Concetto Vecchio, La Repubblica 6/6/2013, 6 giugno 2013
“PARTITI COME EMERGENCY O LA GENTE NON CI DARÀ UN EURO”
TESORIERE Misiani, come dorme in questi giorni?
«Non benissimo. Sento la responsabilità dei nostri 500 dipendenti. In questi frangenti capisci come si deve sentire un imprenditore di fronte alla crisi».
Il cassiere pd Antonio Misiani, 44 anni, da Bergamo, sposato, due figli, laurea alla Bocconi, è alle prese con le incertezze innescate dall’abolizione del finanziamento
pubblico.
Lei quanto guadagna?
«Non prendo un euro in più rispetto all’indennità di parlamentare, ovvero 7mila euro netti».
Un dipendente ha fatto questa proposta: il Pd ha 800mila iscritti, se ognuno versasse 50 euro avremmo risolto il problema.
«Intanto gli iscritti sono meno di 600mila, ma poi i soldi del tesseramento sono destinati all’attività politica, perciò rimangono sul territorio».
Ma lei a questo dipendente cosa direbbe?
«Che dovremo cambiare modo di lavorare, e pensare di finanziarci come le realtà del terzo settore, Emergency o Save the Children».
Il Pd come Emergency?
«Mi prenderanno per un pazzo visionario!».
Alla segretaria che guadagna 1000 euro non suonerà rassicurante.
«Le direi che in futuro, invece che fare l’assistente di un dirigente politico, potrà essere coinvolta in un progetto di raccolta fondi: ma per arrivare a ciò dobbiamo tornare a essere credibili. La gente ti deve dire: ti finanzio perché servi, mi sei utile».
Le pare possibile?
«Oggi gli italiani pensano: che ti pago a fare sei poi passeggi in Transatlantico e io affondo nella crisi?».
Difficile dargli torto.
«Questo è il punto di tutta la polemica sui costi della politica: la politica non si risolve più i problemi ».
E lei pensa che vi daranno i fondi come li danno a Strada?
«Potrebbe rivelarsi un canale di rinnovamento, un modo per riavvicinare persone che si sono allontanate».
Quanto saranno dolorosi i tagli?
«Faremo di tutto per non lasciare a casa nessuno, anche perché i dipendenti hanno tutele fragilissime se non inesistenti dal punto di vista degli ammortizzatori sociali».
Non sono troppi 200 assunti solo a Roma?
«Tutto è relativo. Quando nacque il Pd ne ebbe 330 in eredità da Ds e Margherita».
E pagate 700mila euro per l’affitto al Nazareno.
«Invece è un prezzo conveniente, molto competitivo».
Si tagliano i costi della politica, ma si creano altri disoccupati. Non è un paradosso?
«E io sento una responsabilità doppia in un partito di centrosinistra che fa del lavoro uno dei propri motivi fondanti, guidato per giunta dall’ex leader del più grande sindacato italiano...».