Angela Vitaliano, il Fatto Quotidiano 4/6/2013, 4 giugno 2013
VITA, MIRACOLI (E MORTE) DEI CACCIATORI DI TORNADO
Lo hanno trovato seduto nella sua auto, con la cintura di sicurezza ancora allacciata mentre i suoi due compagni di “avventura” erano stati trascinati via dalla forza del tornado: come foglie dal vento. La morte di Tim Samaras, una “celebrità “ tra i “cacciatori di tempeste”, ucciso dal tornado che, venerdi sera, ha causato altri tredici morti in Oklahoma, ha scosso profondamente la comunità di questi “eroi” delle intemperie, abituati a sfidare situazioni pericolose per riuscire a studiare fenomeni atmosferici altamente distruttivi.
Hanno perso la vita con Tim, suo figlio Paul e un collega, Carl Young, il cui corpo è stato trovato a oltre un chilometro di distanza dall’autovettura con la quale si stavano muovendo: a tradirli, un improvviso cambio di direzione del tornado che li ha raggiunti prima che potessero mettersi in salvo.
In meno di due settimane, l’Oklahma è stato colpito da un violentissimo uragano, seguito poi da una serie di tornado, con “scie” assassine che hanno contribuito ad allungare la lista di vittime dei giorni precedenti.
SAMARAS, che aveva “rincorso” tempeste per circa trent’anni, era uno degli esperti del settore più apprezzato e stimato; il suo instancabile desiderio di fronteggiare da vicino fenomeni atmosferici catastrofici, per poterli studiare in modo da preventivarne l’arrivo, salvando vite umane, lo aveva portato su e giù per il paese seguito, recentemente, anche da suo figlio. A lui si deve la messa a punto di un sistema di analisi chiamato Twistex (Tactical Weather Instrumented Sampling in/near Tornadoes Experiment) oltre alla creazione di macchinari speciali e all’avanguardia per lo studio delle tempeste.
Durante un’intervista con il National Geographic, Samaras aveva raccontato, con grande passione, della sua attività, sottolineando quanto fosse importante utilizzare sempre tutte le precauzioni per evitare conseguenze fatali. In un anno, gli capitava di condurre circa una dozzina di “cacce”, concentrate soprattutto durante le stagioni degli uragani. “L’Oklahoma – aveva detto Samaras durante l’intervista – è considerato una specie di mecca per i cacciatori di tempeste. Prima di andare “a caccia” in Oklahoma, già sappiamo che ci troveremo in un ingorgo”.
La figura del “cacciatore di tempeste” è molto diffusa negli Stati Uniti, immortalata anche da Hollywood in pellicole di grande successo come Twister del 1996, e resa ancor piu’ popolare dalla collaborazione con un colosso come The Weather Channel. Per diventare storm chaser, tuttavia, è necessario sottoporsi a dei periodi di addestramento molto seri, che includono lunghe ore di volontario al seguito dei cosiddetti “veterani”.
Un “cacciatore”, infatti, deve essere certamente in grado di conoscere le tempeste e le loro caratteriste: anche, però, deve saper usare gli strumenti che solitamente sono alla base di una spedizione. La tecnologia, infatti, ha reso sempre più sofisticate le apparecchiature che fanno parte del “kit” di un cacciatore, incluse telecamere in grado di riprendere il fenomeno dal suo interno oltre che dall’esterno.