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 2013  giugno 03 Lunedì calendario

SCIACALLI IN CRAVATTA: DIECI REGOLE PER DIFENDERSI

Come difendersi, a chi rivolgersi, quando il recupero si fa invadente, aggressivo, feroce. Leggi, regolamenti, prescrizioni, codici deontologici disciplinano attentamente i limiti di condotta degli agenti di recupero ma non dicono cosa può fare concretamente il debitore che subisce eventuali abusi. Ecco un decalogo minimo di autodifesa messo a punto sentendo associazioni dei consumatori, legali ed esperti del settore.
1 Non vergognarsi
La condizione del debitore lo rende debole e indifeso, anche se l’impossibilità di onorare il debito è dovuta a precarietà economica e lavorativa. Liberarsi da questo pregiudizio è il primo passo per potersi difendere.
2 Se hai già pagato
Capita di vedersi contestare per errore o dolo addebiti per importi già pagati. Fondamentale conservare le quietanze di pagamento, bollettini e copia dei bonifici per cinque anni.
3 Il debito non è tuo
Se l’asserito credito non è mai stato sottoscritto recarsi subito da autorità di Pubblica sicurezza e denunciare il richiedente per truffa. Inviare una lettera al Garante della Privacy segnalando l’illecito trattamento di dati personali.
4 Interessi indebiti
Le società di riscossione “caricano” il debito con oneri e interessi non dovuti. Se non sono presenti o superiori a quelli presenti nel contratto originario possono essere contestati, sempre per iscritto.
5 Mi raccomando
Verba volant. Le conversazioni telefoniche o personali non hanno alcun rilievo. Le comunicazioni siano scritte, preferibilmente via raccomandata con ricevuta di ritorno. Costa 4-5 euro ogni volta, per risparmiare inviare una mail certificata o semplice all’indirizzo della società.
6 Pago come dico io
Mai in contanti, mai assegni o cambiali che danno peraltro titolo a ingiunzioni esecutive e sono soggette a “girate”. Il rischio è che non si abbia certezza alcuna che siano stati incassati dal titolare effettivo del credito a estinzione del debito. Meglio fare un bonifico.
7 A che titolo?
Accertare che chi chiede soldi sia titolato a farlo. In caso di dubbio, farsi inviare: copia del contratto di cessione del credito, del pattuito allegato al contratto ed estratto conto cronologico. In caso di mancata risposta si sospende il pagamento e ci si rivolge al giudice.
8 Documenti, prego
In caso di visita domiciliare servono anche: a) il mandato conferito all’esattore dalla società di recupero crediti cessionaria o affidataria; b) l’autorizzazione della Questura ad esercitare attività di recupero crediti domiciliare.
9 Ti registro
Utile produrre prove documentate delle molestie, registrando le telefonate, salvando gli sms. Prendere nota di numeri e orari di chiamate e visite, far qualificare il chiamante. Compilare denuncia e chiedere alla Polizia Postale di accertare a chi sono intestate le utenze.
10 E ora ti denuncio
La denuncia può essere un efficace deterrente, se supportata da elementi. A volte basta però una diffida scritta da legali, meglio se delle associazioni dei consumatori che li mettono a disposizione gratuitamente. Utili la segnalazione all’associazione Unirec, al Garante della Privacy.