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 2013  giugno 09 Domenica calendario

L’ONESTO DI FRONTE AL MALVAGIO (MAFIOSO)

«L’uomo onesto in faccia al malvagio, piace generalmente (non dico a tutti) immaginarselo con la fronte alta, con lo sguardo sicuro, col petto rilevato, con lo scilinguagnolo bene sciolto». Nel frattempo però, per fargli prender quell’attitudine, si richiedono molte circostanze, le quali ben di rado si riscontrano insieme. Perciò», continua Manzoni (siamo nel capitolo quinto dei Promessi sposi), l’uomo onesto fra Cristoforo stava «con una cert’aria di suggezione» di fronte al malvagio don Rodrigo. Non sapeva che per il solo fatto di trattare con lui avrebbe potuto essere accusato di connivenza: come è successo a quei politici e ufficiali dei carabinieri che nel 1992-1993, al tempo della strategia delle stragi, trattarono in Sicilia con Cosa nostra. La trattativa di fra Cristoforo, fortunatamente per lui, non andò in porto; quella dello Stato con gli «amici degli amici» invece qualcosa ha prodotto, e viene messa sotto accusa in questi giorni dai giudici di Palermo. Sono stati commessi reati? Io non lo so: ma so che dai tempi di Crispi a quelli di Andreotti e ancora dopo, uomini delle istituzioni hanno spesso trattato con uomini della mafia non nell’interesse dello Stato, come in questo caso, ma della propria parte politica: uscendone indenni. Si parla di guerra alla mafia, e ben venga. Le guerre, però, non si combattono soltanto con «la fronte alta, con lo sguardo sicuro», ma anche nell’ombra e con le trattative: altrimenti che guerre sono?
Sebastiano Vassalli