Leone Gotti, ItaliaOggi 6/6/2013, 6 giugno 2013
RAQQA, EMIRATO ARABO IN SIRIA
«Chiunque abbia da lamentarsi di un qualunque elemento dello Stato islamico, sia esso l’emiro o un soldato semplice, può venire e presentare la lamentela in ogni quartier generale dello Stato islamico. La lamentela deve essere scritta, comprensiva di dettagli e prove». Così si legge in un cartello esposto a Raqqa, città nel nordest della Siria, occupata dai ribelli.
Emirato islamico in Siria.
Il cartello è firmato dall’emiro di Raqqa ed è la prova, verificata dal Telegraph, che nella città è stato instaurato un emirato islamico che applica la sharia in città. Come già avvenuto nella zona di Aleppo controllata dai ribelli, anche a Raqqa il fronte al-Nusra, la milizia più forte ed efficace dell’Esercito libero siriano che combatte contro il regime di Assad, ha cominciato ad applicare la legge islamica.
Al-Nusra è una milizia esplicitamente legata ad al-Qaeda, la sua presenza e la sua attività all’interno dell’esercito dei ribelli è uno dei principali motivi per cui molti Stati (oltre ai cristiani) non vogliono, al contrario di Regno Unito e Francia, armare i ribelli contro Assad nella guerra civile che va avanti da oltre due anni.
Al-Qaeda. Secondo il Telegraph, al-Nusra avrebbe già provato a bandire, senza riuscirci, il fumo nella città di Raqqa. Le milizie islamiche si impegnano nel cartello citato a riportare l’ordine nella città e a punire i responsabili di crimini: «Vi promettiamo che puniremo chiunque violi la legge, queste persone saranno inviate alla corte della sharia dell’Iraq e di al-Sham». Lo Stato islamico dell’Iraq, e al-Sham è il nome con cui al-Qaeda chiama la Siria e il Libano.