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 2013  giugno 07 Venerdì calendario

FICO: «IL CANONE SI PAGHI IN BASE ALLE FASCE DI REDDITO»

Conferemza stampa. Montecitorio. Tardo pomeriggio. Roberto Fico, lei lo ha sempre pagato il canone Rai? Silenzio. Lievissimo momento di imbarazzo. Poi il neo eletto presidente Cinque Stelle della Vigilanza Rai risponde con la voce insolitamente sottile che accompagna tutto il complicato incontro con i media.
«Ho girato molto. Sono stato a Napoli, a Trieste. E adesso a Roma. E abbiamo sempre pagato».
Abbiamo?
«Io. La mia famiglia. Ma credo che una discussione sul canone vada fatta. Ad esempio si potrebbe modularlo per fasce di reddito. E magari non chiederlo agli anziani. Ovvio che invito tutti a pagarlo. Ci mancherebbe».
Quali obiettivi si pone con la sua presidenza?
«Innanzitutto quello di restituire la Rai ai cittadini. I partiti devono togliere le mani dal servizio pubblico. Nominerò uno staff di alto livello per far sì che questo avvenga nel modo migliore».
Promessa già fatta da molti sui predecessori.
«Ma loro erano eletti dagli stessi partiti che poi lottizzavano. Il Movimento 5 Stelle non deve niente a nessuno. Se non ai cittadini italiani. Siamo un movimento libero e indipendente».
Le pare censurabile il comportamento di Grillo che ai suoi comizi allontana gli operatori Rai?
«Beppe è un battitore libero, ma incarna la protesta di un movimento pacifico e democratico. Piuttosto è lui ad essere stato allontanato dalla Rai dei socialisti. E più tardi è arrivato l’editto bulgaro di Berlusconi nei confronti di Santoro, Luttazzi e Biagi. In ogni caso non c’è alcun nesso tra i suoi comportamenti e il mio lavoro alla Vigilanza».
Adesso che ha un ruolo istituzionale, parteciperà ai talk show?
«Ci sono tanti luoghi in cui è possibile discutere di politica. Deciderò di volta in volta».
Qual è la tv che le piace?
«Quella in cui le nomine dei direttori dei tg e dei giornalisti non siano condizionate dalla politica. La loro indipendenza deve essere indiscutibile».
Ci dice qual è un programma che le piace?
«No».
Lei sogna una Rai senza partiti. Ma è il presidente di una commissione di partiti che vigilano sulla tv pubblica.
«E’ vero. Infatti considererei un vero successo riuscire ad essere l’ultimo presidente della Commissione di Vigilanza».