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 2013  giugno 09 Domenica calendario

Post scriptum. Domani la Corte costituzionale tedesca darà inizio con pubbliche udienze ad un processo che ha come oggetto il trattato di Maastricht che secondo alcuni ricorsi presentati da vari soggetti e associazioni tra i quali spunta la Bundesbank, sarebbe stato violato da una politica “spendacciona” adottata da alcuni governi di paesi membri e perfino da alcune istituzioni europee tra cui la Banca centrale

Post scriptum. Domani la Corte costituzionale tedesca darà inizio con pubbliche udienze ad un processo che ha come oggetto il trattato di Maastricht che secondo alcuni ricorsi presentati da vari soggetti e associazioni tra i quali spunta la Bundesbank, sarebbe stato violato da una politica “spendacciona” adottata da alcuni governi di paesi membri e perfino da alcune istituzioni europee tra cui la Banca centrale. Si tratta di un’iniziativa di cui, dal punto di vista europeo, è assai dubbia la costituzionalità e che può determinare – talora quei ricorsi fossero accolti – un drammatico conflitto di competenze tra la Corte tedesca e la Corte di giustizia europea di Strasburgo. Sarà quindi opportuno che la pubblica opinione e tutte le istituzioni europee seguano con estrema attenzione quanto accadrà nelle prossime settimane a Karlsruhe e preparino le eventuali contromosse da prendere. Ieri, parlando a Firenze alla festa della “Repubblica delle Idee” il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è soffermato su questa questione ipotizzando che cosa accadrebbe se la Costituzione degli Stati Uniti prevedesse ancora approvazioni riservate ai parlamenti degli Stati federati e alle rispettive Corti costituzionali. Per superare questo stato di cose ci volle a metà dell’Ottocento nientemeno che la guerra di secessione. In Europa di guerre per fortuna non si parla più perché ne abbiamo avute per almeno un millennio, ma la situazione è ancora quella di governi nazionali, Parlamenti nazionali e Corti di giustizia nazionali, senza un reale potere unificato. Questo è un tema di fondo sul quale Enrico Letta ha richiamato l’attenzione di tutti e che merita una scelta dei cittadini e delle forze politiche che li rappresentano.