Vittoria Puledda, la Repubblica 1/6/2013, 1 giugno 2013
SU MPS VIGILANZA EFFICACE, ORA ATTENZIONE AI PRESTITI
Il governatore promuove il sistema bancario sotto il profilo della stabilità, difende ancora una volta il proprio operato nei confronti di Mps («la supervisione negli ultimi anni è stata continua e di intensità crescente» imponendo interventi che hanno «sventato pericoli gravi» mentre continua la stretta collaborazione con la magistratura) e annuncia l’ aggiornamento, sul sito di via Nazionale, del resoconto dettagliato dell’ attività ispettiva di Bankitalia a Siena. Compresa l’ ultima decisione, del 7 maggio scorso, con cui via Nazionale ha escluso dal patrimonio di vigilanza di Mps 76 milioni di euro legati al Fresh. Ma Ignazio Visco lancia anche un invito pressante alle banche popolari di grandi dimensioni e quotate in Borsa a trasformarsi in spa: «Andrebbe resa più agevole la trasformazione in società per azioni». Bpm, il caso più scottante, non viene citata ma il riferimento è ovvio. In un’ assemblea che ha visto per la prima volta la presentazione di una Relazione sulla gestione della Banca d’ Italia, Visco ha ricordato la «solidità di sistema» e i passi avanti in termini di capitalizzazione senza interventi pubblici o quasi (lo 0,3% del pil, inclusa Mps, contro l’ 1,8% della Germania). Ma, ha aggiunto, i prestiti alle imprese hanno rallentato nettamente e nei primi mesi del 2013 il calo si è avvicinato al 4% su base annua, mentre i tassi bancari rimangono alti. Una «spirale negativa che bisogna spezzare», ricordando che alla debolezza della domanda (da parte delle imprese) corrisponde un irrigidimento dell’ offerta (da parte delle banche) anche a causa del deterioramento del merito di credito. E infatti alla fine del 2012 i prestiti in sofferenza erano pari al 7,2% degli impieghi complessivie il nuovo flusso ha raggiunto «un livello non toccato da venti anni». Difficoltà che hanno portato Bankitalia ad «intensificare» i controlli sulle rettifiche: «Se la Vigilanza fosse stata meno incisiva, i rischi sarebbero stati ingenti». Sarebbe tuttavia opportuno, aggiunge, «correggere l’ attuale penalizzazione fiscale delle svalutazione sui crediti», ha detto Visco. Le banche, ricorda ancora, devono a loro volta varare «interventi incisivi» sui costi: le spese per il personale, ma anche tenendo sotto stretto controlloi dividendi e le remunerazioni di amministratori e dirigenti. E in futuro, gli azionisti «svolgeranno un ruolo cruciale» anche «rinunciando ai dividendi, quando necessario». Infine le Fondazioni: devono promuovere la selezione dei vertici aziendali sulla base della competenza e con criteri trasparenti.