Marco Belpoliti, La Stampa 10/6/2013, 10 giugno 2013
LA BANCONOTA PIU’ UMANA
Questo è un collaudo. Arrivano le nuove banconote europee. Si comincia con 5 euro, ridisegnato da Reinhold Gerstetter, «bozzettista indipendente che opera a Berlino», secondo il sito della Banca Centrale Europea. Il motivo di fondo resta il medesimo della banconota disegnata da Robert Kalima, graphic designer austriaco: fornire un’immagine dei principali stili artistici del Vecchio continente, le forme d’arte che hanno contribuito a dare l’aspetto visivo alle città europee tra l’Impero Romano – riconosciuto come punto di partenza dell’identità – e il XX secolo. Nel taglio da 5 c’è perciò ancora l’arco di pietra d’ispirazione romana, visto da una diversa prospettiva, meno dal basso. La cifra, spostata a sinistra, è più visibile. Il fondo non è grigio, bensì giallo e verdino. Al segno verticale che divideva lo spazio, Gerstetter ha preferito ora uno circolare. La bandiera dell’Europa è più leggibile; la firma del governatore centrale della Banca Europea è in bella evidenza: segno sottile, Draghi per esteso, di Mario solo l’iniziale. Nel retro l’acquedotto ora si legge meglio. La cifra del taglio più grande e in verde smeraldo (colore oggi di gran moda). La carta geografica del continente è più piccola, segno che ora è meno importante per l’identità comune. Alessandro Scafi, studioso d’iconologia, che aveva descritto l’avvento delle monete dell’euro in €urodesign. Immagini, avventure e misteri della moneta europea (Bruno Mondadori), giudicava postmoderno il design di Kalina: «appartiene a un’epoca nella quale non si stabiliscono gerarchie tra gli uomini, non si accettano gerarchie tra le culture, non si celebrano eroi, non si ambisce a trasmettere un messaggio chiaro e inconfondibile». Il restyling va nel medesimo senso. Il colore è, almeno dei 5 euro, più netto e gradevole; il taglio leggibile a colpo d’occhio. Ma il significato «ideologico» rimane il medesimo. La vera novità visiva si trova nella filigrana (ma c’è anche quella tattile). Prima in controluce si vedeva la riproduzione diminuita dell’arco, ora appare la testa di Europa, la figlia del re fenicio sedotta da Zeus nelle sembianze del toro, che la rapì. L’immagine è tratta da un vaso custodito al Louvre e risalente a 2000 anni fa, rinvenuto in Italia. Secondo la spiegazione della Bce questa filigrana, oltre che per motivi di sicurezza, dovrebbe dare «un tocco più umano alle banconote». Ma chi guarda le banconote in controluce? Chi vede la filigrana, oltre ai falsari e ai funzionari di banca? La stilizzazione di Europa, ridisegnata da Kalina, non è riuscita. Ricorda più una bambola infantile che non la soffice e delicata immagine sul vaso. Moneta bruttina come la precedente, solo un po’ più efficace, e appena meno scipita.