www.cinquantamila.it/fiordafiore 7/6/2013, 7 giugno 2013
Il giornalista Domenico Quirico è vivo • Tutte le telefonate americane sono sotto controllo • Gli italiani adesso tagliano anche sui cellulari • In crescita il fai-da-te • Putin divorzia • L’archicebus, minuscolo antenato dell’uomo • Lo scienziato che studia il linguaggio delle marmotte Quirico L’inviato del quotidiano “La Stampa”, Domenico Quirico, 62 anni, del quale da 58 giorni non si hanno più notizie, è vivo
Il giornalista Domenico Quirico è vivo • Tutte le telefonate americane sono sotto controllo • Gli italiani adesso tagliano anche sui cellulari • In crescita il fai-da-te • Putin divorzia • L’archicebus, minuscolo antenato dell’uomo • Lo scienziato che studia il linguaggio delle marmotte Quirico L’inviato del quotidiano “La Stampa”, Domenico Quirico, 62 anni, del quale da 58 giorni non si hanno più notizie, è vivo. L’annuncio è arrivato ieri nel tardo pomeriggio con un tweet dal direttore del giornale, Mario Calabresi. Quindi, un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri ha confermato che il giornalista aveva avuto un breve contatto telefonico con la moglie. È ancora nelle mani dei rapitori e le fonti diplomatiche avvertono: «La trattativa per la liberazione è in fase avanzata, per questo il momento è delicatissimo». Domenico Quirico era tornato in Siria per la quarta volta per raccontare la guerra civile. È stato sequestrato quasi subito, tre giorni dopo aver varcato il confine con il Libano per dirigersi nella zona di Homs. Il 6 aprile ha lasciato Beirut per raggiungere il confine siriano, l’8 aprile ha mandato messaggi e telefonato alla moglie, il 9 aprile ancora un sms, a un collega. Poi più nulla. Durante il suo lavoro Quirico fu rapito anche un’altra volta: in Libia nell’agosto del 2011, insieme a due colleghi del “Corriere” e uno di “Avvenire” mentre cercavano di raggiungere Tripoli. Il loro autista venne ucciso, furono liberati dopo 48 ore. Telefonate Si è saputo che da sette anni i dati di tutte le telefonate americane devono essere forniti dai grandi operatori di telecomunicazioni alla National Security Agency (Nsa), l’agenzia federale che ha la supervisione di tutte le attività di spionaggio, comprese quelle della Cia. Inoltre dal 2007 Nsa e Fbi raccolgono dati provenienti dai server di nove società Internet Usa (Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, AOL, Skype, YouTube, Apple) nell’ambito di un programma top secret, nome in codice «Prism», che utilizza audio, video, foto, email, chiavi d’accesso. La scoperta dopo la pubblicazione sul “Guardian” del testo integrale di un ordine segreto della Foreign Intelligence Surveillance Court (la magistratura che sorveglia le attività antiterrorismo e quelle di intelligence del governo) a Verizon, uno dei quattro giganti delle telecomunicazioni americane: l’obbligo di fornire per tre mesi, dal 25 aprile al 19 luglio, tutti i dati sulle telefonate, non solo quelle provenienti o destinate all’estero, ma per tutte le chiamate, comprese quelle interne. Un portavoce della Casa Bianca ha spiegato che i dati richiesti non riguardano i contenuti delle conversazioni. L’operazione, per quanto possa lasciare stupiti, non è illecita: azioni di questo tipo sono possibili in base al Patriot Act, votato dal Congresso dopo l’attacco di Al Qaeda dell’11 settembre 2001. Telecomunicazioni Confcommercio segnala che le famiglie italiane, per la prima volta, hanno tagliato le spese nel campo delle telecomunicazioni, unico finora a non essere toccato dalla crisi dei consumi: in aprile c’è stato un calo del 2,5% rispetto a marzo. Analizzando i dati si vede che gli italiani continuano a telefonare, chattare e mandare messaggi, ma hanno smesso d’inseguire l’ultimo modello di smartphone o tablet (Masci, Sta). Ferramenta Altro aspetto della crisi: nel 2012 sono aumentate del 10% le vendite dei ferramenta, il che vuol dire che le persone si fanno da soli le riparazioni e i lavori in casa. Negli ultimi anni, inoltre, sono cresciute del 20% le vendite di attrezzi da giardino: zappe, rastrelli e simili per farsi l’orto (Salvia, CdS). Due euro Imbiancare casa da soli costa 2 euro al metro quadro (ibidem). Putin Il presidente russo Putin e sua moglie Lyudmila Shkrebneva hanno annunciato il divorzio. Specificano che si tratta di una cosa «tranquilla» e «più che civile». Ancora non completate le formalità del divorzio: i due hanno solamente manifestato la volontà di lasciarsi. La rivelazione è avvenuta come per caso: il canale televisivo statale Rossiya-24 li ha avvicinati durante l’intervallo di un balletto al quale la coppia stava assistendo. Alla domanda: «È vero che non vivete più insieme?» hanno risposto di sì. Putin: «La mia vita è soprattutto pubblica e ci sono persone che sono naturalmente incompatibili con questo tipo di vita», Lyudmila: «Non ci vediamo mai, lui è completamente immerso nel lavoro, il nostro matrimonio è terminato». Incontratisi per la prima volta a San Pietroburgo: lei ex hostess dell’Aeroflot e studentessa di spagnolo all’università, lui in procinto di entrare nel Kgb. Sposati nel 1983 hanno vissuto a San Pietroburgo e Dresda. Due figlie: Maria (28 anni) e Ekaterina (27 anni), dalle vite misteriose. Da qualche anno si parla di una relazione di lui con la ex ginnasta Alina Kabaeva, ora in Parlamento, classe 1983, dalla quale avrebbe avuto un figlio (lei, infatti, si fa vedere spesso con un pupo in braccio, ma dice che è suo nipote). Monumento Una volta Putin disse che chiunque avesse resistito tre settimane con sua moglie «meritava un monumento» (Zafesova, Sta). Fossile Trovato sul fondale di un lago cinese il fossile di un possibile antenato dell’uomo. Lungo neanche dieci centimetri, pesava appena 20-30 grammi, aveva una lunga coda. La cosa che più lo fa assomigliare all’uomo (e ai primati in generale) è la forma di caviglia e tallone, perciò l’hanno ribattezzato Archicebus achilles (dall’eroe greco Achille). È il più antico di tutti gli antenati mai trovati: risale a 55 milioni di anni fa (Caprara, CdS). Linguaggio Il professor Con Slobodchikoff, che insegna scienze biologiche alla Northern Arizona University, ha decodificato il linguaggio dei cani della prateria (una specie di marmotta molto diffusa negli Stati Uniti): «Usano “chiamate d’allarme” quando vedono un predatore, e queste sono state per me una sorta di Stele di Rosetta, nel senso che potrei decodificare quali informazioni sono contenute in questi allarmi». Per capire cosa si dicono ha registrato tutte le “chiamate di allarme”, le ha analizzate statisticamente e ha scoperto che i cani della prateria riescono a scambiarsi informazioni su specie del predatore che si sta avvicinando, la sua grandezza e perfino il colore (Flores D’Arcais, Rep).