Enrico Franceschini, la Repubblica 7/6/2013, 7 giugno 2013
VENERDÌ
Si è mai visto un complotto con l’ufficio stampa? No. È lecito quindi immaginare la delusione di chi credeva che il Bilderberg fosse il governo occulto del mondo. È vero che questa associazione (il nome è ispirato dal primo hotel in cui si ritrovò, nel 1954) non rendeva noti i nomi dei partecipanti, né l’agenda dei lavori, né emetteva comunicati finali, e non invitava la stampa alla sua conferenza annuale. Ma chi decide i destini del pianeta non ha bisogno di riunirsi in segreto; e di solito, se vuole mantenere un incontro confidenziale, non ne annuncia lo svolgimento. Quest’anno tuttavia, per smentire i fissati della teoria del complotto, il Bilderberg si è riunito a Watford, sobborgo di Londra, ha reso noti i partecipanti (il conservatore George Osborne, il laburista Peter Mandelson, banchieri della Goldman Sachs, per l’Italia ci sono tra gli altri Mario Monti e Lilli Gruber) e l’ordine del giorno (debito, occupazione, Europa — niente di sorprendente), dotandosi perfino di un ufficio stampa, che è quasi come invitare i giornalisti. Chi crede ai complotti segreti dovrà cercarsi un altro bersaglio. Il Bilderberg ormai appare minaccioso come il Club Mediterranee.