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 2013  giugno 01 Sabato calendario

COLAZIONI FATTE DI CORSA


[Paolo Condò; Marco Pastonesi]

PAOLO Marco, ieri sera sono stato al ristorante.
MARCO Un’altra volta?
P Vegano, dai, a fine Giro come sempre è scattata la dieta. Mi hanno chiesto se m’ero mangiato una foresta. Ma non è questo il punto.
M Sei scappato senza pagare?
P Scappato no, infatti l’oste mi ha preso subito. Per le orecchie. Però sì, il problema è che dopo un mese di buffet gratis ai "Quartiertappa" uno si scorda l’esistenza dei conti.
M Tranquillo, è il solito effetto collaterale post-Giro, dura una decina di giorni, poi rientri nella tua vita.
P È vero, dannazione, come hai fatto a esprimere un concetto così profondo?
M Io invece so benissimo perché a volte sei pesante.
P No, dai, sei il solito permaloso, non ti arrabbiare, scherzavo. Hai detto una straordinaria verità: il Giro è un mese di vacanza dalla tua vita.
M Ieri avevo un gran mal di testa. Sono andato in farmacia, ho sorriso alla commessa chiedendo qualcosa di forte e quella mi fa: "la ricetta?" Ma quale ricetta? Al Giro vai dal medico di corsa e quello ti fa una Tac sul posto, gratis e senza code. Al massimo condividi la clinica mobile con un fiammingo o un basco, così rischi d’imparare qualcosa su Bruegel il Vecchio o Joseba Sarrionandia.
P Rispettivamente passista e scalatore?
M Rispettivamente pittore e poeta. Vedo che l’effetto-Giro non ti è passato, ed è un bene. È un incantesimo, un miracolo.
P Al Giro alzi un braccio e ti danno una borraccia, allunghi una mano e ti rifilano un sacchetto della merenda, alzi il gomito e ti squalificano per doping.
M Al Giro vai da un meccanico e ti registra i livelli di acqua, olio e peperoncino. E già che c’è ti aggiusta pure le ginocchia.
P E vogliamo parlare delle strade vuote? Del vigile che ti strizza l’occhio quando passi a 170 accanto al cartello dei 50 massimi? O del poliziotto che t’incoraggia a superare la carovana sulla destra in pieno centro cittadino? Ieri ho beccato una multa per sosta vietata. L’avevo messa di traverso davanti a una stazione dei Carabinieri, come a Margherita di Savoia. E rischio un processo per terrorismo.
M Niente in confronto a ciò che rischio io. Ieri al parco ho incrociato una badante ucraina, di una bellezza tagliente come la giornalista ceca, ho esclamato un allegro dasvidania e la mia donna non mi ha fatto i complimenti per le conoscenze linguistiche. È che pensavo di essere ancora con te...
P Perché, secondo te qual è stato il commento della mia dopo il video con la collega francese? A proposito, non è che ti è rimasto il numero...
M Il numero di tua moglie?
P No, quello di tua sorella doriana.
M Scomunicata e cacciata di casa.
P Ah, avevo capito che si chiamava Doriana. Ecco perché quando il Giro passa per Genova non me la presenti mai.
M Piantala. Il Giro è una vacanza, e le vacanze finiscono. E di quelle lunghe un mese ne rimangono solo di tre tipi.
P Sarebbero?
M Le vacanze scolastiche, le vacanze patriottiche, cioè quelle passate nelle patrie galere, e le vacanze al Giro.
P Senza esagerare, però. E senza mitizzare. In vacanza non mi capita di svegliarmi a Rimini, fare colazione a San Sepolcro, scrivere il pezzo a Firenze e andare a dormire a Pordenone.
M Ma questo non lo vuole sapere nessuno! Come lo chiami tu, che a volte parli quell’insopportabile slang?
P Backstage, Marco. Dietro le quinte. Di solito funziona che scriviamo di campioni in fuga, buffet gratis e belle giornaliste, e ci sentiamo molto cool, se mi passi il francesismo. Ogni tanto, però, è utile segnalare gli interminabili trasferimenti notturni o i Camogli slabbrati all’autogrill.
M La grandine che ti becca in zona arrivo, una tenda per dieci giornalisti assalita da 300 mamme con bambini cui ovviamente dai la precedenza, Tony Santagata al Processo.
P Sì, è toccato a me, e la Alessandra mi ha pure chiesto in diretta: «Buona musica Paolo, vero?».
M Che cos’hai risposto?
P Che se la giocava con gli U2.
M Bravo, raccontiamole queste torture, altrimenti passiamo per casta.
P Invece siamo? Una castina? Ci sono, una costina!
M Alla brace, metti su.
P E il vegano?
M Ti da una mano. Lo saluti, dai, muoviti che ho fame.