Andrea Bonanni, Affari & Finanza, La Repubblica10/6/2013, 10 giugno 2013
IL SUCCESSO DELLA LETTONIA RAFFORZA GLI EUROFALCHI
Nel 2014 la Lettonia sarà il diciottesimo Paese ad adottare l’euro. In un momento in cui molti dubitano della bontà della moneta unica, il piccolo stato baltico ha affrontato enormi sacrifici per risanare la propria economia e poter entrare nell’Unione monetaria a fianco della vicina Estonia. La Lettonia ha chiesto l’assistenza di Fmi e Commissione e ha imboccato una strada di tagli e riforme dolorosissime. Nel 2010 il suo deficit era oltre l’otto per cento del Pil: in due anni è sceso all’1,2 mentre il debito pubblico è al 40 per cento del prodotto interno lordo. Ora il governo sta riducendo la pressione fiscale e registra la miglior crescita economica d’Europa. «L’esperienza della Lettonia insegna che un paese può superare squilibri macroeconomici, anche gravi, uscendone rafforzato», ha dichiarato il commissario agli affari economici Olli Rehn al momento di rendere pubblico il rapporto che raccomanda l’ammissione di Riga nel club dell’euro. Il caso lettone è sicuramente una carta a favore del partito dei rigoristi, ancora molto forte in seno alla Ue. Ma non è detto che il modello che ha funzionato per un piccolo Paese con un modesto debito pubblico e grande potenziale di crescita possa essere valido anche per stati con un altissimo debito e una scarsa competitività, come l’Italia o la Grecia.