Varie, 4 giugno 2013
Baci per Sette - L’espressione “french kiss” fu inventata dai soldati britannici dopo la prima guerra mondiale per definire i baci profondi degli spudorati vicini d’Oltremanica
Baci per Sette - L’espressione “french kiss” fu inventata dai soldati britannici dopo la prima guerra mondiale per definire i baci profondi degli spudorati vicini d’Oltremanica. Per i tedeschi si chiama “bacio alla fiorentina”. I francesi, che fino a poco tempo fa non avevano un’espressione per identificarlo, hanno optato per “galocher” (lo scrive l’ultima edizione del dizionario Petit Robert). (Anais Ginori, la Repubblica 31/5/2013). Il bacio dal punto di vista chimico: una composizione di acqua, cloruro di sodio, mucosità e fermenti digestivi. Effetti: si alza la pressione, si bruciano 150 calorie, si raggiungono 150 battiti cardiaci al minuto, si mettono in movimento 29 muscoli del corpo. (Il Messaggero, 10/04/1997) Possibile origine del bacio: gli antichi romani, accostando le bocche, verificavano se le loro mogli avevano trasgredito la regola che vietava loro di bere vino. (Primo Piano, 31/10/1997) Gli antichi Romani divisero il bacio in tre categorie: «osculum», se era scambio di convenienza; «basium» con i parenti; «savium» come preliminare sessuale. (Mirella Serri, La Stampa 24/12/2011) Nell’antica Persia solo persone di alto lignaggio si salutavano tra loro con un bacio sulle labbra. A chi era inferiore veniva concesso solo il contatto con la guancia. (Mirella Serri, La Stampa 24/12/2011) In un papiro ritrovato negli scavi di Keranis, oasi di egiziana di Fayum, chiarimenti e consigli d’amore dalla famosa prostituta greca Filenide: «Il bacio omosessuale è dato dal semplice contatto tra le labbra; quando avviene invece il contatto tra le lingue abbiamo il bacio tra persone di sesso diverso». (Il Giorno 6/6/2000) Momento simbolico durante l’investitura feudale del Medioevo, l’osculum vassallatico, bacio sulla bocca tra signore e vassallo, per lo scambio degli aliti e della saliva (quando era coinvolta una donna, bastava un bacio sulla destra della bocca). In origine serviva a trasmettere la forza vitale e un magico passaggio di poteri. Poi, come il bacio rituale del fidanzamento, segnò l’ingresso in una comunità familiare non naturale, come, appunto, il matrimonio. (Jacques Le Goff, I Riti, il tempo, il riso, Laterza) Secondo gli antropologi dell’Università texana di College Station, il bacio non è manifestazione innata nella specie umana ma solo un’abitudine della civiltà occidentale. I vietnamiti e alcune tribù africane non lo conoscono affatto, gli Ainu del Giappone trovano più eccitante mordicchiarsi, gli abitanti di Formosa strofinarsi le punte dei nasi e annusarsi intensamente. (Cristina Serra, Io Donna 10/2/2001) Baci tra animali: i porcospini si sfregano il naso, gli uccelli il becco, i criceti si mettono faccia contro faccia, le talpe lo fanno con tutto il musetto, le tartarughe si danno piccoli colpi con la testa, gli scimpanzé si baciano a bocca aperta. (Paola D’Amico, Corriere della Sera 12/5/2012) Nel bambino il bacio materno ha un effetto rilassante perché stimola la produzione di endorfine che facilitano il sonno. Negli adulti fa aumentare la produzione di ormoni come prolattina, cortisolo e adrenalina (l’organismo reagisce nello stesso modo quando è sotto stress) e ha effetti benefici sul cuore. (Cristina Serra, Io Donna 10/2/2001) Secondo una ricerca russa baciarsi non solo migliora la circolazione e la salute dei denti, ma abbassa anche i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna e fa bene alla pelle, dato che la tensione del volto nell’atto del baciare migliora la circolazione superficiale rendendo la cute più tesa e luminosa. (Luigi Mondo e Stefania Del Principe La Stampa.it 18/2/2009) Gli scienziati dicono che baciando si capisce se l’altro è il partner adatto: le papille della lingua raccolgono tutte le informazioni genetiche necessarie per verificare la compatibilità. Le informazioni chimiche arrivano al cervello che indica il passo successivo: se la persona è quella giusta, stimola la produzione di dopamine e ossitocine che rinsaldano il legame. Se al contrario il partner non è giusto, stimola la produzione del cortisolo, ormone dello stress, che istiga all’allontanamento. (Anna Lombardi, la Repubblica 29/12/2010) Durante un classico bacio alla francese ci si scambiano quarantamila parassiti e duecentocinquanta batteri. (Edoardo Camurri, il Riformista 7/2/2005) L’imperatore Tiberio proibì i baci perché li considerava veicoli di malattie. Registrate reazioni allergiche dopo baci. Capita quando coloro che sono intolleranti a particolari alimenti baciano persone che se ne sono appena nutrite. Si va dal pizzicorino al naso all’attacco d’asma. (MACCHINA DEL TEMPO maggio 2005) Al primo bacio che le diede Fellini, Sandra Milo svenne. (Silvia Fumarola, la Repubblica 4/3/2013) Le scene d’amore tra Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari, che girarono insieme parecchi film, furono tutt’altro che semplici: lei dopo ogni bacio sputava. (Paolo D’Agostini, la Repubblica 27/9/2004) «Hollywood è quel posto dove pagano migliaia di dollari per un tuo bacio e cinquanta centesimi per la tua anima» (Marilyn Monroe). A Dino Risi non è mai piaciuto girare scene con baci: «Ce n’è quasi sempre una in ogni film. I nasi sono un problema. Fra l’attore e l’attrice è una lotta all’ultimo naso, per trovarsi a favore di macchina (baciano meglio quelli che hanno il naso piccolo)». (Dino Risi, I miei mostri, Mondadori, 2004) Corinne Clery ammette di aver baciato veramente («e pure bene!») tutti i suoi colleghi sul set perché «il bacio è uno strumento di lavoro». (Claudio Sabelli Fioretti, Corriere della Sera 7/4/2002) L’amore tra Liz Taylor e Richard Burton sul set di “Cleopatra”, secondo la leggenda scoperto per la prima volta da un elettricista di Cinecittà insospettito da un bacio di scena che non finiva mai. (Maurizio Porro, Corriere della Sera 26/2/2002) Il primo bacio di Anjelica Huston nel suo primo film, “Sinful Davey”, a 16 anni, diretta dal padre: «Un’esperienza agghiacciante. Di solito già non vuoi che tuo padre assista al tuo primo bacio, figuriamoci sul set d’un film». (Silvia Bizio, D di Repubblica del 12/2/2002) Claudia Cardinale nel Gattopardo dovette rifare più volte le scene dei baci con Alain Delon: «Con Luchino che insisteva: “Claudina, voglio vedere la lingua”». (Fulvia Caprara, La Stampa 2/2/2013) Il primo bacio di Piero Chiambretti: «Al sabato andavamo al cinema. Io mi misi vicino a Nicoletta, una ragazza molto carina, di Milano, coi capelli neri e gli occhi verdi. Mi sono avvicinato, tremavo tutto, ho girato la faccia, lei l’hai girata nello stesso momento e ci siamo schiantati. Prima con la testa e poi con la bocca. Io ho dato il bacio con la lingua e lei ha detto: “Che schifo!”». (Claudio Sabelli Fioretti, Amica 11/2002). Il primo bacio di Claudio Baglioni, a 13 anni: «Io non sapevo come si baciava e lei ha tenuto i denti serrati tutto il tempo. Ho pensato: “Se questo è un bacio, allora non me ne frega niente”». (Aldo Dalla Vecchia, Sorrisi e Canzoni febbraio 2007) Donne che ricordano la persona a cui hanno dato il primo bacio: 63%. Donne che ricordano il primo paio di scarpe comprate con i propri soldi: 92%. Onur Güntürkün, neuroscienziato della Ruhr University di Bochum (Germania), appostandosi in luoghi pubblici di Stati Uniti, Germania e Turchia, ha scoperto: quelli che piegano il capo a destra durante un bacio sono il doppio di quelli che piegano a sinistra, precisamente 64,5% contro 35,5%. Ha tenuto conto solo di baci «scientificamente validi», sarebbe a dire non troppo frettolosi. (MACCHINA DEL TEMPO MARZO 2006) Un sondaggio in Italia registrò che il 44% dei maschi spagnoli bacia almeno dieci volte al giorno «in profondità senza risparmio». Lo fa solo l’1% dei britannici. Italiani fermi al 7%. (Macchina del tempo n. 5 maggio 2006) Per Asia Argento gli uomini francesi deludono nella fase del bacio «perché puzzano di formaggio». (La Stampa 13/8/2002) Gioco preferito di Giacomo Casanova: scambiarsi molluschi di ostrica con i baci. (La Stampa 26/4/2007) Kiss information device, gadget messo a punto dall’università di Comunicazioni elettroniche di Tokyo: serve a trasmettere i baci via internet. Ha la forma di una cannuccia, da far ruotare in bocca, ed è collegato a un software che registra i movimenti della lingua, il respiro, la temperatura e il grado di umidità. Poi tramite internet trasmette i dati a un altro apparecchio posto nella bocca del ricevente. Il Kiss information device per il momento prevede che uno baci e l’altro subisca. L’invenzione potrebbe essere utilizzato da due innamorati lontani, oppure da qualcuno che desideri provare di nuovo i baci di un ex registrati nella memoria del computer. Gli scienziati giapponesi suggeriscono anche altri usi: «Una celebrità potrebbe per esempio registrare il proprio bacio e offrirlo ai fan via internet. Sarebbe molto popolare». (Federico Guerrini, Stampa.it 4/5/2011) Il bacio elettrico, di moda negli anni Trenta e Quaranta: prima di unire le labbra i due partner strofinano i piedi su un tappeto per assicurarsi una piccola scossa elettrica. (La Repubblica, 28/10/1997)