Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 3/6/2013, 3 giugno 2013
BLITZ A ROMA DI GRILLO E CASALEGGIO PRONTA L’ESPULSIONE DEI DISSIDENTI
ROMA — A metà settimana, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio saranno a Roma. Incontreranno alcuni deputati e senatori, sicuramente i capigruppo (alla Camera c’è già Riccardo Nuti, al Senato ancora Vito Crimi). Parleranno di chi non vuole rispettare le regole, cercheranno «di trovare una linea più determinata nei confronti dei cosiddetti dissidenti ». Chi ha parlato con il vertice, non nasconde che ci siano nuove espulsioni in vista. Non perché i malpancisti nuocciano all’azione del Movimento («in assemblea sono sempre minoritari »), ma perché «oscurano il grande lavoro dei parlamentari a 5 stelle. Il giorno in cui abbiamo fregato il Pd appoggiando la mozione Giachetti contro il porcellum, si è parlato solo della Lombardi che scriveva: “Siete delle merde”».
Non hanno paura di alcuna emorragia, il guru e il capo politico. Anzi, «per Casaleggio anche se in Parlamento fossimo la metà andrebbe bene lo stesso. La cosa importante è che si rispettino le regole». Così, nel nome del metodo, probabilmente giovedì potrebbero essere regolati un po’ di conti. Lo ha annunciato lo stesso Grillo l’altroieri in Sicilia. A chi dal pubblico urlava «Via i traditori», lui rispondeva: «Sì sì, avrete delle sorprese, questa settimana vado io in Parlamento e li prendo a calci nel culo». Dei deputati, nessuno è stato avvisato di possibili incontri. «Non so niente - dice Laura Castelli - forse si riferiva a quando sarà a Pomezia per i ballottaggi. E comunque, quando viene io sono sempre contenta». Come lei Massimo Artini: «È meglio avere un rapporto diretto, che se c’è da chiarirsi lo si faccia di persona. Per me non c’è nessuno da buttare fuori, ma quello che chiedo a queste persone è: qual è l’obiettivo? Diventare tutti come Giovanni Favia? Nessuno di noi ha un bacino elettorale autonomo ». Andrea Cecconi è netto: «Vogliono cambiare cose che non possono essere cambiate, non c’è modo di farglielo capire, si stanno tirando fuori da soli. Ma non credo siano 40, come ha detto Alessio Tacconi, che parla solo per sé. Ci sono alcuni che ce l’hanno con i soldi, altri che da tempo vogliono alleanze con altri partiti. Sono questi i problemi».
I parlamentari più aperti al dialogo la vedono in un altro modo. «Grillo usa un linguaggio colorito com’è nel suo stile - dice Tancredi Turco - ma non c’è bisogno di prendere a calci nessuno, le diverse opinioni interne sono normali dibattiti, nessuno ha intenzione di uscire dal Movimento ». Il senatore Lorenzo Battista è più reattivo: «Non mi piacciono questi toni. Mi va bene che si facciano incontri con gruppi ristretti, così almeno ci si conosce e confronta davvero, ma che senso hanno parole come “prendere a calci in culo”. Dobbiamo forse fare a botte? Come si fa a parlare con chi ragiona così? Viva la democrazia ».
Intanto, l’offensiva mediatica è cominciata. Ieri Roberto Fico, il candidato dei 5 stelle alla presidenza della Vigilanza Rai, è stato a In 1/2 ora a dire che no, Grillo non è come Berlusconi, «lui parla in modo libero mentre l’editto di Berlusconi ha avuto effetto sui giornalisti indicati. Invece, a quelli di cui ha parlato Grillo non succederà niente. Noi vogliamo solo un giornalismo libero, lontano dalle mani dei partiti». «Cercheremo di andare nelle trasmissioni dove si parla di contenuti», ha detto ancora Fido, E poi: «Non esiste una possibilità di scissione nel Movimento. È possibile che qualche persona non si ritrovi in questo percorso, con tutto il rispetto ne trarrà le conseguenze». Stasera tocca al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che mantiene il mistero sul programma che lo ospiterà solo perché gli accordi non sono ancora tutti presi, ma che probabilmente sarà a Otto e mezzo da Lilli Gruber. Intanto, coloro che non sono rimasti male per non essere “i prescelti” fanno il tifo su Internet. Vega Colonnese e Giulia Di Vita twittano incantate le gesta televisive dei loro colleghi.
«Non andremo in tv, la occuperemo », ha rilanciato Grillo dal suo terzo comizio in Sicilia, dov’è in tour per i ballottaggi. E sul blog, al mattino: «Il cammello Italia collasserà e gli italiani, ignari, lo verranno a sapere in prima serata, dopo la pubblicità e prima degli elicotteri».