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 2013  giugno 09 Domenica calendario

IL GIORNALINO FATTO IN CASA CI SVELA UN’ALTRA WOOLF

Dall’estate 1923 al 1927 i fratelli Quentin e Julian Bell producono un giornale quotidiano e famigliare, The Charleston Bulletin. Raccoglie i racconti caricaturali degli avvenimenti che hanno per palcoscenico la grande casa di campagna di Charleston, dove vivono, nel Sussex. Quentin ha tredici anni e Julian due anni di più quando cominciano a fare il giornale, ideale continuazione di quell’Hyde Park Gate News scritto nella casa della famiglia Stephen tra il 1891 e il 1895 dalla madre, Vanessa (poi Bell), dalla zia Virginia (poi Woolf) e dallo zio Thoby. Vanessa, pittrice e designer di stoffe e ceramiche, s’era già separata dal marito, Clive Bell, e s’era infine unita al pittore Duncan Grant. Il quale, senza sposarla, l’aveva seguita nella casa di Charleston e le aveva dato una figlia, Angelica. A Charleston c’erano anche diversi membri del cosiddetto Bloomsbury Group. E c’era molto spesso la sorella più piccola, e più famosa, di Vanessa, nonché zia di Quentin e Julian: Virginia Woolf.
A Charleston, oltre a scrivere i suoi romanzi, Virginia collaborava con il marito Leonard Woolf alla gestione della casa editrice da lui fondata: The Hogarth Press. Nella grande villa vittoriana facevano capo pure molti di quegli intellettuali che a Londra s’erano distinti col nome collettivo di Bloomsbury Group e che comprendevano personalità come lo storico della letteratura Lytton Strachey e come John Maynard Keynes, il più celebre economista del secolo scorso. Fu a Charleston che Keynes scrisse Le conseguenze economiche della pace.
La grande casa di campagna divenne insomma un fervido centro di attività culturali che influenzarono non poco la vita intellettuale britannica di quegli anni. Non a caso è stata descritta come un microcosmo in cui arte e vita, compenetrandosi, erano divenute realtà. Il giornalino prodotto dai fratelli Bell offre però tutt’altro ritratto di questa raffinata concentrazione di intelletti.
La chiave usata è infatti prevalentemente quella dell’umorismo. Per far sì che il Bulletin arrivasse ogni giorno puntuale sulla tavola della prima colazione, i ragazzi dovevano alzarsi alle cinque e mezza del mattino. Così, quando Julian non aveva tempo o voglia, Quentin se lo faceva da solo. In questi casi non mancava mai qualche errore d’ortografia. Julian se ne risentiva e fu allora che Quentin pensò di arruolare uno scrittore professionista: nella persona della loro zia Virginia. Lei rispose con entusiasmo all’invito e più che un’occasionale collaboratrice divenne la loro più stretta compagna e complice. Con i due nipoti condivideva soprattutto lo stile giornalistico e narrativo, quel birichino umorismo che s’inscriveva nella tradizione del nonsense di Lewis Carroll ed Edward Lear.
L’irriverenza e l’ironia dei componenti della casalinga redazione distinguono soprattutto i "supplementi speciali" realizzati per il Natale o per altre festività, veri e propri numeri monografici dedicati ad un solo membro della grande famiglia che risiedeva nella casa di Charleston. Quii lettori di Repubblica possono leggere in anteprima mondiale uno di questi numeri. Si intitola The Dunciad ed è l’impietosa caricatura di Duncan Grant, compagno di Vanessa e dunque sorta di patrigno per i fratelli Bell. Il quale di episodio in episodio, viene descritto dalla Woolf (che scrive a mano) e dipinto dai ragazzi (con disegni a colori) mentre resta mezzo nudo nel tentativo di scalare Notre Dame, o vomita dopo aver ingurgitato troppa marmellata di limoni, o ancora dubita della sua stessa venuta al mondo. Va detto, però, che con equanime irriverenza lo "speciale" successivo avrebbe avuto per protagonista il padre dei due ragazzi, Clive Bell, e altrettanto ironicamente s’intitolava The Messiah, Il Messia. Entrambi verranno pubblicati da The British Librarye sono considerati gli ultimi scritti rimasti ancora inediti di Virginia Woolf. Quanto ai suoi due nipotini, da adulto Julian fu scrittore e poeta, insegnò inglese in Cina e morì in Spagna durante la guerra civile; Quentin diventò pittore e scultore. Un anno dopo aver messo fine all’esperienza giornalistica con il Charleston Bullettin, zia Virginia gli scrive in risposta ad una sua lettera, da lei considerata «molto bella», sollecitandolo ad abbandonare la pittura per dedicarsi alla scrittura. Avrebbe così potuto, scherza lei, prendere in giro sua zia e «raccontare storie libidinose». La risposta di Quentin arrivò molti anni dopo, nel 1974, quando pubblicò la prima biografia di Virginia Woolf.
Gabriele Pantucci