in Italia, ma questo non vuol dire che da noi i danni sono minori, ma solo che si investe molto meno in prevenzione e interventi riparativi", osserva la sociologa. In effetti in Italia i centri antiviolenza vivono con finanziamenti al lumicino e erogati a macchia di leopardo da regioni o comuni, e spesso si reggono sul volontariato. Una mancanza di investimento che crea notevoli sproporzioni, "basta pensare che per 4 mesi di carcere di un aggressore si spende una cifra che basta per mantenere un anno un intero centro antiviolenza", osserva Rosalba Taddeini di Differenza donna, associazione che gestisce i centri antiviolenza di Roma e provincia.