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 2013  giugno 08 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE ELEZIONI A ROMA


Giornata di attesa per il ballottaggio. Sono nove i comuni del Lazio in cui tra domani e lunedì si torna alle urne per il ballottaggio per l’elezione dei sindaci. Si voterà nella capitale, a Viterbo, in due centri in provincia di Latina (Formia e Sabaudia) e in altri 5 in provincia di Roma (Anzio, Fiumicino, Nettuno, Pomezia e Santa Marinella).
A Roma sono oltre due milioni i romani chiamati a scegliere il primo cittadino. A contendersi la poltrona più alta del Campidoglio sono il sindaco uscente, Gianni Alemanno (Pdl), e il chirurgo genovese Ignazio Marino (Pd), che al primo turno hanno ottenuto rispettivamente il 30,27% e il 42.60%.
Occhi puntati, per il ballottaggio, anche sull’affluenza, dopo l’astensionismo record registrato il 26 e 27 maggio quando aveva votato il 52.80% degli aventi diritto. L’affluenza al ballottaggio del 2008 era stata del 63.12% (contro il 73.66% del primo turno).
Ad eccezione del XII in cui la democratica Cristina
Maltese è già stata eletta minisindaco al primo turno, i romani dovranno eleggere anche i presidenti in 14 su 15 municipi.
Le operazioni di voto si svolgeranno domani dalle 8 alle 22 e lunedì 10 dalle 7 alle 15. Lo scrutinio avrà inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti.
Chi avesse smarrito la tessera elettorale, oppure nel caso l’altra sia esaurita o rovinata, può ottenerne immediatamente una nuova rivolgendosi direttamente al proprio municipio, ferma restando la possibilità di recarsi presso l’ufficio centrale dell’Eur. L’elettore dovrà mostrare la tessera esaurita e un valido documento d’identità. In caso di furto o smarrimento, la denuncia si potrà presentare direttamente allo sportello municipale, senza andare da polizia o carabinieri. Gli sportelli degli uffici demografici di tutti i municipi seguono i seguenti orari: oggi orario continuato dalle 8.30 Alle 19; domani orario continuato dalle 8 alle 22; lunedì orario continuato dalle 7 alle 15.
A Viterbo la sfida sarà tra il candidato del centrodestra e sindaco uscente Giulio Marini e quello di centrosinistra Leonardo Michelini. Anche a Fiumicino sarà gara tra centrodestra e centrosinistra con Mauro Gonnelli contro Esterino Montino. A Pomezia, invece, il ballottaggio vedrà protagonisti il grillino Fabio Fucci e il candidato di centrosinistra Omero Schiumarini. Ad Anzio invece "derby" del centrodestra con in campo Luciano Bruschini (Pdl e liste civiche) e Candido De Angelis (Fdi, La Destra e civiche).
A Nettuno Alessio Chiavetta (centrosinistra) se la vedrà con Carlo Eufemi (centrodestra), mentre a Santa Marinella Roberto Bacheca (centrodestra) sfida Massimiliano Fronti (centrosinistra). A Formia sarà il centrista Maurizio Costa a sfidare il candidato del centrosinistra Sandro Bartolomeo. Infine anche a Sabaudia gara tutta interna al centrodestra con Maurizio Lucci (Fdi e civica) che sarà in lizza contro Giovanni Secci (Pdl, La Destra e civiche).
(08 giugno 2013)

LE ELEZIONI NELLE ALTRE CITTA’
ROMA - A due settimane dal voto per il primo turno delle comunali, molti italiani tornano nei seggi per esprimere la loro preferenza nei ballottagi di 67 comuni, tra cui 11 capoluoghi di provincia: Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo.
Ma alle urne si recheranno anche oltre un milione e mezzo di siciliani per il primo turno in 142 Comuni, con eventuale ballottaggio il 23 e il 24 giugno. Quattro i comuni capoluogo che sceglieranno il primo cittadino: Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.
LO SPECIALE / I RISULTATI DEL PRIMO TURNO
Per tutti, le urne saranno aperte domenica 9 giugno dalle 8 alle 22 e lunedì 10 giugno dalle 7 alle 15. Le campagne elettorali sono agli sgoccioli: oggi è l’ultimo giorno prima del sabato di silenzio elettorale.

COME SI VOTA / IL SISTEMA ELETTORALE

La sfida principale, dal più chiaro valore politico, rimane quella di Roma, dove Ignazio Marino (centrosinistra) sfida il sindaco uscente Gianni Alemanno (centrodestra): nel primo turno, il candidato sostenuto dal Pd ha ottenuto il 42%, dodici punti in più del suo avversario. Un vantaggio considerevole, ma come è noto al ballottaggio tutto è molto aperto perché si rimettono in circolo i voti dei candidati esclusi al primo turno. E Marchini e De Vito non hanno voluto accettare nessun apparentamento per il ballottaggio.
Ma indicazioni sul ’sentimento’ politico degli italiani arriveranno dalle urne di tutta la Penisola. A Treviso ad esempio il sindaco/sceriffo leghista Giancarlo Gentilini, già due volte primo cittadino e poi due volte vice, ha subito un brutto colpo al primo turno, fermandosi al 34%, contro il 43% di Giovanni Manildo, sostenuto da Pd e Sel. Se la sinistra conquistasse questa roccaforte del Carroccio, per il partito di Maroni sarebbe un colpo durissimo.
In vantaggio la sinistra in tutti i grandi Comuni, anche quelli sotricamente legati a esponenti Pdl, come Imperia. A Siena, il successo del Pd è stato limitato dallo scandalo Montepaschi, ma il candidato Bruno Valentini (vincitore delle primarie) parte dal 40% del primo turno contro il 23% del centrodestra. Considerando il 10% di Rifondazione, l’elezione di Valentini non dovrebbe essere in dubbio.
Se il voto nei ballottaggi vede Pd contro Pdl - compagni di governo ma sfidanti nella corsa per i sindaci - più complessa la sfida in Sicilia. Qui sono soprattutto il Movimento 5 Stelle e il governatore Crocetta a cercare una conferma dopo otto mesi di alleanza a Palazzo dei Normanni.

IL VOTO IN SICILIA: LE SFIDE

Le sfide più importanti sono quelle di Messina e Catania. Nella città sullo stretto, il centrosinistra compatto più l’Udc sostengono Felice Calabrò, ex capogruppo del Pd in consiglio. Il centrodestra invece si è spaccato su due diversi candidati. A Catania il Pd schiera un peso da novanta, l’ex sindaco Enzo Bianco, per tornare a guidare la città 13 anni dopo. A sfidarlo, il primo cittadino uscente, Raffaele Stancanelli.
Ma come detto il dato politicamente più rilevante in Sicilia arriverà dalla tenuta del movimento grillino che alle regionali di ottobre e alle politiche di febbraio era ampiamente il primo partito sull’isola. Nelle regionali in Friuli e nelle comunali la flessione è stata netta e un crollo anche qui potrebbe dare nuovo impulso alle polemiche all’interno del partito e avere ripercussioni anche sui gruppi presenti in parlamento.