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 2013  giugno 03 Lunedì calendario

001DDDNotizie tratte da: Mario Giordano, Tutti a casa, Mondadori 2013, pp. 168, euro 17.• «Se avete comprato una casa pagandola fino all’ultimo centesimo, siete fessi

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Notizie tratte da: Mario Giordano, Tutti a casa, Mondadori 2013, pp. 168, euro 17.

• «Se avete comprato una casa pagandola fino all’ultimo centesimo, siete fessi. Se vi angoscia il mutuo che prosciuga lo stipendio, siete fessi al quadrato. E se avete investito nelle vostre quattro mura i risparmi di una vita, e ora ve li vedete portar via dall’Imu e dalla crisi del mercato, siete fessi più fessi al cubo» (Mario Giordano, Premessa)

• Oggi l’80% degli italiani è proprietario di casa, contro una media europea del 64 per cento. (p. 5)

• ATER ROMA. Quando l’Ater di Roma, nella prima metà degli anni 2000, vende 1000 dei suoi alloggi, alcuni dei quali in zone prestigiose, da Prati al Flaminio, ebbene solo per 34 (su 1000!) incassa più di 100.000 euro e solo per 5 (su 1000!) ne incassa 150.000. (p. 6)

• Nel 1862 Quintino Sella creò una società per azioni partecipata da soci privati […] e sanò per il 48 per cento il debito delle casse regie. (p. 7)

• Il nostro patrimonio pubblico in case e palazzi (escluso il demanio, cioè esclusi caserme e edifici di interesse storico) vale 420 miliardi di euro: 350 miliardi appartengono agli enti locali, una settantina all’amministrazione centrale e agli enti previdenziali. (p. 7)

• Le stime delle case. […] i valori sono stati tutti calcolati nei primi mesi del 2013 (p. 7).

• CLEMENTE MASTELLA + FRANCESCO DE LORENZO - […] Largo Arenula 34, a Roma. Siamo in pieno centro, affaccio su largo Argentina, l’antica zona di Campo Marzio, […]. Il palazzo, di proprietà dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), […] qui, infatti, aveva sede «il Campanile», il giornale dell’Udeur di Clemente Mastella che ha succhiato milioni di contributi pubblici, […]. Erano i bei tempi in cui nelle casse del foglio di partito entrava oltre un milione di euro l’anno (1.153.084, dato 2006) […]oggi. È un mortorio. […] appartamenti sotto sequestro. […] I Mastella sono ancora proprietari dell’appartamento del quarto piano: 9 vani che al catasto figurano intestati alla società Campanile Srl, che però nel frattempo ha cambiato nome ed è diventata Servizi e Sviluppo Srl. Elio e Pellegrino, i figli di Clemente, pur essendo usciti dai ruoli operativi, ne possiedono tutte le azioni, al 50 per cento ciascuno. E dunque sono, di fatto, proprietari dell’alloggio. Lo comprarono nel luglio 2006 dall’Inail, tramite la Scip, Società di cartolarizzazione degli immobili pubblici, creata appositamente in quel periodo per dismettere il patrimonio dello Stato. Prezzo: 1.452.000 euro. Troppo poco, secondo i magistrati: nel marzo 2011 loro padre è stato infatti rinviato a giudizio per truffa, peculato e appropriazione indebita, proprio per la compravendita di quella casa. Che cos’è successo? Abbastanza semplice: quando nel 2005-2006 l’istituto procede con la dismissione dei suoi immobili, come prevede la legge offre l’appartamento prima di tutto agli inquilini, con relativo sconto. E chi è l’inquilino di quell’appartamento al quarto piano? Il giornale «il Campanile», cioè la società cooperativa Il Campanile Nuovo controllata dall’Udeur di Clemente Mastella, che dunque aveva diritto, a tutti gli effetti, di procedere all’acquisto a tariffa agevolata. Ma al momento di siglare il rogito, sim sala bim, abracadabra, et voilà, con un piccolo gioco di prestigio la cooperativa Il Campanile Nuovo sparisce e al suo posto compare un’altra società, la Campanile Srl, che ha il nome simile, ma è una proprietà privata di Elio e Pellegrino, i figli di Mastella. Sono loro, dunque, ad acquistare a prezzi d’occasione, anziché il legittimo proprietario, cioè il giornale di partito. […] Peccato che i pargoli, non essendo inquilini, non avessero affatto diritto allo sconto. […] E peccato infine che, sempre secondo i magistrati, per quell’acquisto siano stati utilizzati «anche fondi pubblici destinati al sostentamento dell’editoria». […] al sesto piano (ma con un’appendice al settimo) incontriamo un’altra vecchia conoscenza dei giornali e della cronaca politica, l’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo. […] oggi risulta proprietario di due appartamenti, uno di 7 vani e uno di 1,5, concessi in usufrutto alla figlia Alessandra. […] Per il momento basti sapere che l’appartamento di 7 vani è stato acquistato con un discreto risparmio: 767.372 euro contro un valore Cerved stimato superiore al milione (1.041.586). (pp. 10-13)

• LUIGI GIAMPAOLINO - Dal 2010 Luigi Giampaolino è presidente della Corte dei conti. […] il 13 marzo 2003 ha acquistato dalla Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi un appartamento niente male: 6 vani in piazza Cola di Rienzo, nel cuore del quartiere Prati di Roma, a due passi dal Vaticano. Prezzo? 413.000 euro, anzi 413.960, per la precisione, di cui 206.960 per la nuda proprietà e il resto per l’usufrutto. […] E la prudenziale stima Cerved fissa il valore di quell’appartamento in 801.996 euro, cioè quasi il doppio. […] Il presidente della Corte dei conti, va detto, ha una vera passione per gli immobili. Infatti possiede anche 4,5 vani in viale Angelico, 6 vani in via della Farnesina e 8,5 vani in via dei Colli della Farnesina. (pp. 16-17)

• ATTILIO BEFERA + IMMOBILIARE BILANCIA - Attilio Befera, il gran dominus di Equitalia, lo sceriffo delle tasse, il direttore dell’Agenzia delle entrate, […] Risulta proprietario di 7,5 vani in via Benedetto Croce, all’Eur, che ha acquistato nel 2005 dall’Immobiliare Bilancia per 369.350 euro. Non si tratta di un regalo, evidentemente, ma secondo la stima Cerved quell’appartamento vale almeno il 35 per cento in più, e cioè 567.450 euro. E infatti in quella zona, anche nel 2012, quando la bolla immobiliare è scoppiata e i valori sono precipitati, per un appartamento di 4 vani le agenzie chiedono più di 600.000 euro. […] E lui ne è così convinto che dal medesimo venditore non si limita a rilevare un appartamento, che intesta a se stesso e ai figli Marco e Patrizia, ma compra anche altro, box e cantine in primis. Ma che cos’è l’Immobiliare Bilancia? Una società di proprietà della Vittoria Assicurazioni di Carlo Acutis, uno di quelli che siedono nel salotto buono milanese, membro del patto di sindacato di Mediobanca e alleato della meglio nobiltà finanziaria, dai Puri Negri ai Biscaretti di Ruffia, da Zanon di Valgiurata a Passerin d’Entrèves. È chiaro dunque che, in questo caso, non stiamo parlando di dismissione di patrimonio pubblico. Le case dell’Immobiliare Bilancia sono proprietà di una società privata. Ma si tratta di una società privata che opera in un settore economico assai sensibile e delicato come quello delle assicurazioni. E che nel passato è pure stata discussa per alcuni investimenti all’estero (dalla Francia al Lussemburgo), come testimonia un articolo comparso sul «Corriere della Sera» del 18 febbraio 2008 (Il crocevia della Vittoria, polizze e affari in famiglia). Quando nel 2005 compra dall’Immobiliare Bilancia l’appartamento dell’Eur, Befera è direttore centrale delle Entrate. (pp. 17-18)

• PIETRO GRASSO - L’ex magistrato Pietro Grasso […]. Quand’era procuratore di Palermo, dal 2000 al 2004 fece arrestare 13 latitanti e 1779 mafiosi, poi, diventato procuratore nazionale antimafia, ha contribuito alla cattura, fra gli altri, di Bernardo Provenzano. […] Ebbene, Pietro Grasso è la stessa persona che nel 2001, mentre era procuratore di Palermo, ha avuto la possibilità di comprare una bella casa a Roma Eur, in via Ballarin, al sesto piano. Sei vani e mezzo, più cantina e posto auto scoperto, che erano per metà proprietà del Comune e per metà di un ente previdenziale, la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali. Il prezzo? Quello che si applica ad alloggio «già antecedentemente detenuto». E cioè appena 255.000 euro (255.821,44 per l’esattezza). Un affare? Di certo. Nella zona, oggi, nonostante la discesa dei prezzi causa esaurimento della bolla immobiliare, è difficile trovare un appartamento di quella metratura a meno di 450-500.000 euro. Secondo la stima Cerved, la casa vale 491.790 euro. (p. 19)

• ITALO ORMANNI - Ha avuto fiuto anche un altro magistrato (o meglio ex magistrato, dal momento che la sua carriera togata, cominciata nel 1961, si è interrotta nel 2010): stiamo parlando di un nome celebre nei tribunali italiani, quell’Italo Ormanni, già consulente della commissione antimafia e procuratore aggiunto a Roma, che è stato pm accusatore in casi assai famosi, a cominciare da quello dell’omicidio Marta Russo. […] nel 2005 ha infatti comprato dalla Scip, la Società di cartolarizzazione degli immobili pubblici, nata appositamente per dismettere il patrimonio dello Stato, un appartamento ex Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) a Trastevere, subito oltre porta Portese: 4,5 vani catastali, più cantina, per una somma davvero molto molto bassa. Appena 120.000 euro. A valori di mercato quell’appartamento costerebbe 465.309 euro, cioè il 74 per cento in più. Ormanni, che risulta proprietario anche di un immobile a Bari e di tre terreni a Potenza, nel frattempo, però, ha smesso di occuparsi di mafia e di omicidi celebri. Ha trovato occupazione in Tv: fa il giudice a «Forum», […]. (pp. 20-21)

• FILIPPO PATRONI GRIFFI - Un altro magistrato, l’ex presidente di sezione al Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi, […] ha comprato nel 2008 dall’Inps un appartamento di 109 metri quadrati vista Colosseo, in via Monte Oppio. Valore stimato dal Cerved: 618.497 euro. Prezzo pagato dall’ex magistrato: 177.000 euro. In altre parole, per Patroni Griffi, un risparmio pari al 71 per cento. […] Fra l’altro, i vantaggi per Patroni Griffi non finiscono nemmeno qui: poiché è stata riconosciuta come «economico popolare», quella casa di 109 metri quadrati con vista sul Colosseo paga un’Imu ridicola. Appena 1104 euro l’anno. (pp. 21-22)

• VITTORIO GRILLI - Vittorio Grilli […] Ragioniere generale dello Stato, poi direttore centrale del Tesoro, infine viceministro e poi ministro dell’Economia nel governo tecnico di Monti, […] il 20 dicembre 2012, la più importante agenzia di stampa finanziaria del mondo, cioè Bloomberg, ha pubblicato un servizio che ha sollevato alcuni sospetti sul modo in cui Grilli ha comprato la sua bella casa ai Parioli: […]. La casa è molto grande: 14 stanze, 310 metri quadrati al pianoterra della «palazzina Colombo», […]. La zona è una delle più chic […]: via di San Valentino, sulla collina dei Monti Parioli, […]. Grilli ha comprato l’appartamento nel 2004. A vendere, Massimo Tosato, vicepresidente di Schroders, una società londinese che in passato (guarda caso) era stata advisor del Tesoro in importanti operazioni. Il prezzo è ottimo: 1.065.000 euro, contro un valore stimato Cerved di 2.256.800 euro, cioè superiore del 53 per cento. Grilli, in pratica, ha pagato meno di 3500 euro al metro quadrato, in una strada dove, nel 2004, i prezzi si aggiravano intorno ai 7300 euro. E dove c’è anche chi ha sborsato molto di più, fino a 10.000 euro, come ha confessato una coinquilina di Grilli al «Fatto Quotidiano». […] (p. 22-23)

• LAMBERTO CARDIA - Lamberto Cardia, oggi presidente delle Ferrovie dello Stato, e in passato, dal 2003 a12010, presidente della Consob, l’authority che controlla la Borsa italiana. Il 30 aprile 2002, infatti, Cardia ha acquistato con la moglie Maria Giovanna Raschi un appartamento in viale Nairobi a Roma, zona Eur. Un bell’attico di 10 vani con tanto di cantina e garage, che era di proprietà di un ente previdenziale, la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali, e che è stato venduto come d’abitudine tramite la Scip. Prezzo particolarmente ghiotto: 328.000 euro appena. Davvero poco, se si pensa che secondo il Cerved il valore reale di quell’immobile è di 1.134.900 euro, cioè il 71 per cento in più. Quando nel 2007 «l’Espresso» solleva qualche dubbio sull’operazione, Lamberto Cardia risponde con una lettera piccata, ma che non smentisce nulla: «Dal 1972 abito in un appartamento dell’Eur, che all’epoca era di proprietà di un ente pubblico. A metà degli anni Novanta gli inquilini hanno avuto l’opportunità di acquistare l’appartamento in cui abitavano. Il valore degli immobili è stato determinato secondo precisi criteri fissati in base a norme di legge» scrive. «Tutti i 90 inquilini hanno esercitato l’opzione di acquisto, tutti hanno comprato alle medesime condizioni. Ho fatto fronte all’acquisto pagando in parte in contanti e in parte attraverso un mutuo. Alla luce di questi elementi mi riesce difficile riconoscermi nel quadro tratteggiato dal vostro servizio in cui si parla di vendite soltanto a privilegiati e di prezzi di favore.» (pp. 24-25)

• ANTONIO MASTRAPASQUA - Antonio Mastrapasqua è presidente dell’Inps dal 2008 […]. Nel gennaio 2011 era arrivato ad accumulare 38 diverse cariche. […] nel dicembre 2012 risulta titolare «solo» di 22 poltrone, […]. nel 1988, […] ha acquistato da Marcella Uccella un appartamento al secondo piano in via Chiana 48, nella zona tra i Parioli e il lussuoso quartiere Coppedè, che veniva dal patrimonio dell’Incis, l’istituto pubblico che gestiva le case degli impiegati dello Stato. Tre camere più accessori che pagò allora 55 milioni di lire, ossia 27.000 euro (rivalutati secondo le tabelle Istat, oggi sarebbero 117.000). Davvero un buon prezzo: secondo il Cerved, infatti, attualmente quella casa vale 535.925 euro, cioè il 78 per cento in più. Nel 2007, poi, poco prima di diventare presidente dell’Inps, Mastrapasqua compra due appartamenti attigui di proprietà dell’Inail, in via Filippo Lippi, ai Parioli, che l’Istituto ha appena venduto a privati. Il primo (5,5 vani) viene infatti ceduto dall’Inail il 25 maggio 2007 a Paolo Venzi e Chikako Ochiai, che lo rivendono a Mastrapasqua il 29 maggio 2007, cioè quattro giorni dopo, al prezzo di 875.000 euro; il secondo (tre camere e servizi più box) viene venduto dall’Inail il 10 maggio 2007 a Maria Frosi, che lo rivende a Mastrapasqua il 10 luglio 2007, cioè due mesi dopo, al prezzo di 650.000 euro. Inutile dire che i due appartamenti dell’Inail tornano a unirsi nelle mani del presidente dell’Inps, che ne ricava un’unica abitazione di superlusso, in una delle zone più prestigiose di Roma. […] (pp. 25-26)

• MICHELE ADINOLFI - […] il generale della guardia di finanza Michele Adinolfi, che finisce nella bufera nel settembre 2007 quando «l’Espresso» parla dell’acquisto del suo attico all’Aventino (8,5 vani con annessi due cantine e un box auto). Il prezzo, in effetti, è di quelli d’occasione: 702.000 euro, non molto per una delle zone più eleganti e ricercate della città. Secondo la stima Cerved, infatti, quella casa vale 1.200.472 euro, cioè il 42 per cento in più. A vendere con lo sconto è l’Initium, la società sorta per dismettere il patrimonio immobiliare delle Assicurazioni Generali. «L’Espresso» rivela anche che, quando viene registrato l’atto di acquisto, si certifica l’esistenza di due verande di vetro e alluminio costruite sui balconi in modo abusivo (risultano agli atti le richieste di condono del 1986 e del 1995). E il generale della Gdf che fa? Anziché smontare l’illecito, sfrutta la sanatoria del governo Berlusconi, paga 3500 euro e via. […] E nel frattempo i suoi possedimenti aumentano: al 4 gennaio 2013 risulta proprietario, infatti, non più di uno, ma di ben due appartamenti in viale Aventino: il già citato attico al quarto piano e un appartamento di 4 vani […] al pianterreno […]. (pp. 26-27)

• RENATO LAURO - Il professor Renato Lauro, magnifico rettore dell’Università Tor Vergata di Roma, noto alle cronache anche come «zio della cricca», il gruppo che si spartiva gli appalti della Protezione civile. È a lui, ordinario di medicina interna con specializzazione in endocrinologia, che telefona Angelo Balducci (presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici) la sera prima dell’arresto per chiedere un certificato medico per non finire in cella. […] il 30 settembre 2004 compra, pure lui dalla Initium, un appartamento di 7,5 vani in via di Santa Costanza, che è sulla Nomentana, non lontano da villa Torlonia, a un prezzo niente male. Solo 335.000 euro (335.060, per l’esattezza) per una casa che secondo il Cerved vale il 66 per cento in più, cioè 989.400 euro. (pp. 27-28)

• RENATO BUZZONETTI - Renato Buzzonetti, medico di tre papi, geloso custode dei segreti sanitari delle Sacre Mura, l’uomo che stava accanto a Giovanni Paolo II sull’ambulanza quando fu colpito nell’attentato di piazza San Pietro, e quello che l’ha seguito durante la lunga malattia fino alla morte. […]medico del conclave, prima di andare definitivamente in pensione nel 2009. […] nel novembre 2005, proprio pochi mesi dopo la morte del suo amato pontefice, Buzzonetti decide infatti di comprare, insieme alla moglie, una casa dell’Inps, che viene venduta come al solito attraverso la Scip. Si tratta di un appartamento piuttosto ampio, 9 vani (e tre balconi), e soprattutto con una collocazione meravigliosa: proprio in piazza Adriana, la piazza di Castel Sant’Angelo. Anche il prezzo è quanto mai interessante: appena 368.000 euro (per l’esattezza 368.885,61) per un appartamento che secondo il Cerved vale quasi quattro volte tanto, cioè 1.202.994 euro. (pp. 28-29)

• GIULIANO AMATO - Il 1 ° gennaio 1998 Giuliano Amato riesce ad andare in pensione da professore universitario con un bell’assegno Inpdap: 22.028 euro lordi al mese, 12.518 netti (diventati 11.500 dopo l’introduzione del «contributo di solidarietà»), cui in seguito, come è noto, sommerà il vitalizio da parlamentare (9000 euro lordi) fino ad arrivare alla bella cifra di 31.000 euro lordi al mese. Ma quel 1998 deve essere proprio stato il suo anno fortunato: […] vede sistemata anche quella immobiliare della moglie. Proprio in quell’anno, infatti, la professoressa Diana Vincenzi, conosciuta ai tempi del ginnasio e compagna di una vita, acquista un bell’attico in via Giovanni Battista de Rossi, sulla Nomentana, sei camere, doppi servizi e terrazzo, 11 vani in tutto. Il prezzo? 1,2 miliardi di lire, cioè 620.000 euro. Non è poco, si capisce. Ma la stima Cerved dice che oggi quell’attico vale almeno 1.109.000 euro, cioè quasi il doppio. […] Dunque la moglie di Amato ha ottenuto un ottimo sconto: dovrebbe ringraziare il venditore, cioè la Tirrenia, […]. (p. 34)

• WALTER VELTRONI - La sistemazione della famiglia Veltroni, invece, è stata assicurata dall’Inpdai, l’Istituto di previdenza per i dirigenti di aziende industriali. Come è noto, infatti, la famiglia di Walter risiede da sempre in via Velletri, a due passi da Villa Borghese, in un’elegante palazzina di proprietà dell’ente previdenziale, dal momento che il padre di Walter, in quanto dirigente Rai, aveva diritto ad accedere a quegli appartamenti a canoni agevolati. Quando nel 2005 gli appartamenti vengono messi in vendita, naturalmente i Veltroni scelgono di acquistare, potendo, fra l’altro, usufruire dello sconto garantito agli inquilini. L’atto viene siglato il 15 marzo, il prezzo di vendita è proprio basso: appena 377.000 euro, anzi 377.590, per l’esattezza. Davvero poco. Si badi bene: stiamo parlando di un appartamento molto ampio, 8 vani, 190 metri quadrati, in una zona bellissima di Roma. Sul mercato, una casa del genere costa almeno tre volte tanto. La stima Cerved ne fissa il valore in 1.071.850 euro: il prezzo medio in via Velletri, infatti, è di 5700 euro al metro quadrato. La signora Flavia ne paga solo 1987. (pp. 34-35)

• ANNAMARIA CANCELLIERI - Sebastiano «Nuccio» Peluso, per gli amici Zezé. Farmacista per una vita e ora pensionato, Peluso è sposato con Annamaria Cancellieri dal 1966. […] dove ha messo le radici Zezé? A Milano. […] Tanto da acquistare anche qualche bene immobile, come la casa in via dei Guarnieri, quarto piano, 4 vani, balconi e cantine, che diventa di sua proprietà il 18 dicembre 2002. Niente di che, sia chiaro: la zona è di periferia, la dimensione normale, non si tratta certo di una villa di lusso. Ma ciò che rende interessante questo acquisto è il prezzo: 104.840 euro e 75 centesimi. Centesimi a parte, 104.000 euro per un 4 vani a Milano sembrano davvero pochi. Secondo la stima Cerved, ne vale almeno 160.000, ma potrebbe anche superare i 200.000. Per rendersene conto basta guardare le offerte delle agenzie immobiliari della zona: in un periodo di mercato assai meno spinto di quello del 2002, per 4 vani si chiedono anche 250-300.000 euro, tre volte tanto il prezzo pagato dal signor Cancellieri. E chi è stato, allora, il venditore tanto generoso? Guarda caso: un ente previdenziale. Stavolta si tratta del Fasc, il Fondo nazionale di previdenza degli spedizionieri e dei corrieri, un ente di diritto privato senza scopo di lucro […]. (pp. 35-36)

• PIER FERDINANDO CASINI - Pier Ferdinando Casini non risulta titolare di immobili a Roma, e nella sua Bologna possiede solo piccole frazioni di tre appartamenti (20,5 vani in tutto) ereditati dal padre, insieme alla mamma e ai suoi fratelli. […] Eppure anche l’ex presidente della Camera è stato coinvolto in Svendopoli, per una vicenda che ha al centro la sua prima moglie, Roberta Lubich, e le sue figlie. Tutte e tre, infatti, risultano proprietarie di appartamenti a Roma, in una bella palazzina in via Clitunno, che facevano parte del patrimonio Ina-Assitalia, poi assorbito dalle Generali: Roberta Lubich ha 8 vani al pianterreno, più una piccolissima cantina; Carolina Casini ha 8,5 vani al primo piano e Benedetta Casini ha 4,5 vani al terzo piano (entrambi con cantina). Furono acquistati fra l’aprile e il giugno 2007 a prezzi assai convenienti: appena. 323.000 euro per il primo (che secondo la stima Cerved vale tre volte tanto, cioè 1.028.976 euro), 586.000 euro per il secondo (che secondo la stima Cerved vale il doppio, cioè 1.093.287 euro) e 306.000 euro per il terzo (che secondo la stima Cerved vale 578.799 euro). Nell’occasione comprò, sempre nella stessa palazzina, anche la mamma di Roberta Lubich, l’allora suocera di Pierferdi: 586.000 euro per un appartamento al secondo piano. Come sia nato questo business di casa Casini l’ha raccontato «l’Espresso». Nell’aprile 2007 il palazzo viene venduto dalle Generali a una società creata appositamente per l’occasione da Franco Corlaita, un manager bolognese, di area Udc, amico di Pier Ferdinando. Prezzo: 1.750.000 euro. La procedura è atipica, come scrive il settimanale, perché non vengono venduti i singoli appartamenti agli inquilini, ma l’intero palazzo alla società di Corlaita, che a sua volta rivende dando priorità agli inquilini (con relativi benefici). Ancor più singolare è che ciò avvenga nel palazzo dove risiedono moglie e figlie di Pier Ferdinando, e non invece nel palazzo accanto: quest’ultimo, infatti, viene rivenduto anch’esso in blocco dalle Generali, ma a un altro imprenditore, che al contrario del primo non rivende agli inquilini, bensì li costringe ad andare via. E chi è il costruttore senza cuore? Ironia della sorte: Francesco Gaetano Caltagirone, il nuovo suocero di Casini. (pp. 36-37)

• STEFANO ANDREOTTI (FIGLIO DI GIULIO) - Stefano Andreotti, figlio di Giulio, […] dirigente presso la Siemens. […] grande passione per la Lazio, una spina nel fianco del padre romanista, […] nel silenzio rischiava di passare anche il suo grande affare: l’acquisto della casa di via Panisperna, fra il Quirinale e il Colosseo, nel cuore di Roma. Sono 6 vani al secondo piano, che ha comprato il 27 giugno 2002 dall’Unione immobiliare Spa, la società nella quale era confluito l’immenso patrimonio dell’Ina Assicurazioni, pagandoli appena 226.850 euro. Davvero poco. Anzi pochissimo, se si considera che secondo la stima Cerved quell’alloggio ne vale 832.260, cioè quattro volte di più... (p. 38)

• GIUSEPPE COSSIGA (FIGLIO DI FRANCESCO) Giuseppe Cossiga, figlio dell’ex presidente della Repubblica Francesco. Ingegnere aeronautico, già dirigente della società Autostrade e dell’AdnKronos, poi deputato in Forza Italia e nel PdL, Cossiga junior ha acquistato il 7 maggio 2004 un appartamento dalla Initium, una società creata dalle Generali, insieme con Lehman Brothers, per dismettere il suo patrimonio. L’appartamento si trova in via Ennio Quirino Visconti, dietro Castel Sant’Angelo: 6,5 vani, ingresso, salone, tre camere, due bagni, cucina, ripostiglio, disimpegni, due balconi e box. Prezzo interessante: 590.000 euro più Iva. Secondo la stima Cerved, ne vale almeno 868.000, cioè 300.000 in più. (p. 38)

• CLEMENTE MASTELLA E FAMIGLIA - Mastella, […]. Pellegrino, infatti, risulta proprietario anche di un appartamento in via Francesco Milizia, sul Lungotevere Flaminio, che faceva parte del patrimonio Ina e che è passata anch’esso per le Generali e la Initium. Si tratta di 6 vani al quarto piano, comprati nel 2004 alla modica cifra di 300.000 euro (oggi il valore, secondo il Cerved, è più che doppio, 665.808 euro). Anche altri appartamenti dello stesso palazzo di via Milizia sono di proprietà dei membri della Mastella Family, che li hanno comprati, tutti insieme, contemporaneamente, in quel fortunato 2004. In particolare, due sono andati a Elio (5,5 vani al terzo piano per 200.000 euro e un miniappartamento con terrazzo per 67.500 euro), e uno alla sua mamma, Sandra Lonardo in Mastella (10 vani all’ottavo piano con tanto di terrazza e veranda condonata, vista Monte Mario inclusa, al prezzo di 500.000 euro). Inutile dire che anche su questi tre appartamenti è stato realizzato un bel risparmio: quello della signora Sandra, pagato 500.000 euro, risulta avere un valore stimato Cerved superiore al milione (1.109.680, con il 55 per cento di sconto); i 5,5 vani di Elio, pagati 200.000 euro, risultano avere un valore stimato Cerved superiore ai 600.000 euro (610.324, conn il 67 per cento di sconto) e il monolocale pagato 67.000 euro vale oggi più di 200.000 euro (221.000, con il 70 per cento di sconto addirittura). (p. 39)

• MAURA COSSUTTA (FIGLIA DI ARMANDO) - Maura Cossutta è la figlia del compagno Armando, […]. Se n’è andata dal Partito comunista italiano in polemica contro il compromesso storico, troppa moderazione per i suoi gusti. […] Epperò, quando ha dovuto scegliere casa, dov’è andata questa (ex) comunista trotzkista e laicista? A due passi dal Papa, in via della Stazione di San Pietro proprio sotto le mura vaticane, […]. L’occasione, in effetti, era davvero ghiotta: l’appartamento di 6 vani (ingresso, disimpegno, quattro camere, cucina, due bagni, due balconi più cantina) è diventato suo per soli 165.000 euro (per l’esattezza 164.994,72). Il valore di quell’appartamento, secondo la stima Cerved, è di 605.280 euro. In altre parole: viene venduto a 1500 al metro quadrato contro un valore di mercato che supera i 6000. Un vero affare per un ex parlamentare maestra d’etica, che per altro già gode di ricco vitalizio in virtù del suo passaggio a Montecitorio (4725 euro). Ma chi è che cede un appartamento del genere a questo prezzo d’occasione? Un privato? Macché. Ovviamente si tratta di un ente pubblico: l’Inps, che dismette i suoi immobili tramite la solita Scip. La vendita è collettiva (e per questo scontata) […]. (p. 40)

• GABRIELE VISCO (FIGLIO DI VINCENZO) - Gabriele Visco, figlio dell’ex ministro Vincenzo, detto Dracula, […]: Gabriele, infatti, fu assunto a Sviluppo Italia, una società controllata dal Tesoro, nel 2008, quando papà era viceministro del medesimo dicastero. […] due anni prima […] era infatti riuscito a comprare dal Comune di Roma una bella casa nel pieno centro della città, in via del Monte della Farina, a due passi da Campo de’ Fiori. Appartamento piuttosto grande: 154 metri quadrati, 6 vani con un’ampia cantina, venuti via a prezzo d’occasione, appena 910.000 euro, davvero pochissimo per la zona (e le dimensioni). Secondo la prudenziale stima Cerved, infatti, quella casa dovrebbe costare almeno 500.000 euro di più (1.401.400 euro). Gabriele, nella circostanza dell’acquisto, è stato davvero fortunato: a comprare avrebbero avuto diritto gli inquilini, che però non hanno esercitato il diritto di prelazione (fortuna! fortuna!). La casa allora è stata messa all’asta, ma l’asta è andata deserta (ri-fortuna! ri-fortuna!). Il Draculino s’è così fatto avanti e ha concluso senza difficoltà a trattativa privata (tri-fortuna! tri-fortuna!). (p. 40-41)

• CHIARA INGRAO (FIGLIA DI PIETRO). Figlia di due icone della sinistra come Pietro Ingrao e Laura Lombardo Radice, ex sindacalista, pacifista, femminista, deputata Pci-Pds e consulente nei governi Prodi, oggi scrittrice e animatrice culturale, grande esperta di diritti umani, pari opportunità e tutela della minoranze, la Ingrao junior è riuscita infatti a comprare una casa con uno dei massimi sconti che siano mai stati registrati nella storia delle svendite italiane: il 78 per cento rispetto al suo attuale valore. La casa in questione è un appartamento di 5 vani che si trova al quarto piano in via Valenziani, al Pinciano, poco distante da Villa Borghese e da via Veneto, e che appartiene al patrimonio storico dell’Inps. E stata comprata anch’essa dalla Scip nell’aprile 2008 al modico prezzo di 149.283 euro, davvero poco se si pensa che il valore attuale di quell’appartamento, secondo le stime Cerved, è di 680.940 euro. […] Tutta la vicenda di quella cessione, per altro, contiene aspetti oscuri: il palazzo di via Valenziani in principio era stato inserito nella lista degli edifici di pregio, quelli cioè che non avrebbero potuto godere di sconto. Poi, all’improvviso, fu tolto da quella lista, in modo misterioso e senza alcuna spiegazione, e all’atto della vendita venne dunque considerato alla stregua di un qualsiasi casermone di periferia. Risultato: la valutazione per i 79 appartamenti era stata di 29 milioni di euro (prezzo medio di 373.922 euro), ma lo Stato ne ha incassati solo 12,1 (prezzo medio 154.154 euro). 17 milioni in meno. La Corte dei Conti ha aperto un procedimento per danno erariale, un funzionario delle Entrate ha patteggiato un risarcimento di 300.000 euro. (pp. 41-42)

• AFFITTI - Il figlio del prefetto di Milano Lombardi, per esempio, ottiene 82 metri quadrati nel cuore di Milano al modico canone di 800 euro al mese; Donato Bonanni, figlio del segretario della Cisl Raffaele, ha un alloggio Enasarco nel quartiere della Vittoria a tariffa agevolata; così come Carlotta Cetica, figlia di Stefano, ex assessore al Bilancio della Regione Lazio e braccio destro dell’ex governatore Polverini (la casa, però, si trova alla Garbatella). Ci sono poi casi clamorosi che hanno fatto molto discutere, come quello del marito della medesima Polverini, che vive in un alloggio dell’Ater, l’edilizia pubblica, in una delle zone più belle e ricercate di Roma, via Bramante, sulla collina di San Saba, e paga solo 380 euro al mese. (pp. 42-43)

• GIANNI ALEMANNO. Gianni Alemanno vive al decimo piano di una bella casa in via Cesare Majoli, 7 vani più cantina, nel quartiere dei Parioli. L’ha acquistata 1’8 novembre 2006, quando non era ancora stato eletto al Campidoglio ma era un politico nazionale di una certa fama: […]. A vendergli l’appartamento, l’Inail, […] l’appartamento, infatti, viene acquistato dal futuro sindaco a un prezzo non proibitivo, tenuto conto della zona e delle dimensioni (140 metri quadrati): 533.000 euro (esattamente 533.217,60). Tanto per avere un’idea: secondo la sempre prudente stima Cerved, quella casa, pur considerando condizioni «normali» e non «ottimali», vale la bellezza di 1.019.200 euro, cioè all’incirca il doppio di quello che è stata pagata. «Nessun privilegio, ho partecipato a un regolare bando» si difende Alemanno su La7 nella trasmissione «Piazzapulita» del 30 novembre 2012. (p. 48)

• RENATA POLVERINI - A oggi, l’ex governatrice risulta infatti titolare, oltre che di una casetta in Umbria, di due appartamenti in via Luigi Robecchi Brichetti, sulla collina di San Saba, tra Aventino e Testaccio, una zona molto ricercata ed elegante della capitale, […]. Originaria di una famiglia umile, figlia di un’ex sindacalista. Cisnal e lei stessa sindacalista Ugl, ha raccontato nelle varie interviste di essere cresciuta a pane e tè, perché in casa non c’era altro da mangiare. Però ha saputo rifarsi davvero bene. E il suo patrimonio immobiliare (valore stimato 1,5 milioni di euro) è lì a dimostrarlo. Uno dei due appartamenti di via Robecchi Brichetti è stato comprato il 17 dicembre 2002 dallo Ior, la banca del Vaticano al centro di tanti scandali. Si trova al primo piano, 8 vani, doppi ingressi, cinque camere, cameretta, tre bagni, cucina, due balconi e due box. Il prezzo? Davvero ottimo: appena 272.000 euro. «Nessuno sconto» dice lei. «Ho seguito la trafila normale, tramite agenzia.» Ma quando due anni dopo compra il secondo appartamento, praticamente uguale al primo ma al pianterreno, lo paga più del doppio: 666.000 euro. A vendere, questa volta è la Marine Investimenti Sud, intestata per il 99 per cento a una società anonima, come racconta Marco Lillo sul «Fatto Quotidiano». […]L’unica certezza è che « la sindacalista non si ferma», come scrive Marco Lillo. E infatti «subito dopo vende una delle stanze per poter pagare il mutuo. La vicina sgancia 50.000 euro. Per un solo vano». 50.000 euro per un vano e 272.000 euro per 8 vani? Vi pare? Fra l’altro nel 2012, forte dei suoi successi immobiliari in Italia, la Polverini si è fatta un’altra casa, questa volta all’estero: ha comprato in Francia, probabilmente a Parigi, e il valore dell’immobile è di 221.666 euro lordi, come rivela Emanuele Fittipaldi sull’«Espresso». (pp. 48-49)

• LUCIANO VIOLANTE -. L’ex presidente della Camera Luciano Violante: […] nel 2003, insieme con la moglie Giulia De Marco, ha comprato un appartamento in via di Sant’Eufemia, che sta tra i Fori Imperiali e piazza Venezia, […]. Un piccolo gioiello, non molto grande, 4,5 vani, 70 metri quadrati circa, un soggiorno, quattro camere e servizi, ma con due terrazze dalla vista mozzafiato, disposto su tre livelli (piano terzo, quarto e quinto) e di categoria lusso: una ex casa dell’Ina che Violante ha comprato dall’Auriga Immobiliare, sempre all’interno del piano di dismissioni degli immobili pubblici. Un piano particolarmente vantaggioso per gli acquirenti: secondo «l’Espresso», infatti, questa meraviglia di immobile sarebbe stato pagato nel 2003 appena 327.000 euro, cioè poco più di un bilocale in periferia, mentre, secondo la stima Cerved, vale tra 663.500 e 1.191.600 euro (sconto praticato: fra il 51 e il 73 per cento). (p. 50)

• CIRIACO DE MITA - L’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, […]. Il 12 ottobre 2010, insieme con la moglie Anna Maria Scarinzi e due dei quattro figli, Antonio e Giuseppe, ha acquistato dall’Inps il palazzo settecentesco che è stato da sempre il simbolo, un po’ misterioso e un po’ leggendario, del suo regno: due interi piani in via in Arcione, a due passi dalla Fontana di Trevi, in cui abitava dal 1988 (con un canone d’affitto di favore: tra i 2 e i 3000 euro al mese). Qualche giornale aveva parlato di 550 metri quadrati coperti, più altri 200 aperti o parzialmente verandati, ma in realtà nessuno è mai stato in grado di dire con precisione quanto misuri davvero questo stabile da favola. L’unica cosa certa è che viene accatastato per 30 vani e che nell’atto di vendita si citano «al piano quarto salone, sei camere, accessori, tre balconi, due terrazzi con verande» e «al piano quinto due camere, accessori, terrazzo e veranda». Il tutto, per altro, restaurato in modo raffinato e con tutte le misure di sicurezzaa possibili: ci sarebbe persino un ascensore, nel palazzo, riservato ai De Mita. Si ferma esclusivamente a terra e al quarto piano. Nessun altro vi può salire. Nell’atto di acquisto dell’ottobre 2010 la proprietà viene divisa in tre (una per i coniugi, una a testa per i due figli): ognuno dei quattro acquirenti versa 853.925 euro, per un totale complessivo di 3.415.700 euro. Non poco, di sicuro. Ma nemmeno molto: se le dimensioni sono realmente quelle della vulgata, De Mita avrebbe acquistato a poco più di 5000 euro al metro quadrato, in una zona dove i prezzi sono almeno il doppio (10-11.000 euro). […] l’istituto di previdenza, infatti, tiene a precisare nel contratto di vendita che ci sono almeno tre verande abusive (due al quarto piano e una al quinto) più «un piccolo manufatto sulla terrazza del quinto», realizzato anch’esso senza alcuna autorizzazione. (pp. 50-52)

• ROSY BINDI - Rosy Bindi ha case un po’ dappertutto. Ma a farla finire nell’occhio del ciclone è quella romana: 4,5 vani al primo piano di via del Vantaggio, praticamente in piazza del Popolo, di fianco al ristorante Bolognese, […]. La casa era di proprietà Inail: l’onorevole pd nel 2000 ne è diventata inquilina, sfruttando il canone agevolato da 1500 euro al mese, e nel 2006 l’ha acquistata, fruendo del generoso sconto concesso a tutti gli inquilini. Ergo: prima ha goduto dei vantaggi come affittuaria, poi come compratrice. Il prezzo, infatti, è stato di 421.000 euro, contro quello di mercato che sarebbe stato di 739.000 euro. Quasi la metà. (pp. 52-53)

• SALVATORE CARDINALE - Salvatore Cardinale, originario di Mussomeli, in Sicilia: è stato ministro delle Comùnicazioni nel primo e nel secondo governo D’Alema, e nel secondo governo Amato, deputato della Dc dal 1987 al 1994, […]. Quando nel 2008 ha deciso di non candidarsi più, ha ottenuto di piazzare in lista sua figlia Daniela, […]. Ebbene, Cardinale nel 2006 aveva comprato casa dall’Inpdai, sempre attraverso la solita Scip: 8 vani in via degli Avignonesi, con affaccio su via delle Quattro Fontane. Siamo, per intenderci, nel cuore di Roma, a due passi dalla fontana di Trevi, dietro via del Tritone e piazza Barberini. […] Peccato che il valore dell’appartamento, secondo la stima Cerved, sia di 1.311.440 euro e lui ne paghi appena 844.683. Un risparmio di almeno 500.000 euro. (pp. 53-54)

• GIUSEPPE FIORONI - Ex responsabile dell’Istruzione. Sarà che è stato uno scout, e dunque è abituato ad arrangiarsi con poco, sarà che è un cattolico praticante, e dunque conosce il valore dell’umiltà, ma mentre tuttii i suoi colleghi si piazzavano fra il Colosseo e il Pantheon, Fioroni ha scelto un piccolo appartamento (3,5 vani appena) sulla Cassia, nella zona dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli. Epperò, anche il prezzo a cui ha potuto acquistare è davvero mignon: appena 94.000 euro, secondo quanto rivelato dall’«Espresso» nel 2007 e ripreso nel novembre 2010 dalla trasmissione «Piazzapulita». Il rogito è stato siglato nel 2003, il venditore l’Enasarco, la cassa di previdenza della Confcommercio. […] secondo la stima Cerved, infatti, quell’appartamento vale almeno tre volte il prezzo di vendita (264.810 euro). (p. 54)

• MARIO BACCINI - Un altro ex ministro, Mario Baccini, già responsabile della Funzione pubblica, oltre che sottosegretario agli Esteri e vicepresidente del Senato. Esponente politico di lungo corso, centrista oscillante tra Udc e PdL, uomo davvero potente a Roma, s’è piazzato alla grande in una palazzina alla Balduina, ex proprietà delle Assicurazioni Generali: 15 vani, due interi piani fra loro comunicanti, in via Filippo Nicolai. Prezzo d’acquisto: 875.532 euro. […] nelle stime del Cerved, infatti, può arrivare a valere anche il doppio (fra 989.400 e 1.702.300 euro). (pp. 54-55)

• ORTENSIO ZECCHINO - L’ex responsabile dell’Università Ortensio Zecchino: possiede infatti 6,5 vani (quattro camere, cucina, due bagni, terrazzino coperto e soffitta) in uno degli angoli più belli del mondo, in corso del Rinascimento, cioè praticamente in piazza Navona. […] Eppure all’ex ministro non è costato neppure tanto: appena 447.768 euro, per una casaa che secondo le stime Cerved oggi viene valutata tre volte tanto, cioè 1.147.510 euro. (p. 55)

• ANNA FINOCCHIARO. Il 17 maggio 2010 l’ex responsabile delle Pari opportunità compra, insieme al marito Melchiorre Fidelbo (che verrà poi-coinvolto nell’ottobre 2012 in un’indagine per abuso d’ufficio e truffa relativa all’informatizzazione di un ospedale in Sicilia), un appartamento dell’ente Cassa nazionale del notariato: 9 vani, più cantina e box auto, in via Savorelli, quartiere Aurelio, dietro il Vaticano. La proprietà viene divisa con le due figlie, Miranda e Costanza. Il prezzo pagato è 790.000 euro. […] È la stessa Finocchiaro, in effetti, a spiegare che quell’appartamento prima è stato offerto all’inquilino (che ha rifiutato), poi è stato proposto, come previsto del regolamento dell’istituto, a notai e parenti di notai, che però non hanno fatto pervenire proposte giudicate soddisfacenti. A questo punto l’ente del notariato ha deciso di aprire la vendita a soggetti esterni, venendo meno al principio per cui «le case dell’ente del notariato sono riservate in via esclusiva a tutti i notai in esercizio, in pensione e a parenti di notai entro il terzo grado». «In via esclusiva», c’è scritto proprio così. E da nessuna parte è prevista la deroga. (pp. 55-56)

• ITALO BOCCHINO - Italo Bocchino si è fatto una bella casa. Siamo in corso Vittorio Emanuele a Roma, fra piazza Navona e il Vaticano, un terzo piano piuttosto ampio (8,5 vani più cantina) che apparteneva all’immenso patrimonio delle Generali. Bocchino lo compra dalla società Investire Immobiliare, nata apposta per dismettere il patrimonio delle assicurazioni: versa la cifra sull’unghia e si assicura la nuda proprietà, lasciando l’appartamento in usufrutto alla moglie Gabriella Buontempo. Il rogito è fissato il 24 febbraio 2004, il prezzo interessante: 838.000 euro, che non sono brustolini ma che sicuramente è molto al di sotto ai prezzi di mercato. Nel dicembre 2012, infatti, con il settore in piena crisi, le agenzie mettono in vendita, in quella via, 6 locali a 1,6 milioni di euro, cioè il doppio. E anche il valore stimato dal Cerved è vicino a quella cifra: 1.522.027 euro. (p. 57)

• FRANCESCO PIONATI - Il recordman del risparmio immobiliare, […] è un peone del Transatlantico, un onesto pigiatore di bottoni, noto al pubblico più per il suo lavoro precedente in Tv che per la sua attività in Parlamento. Stiamo parlando di Francesco Pionati, che come ricorderete faceva il giornalista del Tg1 ed era diventato famoso per i suoi «pastoni», servizi marmellata, in cui comparivano sempre tante facce di politici, […] a un certo punto Pionati […] si è candidato. Prima è entrato nell’Udc, poi ha attraversato svariati partitivi: essendo fondamentalmente di origine democristiana (suo padre era sindaco di Avellino per la Dc), nella confusione della Seconda Repubblica non ha mai trovato una casa certa dove vivere la politica. In compenso, ha trovato una casa certa dove vivere la sua vita personale: un ex alloggio dell’Inpdai, messo in vendita dalla Scip, due piani, il quarto e il quinto, 10 vani più doppia terrazza, in una casa categoria lusso in via Ambrogio Traversaci, a Trastevere. Secondo quanto riportato dall’«Espresso», l’avrebbe pagato nel 2001 509 milioni di lire, cioè all’incirca 250.000 euro. E siccome per le stime Cerved il prezzo dell’appartamento può oscillare tra 853.600 e 1.462.800 euro, Pionati, come risulta chiaro dalla nostra tabella, ottiene un risultato memorabile: fra il 70 e l’83 per cento di sconto. (p. 58)

• FERDINANDO ADORNATO - Un altro giornalista regalato alla politica, l’onorevole Ferdinando Adornato, con un passato nella Fgci, all’«Espresso» e all’«Unità», e poi un percorso politico che l’ha portato da Forza Italia all’Udc (con cui è stato rieletto nel 2013): nel 2004 ha comprato dalla Pirelli una ex casa Ina, 3,5 vani di un seminterrato, sulla collina di San Saba, alle spalle di viale Aventino. La casa, intestata per metà al figlio Luca, che ne gode l’usufrutto, viene pagata 165.000 euro, cioè la metà di quanto varrebbe secondo la stima del Cerved (che valuta un prezzo «normale» di 300.118 euro). (p. 58)

• FAMIANO CRUCIANELLI - Avrebbe risparmiato anche di più (fra il 54 e il 74 per cento), Famiano Crucianelli, comunista tutto d’un pezzo, fondatore del «manifesto», poi rompiscatole di Rifondazione comunista, quindi leader dei Comunisti unitari, e infine militante del Pds-Pd e sottosegretario agli Esteri nel secondo governo Prodi. […] Nel 1998, infatti, ha comprato dall’Ina Assicurazioni una casa, 7 vani in via Silvestro Gherardi, a Roma, proprio di fronte alla basilica di San Paolo Fuori le Mura. L’acquisto è stato effettuato a metà con la moglie, Maria Cecilia Castellani. Il prezzo non male: 390 milioni di lire, cioè 200.000 euro, per un alloggio che secondo la stima Cerved oggi ne vale fra i 434.600 e i 759.100. (p. 58)

• MARIANNA LI CALZI - Risparmio secco del 73 per cento (medaglia di bronzo nella nostra speciale classifica), invece, per Marianna Li Calzi, un magistrato prestato alla politica, con un percorso piuttosto ballerino che l’ha portata da Forza Italia a Rinnovamento italiano, dall’Udeur al Mpa, con il brillante risultato di essere sottosegretario sia del governo Berlusconi (all’Interno) sia dei governi D’Alema e Amato (alla Giustizia). Alla fine è riuscita persino a ottenere una nomina dalla Regione Sicilia (con governatore Raffaele Lombardo) nel consiglio d’amministrazione di Unicredit. […] l’unica cosa su cui è rimasta assai radicata è la sua casa dell’Inpdai di via Velletri (lo stesso stabile dei Veltroni): un attico con soppalco, sesto piano, addirittura 10,5 vani, comprato il 15 marzo 2005 (stesso giorno dell’acquisto della moglie di Veltroni) per soli 362.000 euro (362.757,05 per l’esattezza, contro una stima del Cerved di 1.324.050). Un quarto del suo valore, in pratica. (pp. 58-59)

• NICOLA COSENTINO. Già membro del governo Berlusconi con responsabilità sull’economia, già coordinatore del Pdl in Campania, […]. Stiamo parlando di 7,5 vani al sesto piano di via Monte Zebio, dietro la sede Rai di viale Mazzini, intestati alla moglie Maria Costanza Esposito. Li ha acquistati nel 2004 alla cifra di 630.000 euro, modica davvero se si pensa che oggi il valore stimato dal Cerved per quell’appartamento è di 907.920 (cioè 300.000 euro in più). Il venditore, però, non è un ente pubblico, ma Propaganda Fide, la congregazione per l’evangelizzazione dei popoli guidata dall’arcivescovo di Napoli, cardinal Crescenzio Sepe, amico di Angelo Balducci e finito poi indagato con la cricca nell’inchiesta sul G8. Il caso viene sollevato l’11 gennaio 2012 dalla trasmissione «Piazzapulita» di Corrado Formigli, in onda su La7. C’è un nesso tra il politico campano e l’arcivescovo di Napoli? Secondo «Piazzapulita» sì, secondo Cosentino no: «Quella casa me la segnalò un amico di Caserta, il cardinal Sepe non c’entra nulla» ha spiegato al «Corriere del Mezzogiorno». «Quelle accuse sono tutte fantasie» ha ribadito da parte sua anche il cardinale. (p. 60)

• SERGIO MICHELE PIFFARI - Secondo la denuncia di «Striscia la notizia» (novembre 2012), l’ex onorevole Idv Sergio Michele Piffari, coordinatore per la Lombardia del partito di Di Pietro. Piffari risulta infatti aver ricevuto due finanziamenti (uno da 100.000 euro intestato alla moglie, un secondo da 98.000 intestato a una sua ditta), ufficialmente destinati a sostenere l’attività imprenditoriale di un bed&breakfast a Valbondione, in provincia di Bergamo. Secondo i vicini, però, il b&b non esiste: si tratta dell’abitazione privata dell’ex onorevole. «No, non è vero: ospitiamo clienti» assicura Piffari, quando viene avvicinato dagli inviati del Tg satirico. Ma alla verifica dei fatti non risulta: chi chiama al telefono per prenotare una stanza si sente infatti rispondere «impossibile, stiamo facendo dei lavori». E quando l’inviato va direttamente sul posto per verificare di persona, la risposta è ancora più tranchant: «Impossibile, non facciamo più attività». (pp. 60-61)

• SERGIO D’ANTONI - D’Antoni abita in un bell’attico di 258 metri quadrati, 11,5 vani, in via Filippo Civinini, una delle vie più esclusive dei Parioli. Era di proprietà dell’Inpdai: lui ci ha vissuto vent’anni come inquilino privilegiato. Ricordate? Fu coinvolto in Affittopoli e fece assai scalpore il suo mini-canone (1,2 milioni di lire al mese, la metà del prezzo di mercato) unito al maxicomfort: aveva installato anche due Jacuzzi per potersi rilassare tra un comizio e l’altro. «Uno dovrà pur lavarsi, no?» rispose lui con un sorriso furbo a chi glielo faceva notare. […] alla fine, è stato calcolato che in vent’anni di affitto agevolato è riuscito, grazie a quell’appartamento, a risparmiare almeno 200.000 euro. Poi, per completare l’opera, nel 2005 l’ha comprato. […] Del resto è noto che ama la vita agiata. Gli piacciono gli abiti eleganti e il buon cibo, veste Brioni, porta la cravatta Marinella. Dopo che è uscito dalla Cisl […] s’è messo a cambiare schieramenti politici come se fossero mutandine (dal 2000 a oggi ne ha passati cinque diversi). Quando è uscito dal Parlamento, nel febbraio 2013, ha avuto la superliquidazione che gli spettava: 111.000 euro (esentasse, come è noto: si sa, gli onorevoli hanno bisogno di un aiuto per reinserirsi nella società...). Inoltre, D’Antoni ha anche avuto diritto al vitalizio, secondo le vecchie regole: 3300 euro netti che si vanno a sommare alla pensione Inpdap di 5233 euro netti come ex professore universitario. […] In compenso ho scoperto che la pensione da ex docente di D’Antoni è così elevata perché a 55 anni è andato in pensione con 40 anni di anzianità. Dunque insegnava già a 15 anni, pur non avendo lasciato tracce evidenti di studenti. Un mistero che però oggi gli vale 8533 euro netti al mese... Questo genio universitario destinato alla doppia pensione, comunque, già nel 2005 fiuta l’affare della vita. Lo splendido attico, in cui risiede dai tempi eroici di Affittopoli e che nel frattempo è passato dall’Inpdai all’Inps, è stato infatti inserito nelle cartolarizzazioni della Scip e messo in vendita con annessi e connessi (soffitta, cantina, box, probabilmente pure le Jacuzzi, se nel frattempo non si sono consumate). Come non approfittarne? Sergio D’Antoni non si fa scappare l’occasione: lo compra per 1.124.000 euro (esattamente 1.124.860,93), cioè 4359 euro al metro quadrato contro i 9-10.000 che sono il valore medio di questa zona. Praticamente la metà. Il Cerved, infatti, stima un valore medio dell’alloggio pari a 1.878.240 euro, ma con una forbice verso l’alto che arriva anche a 2.649.700 euro. Fra l’altro, come ha raccontato Franco Bechis su «Libero», «per risparmiare fino all’ultimo centesimo anche sul fronte delle imposte D’Antoni ha fatto inserire nel contratto di vendita che la casa non era di lusso e quindi godeva dell’aliquota ridotta al 3 per cento per l’imposta di registro». (pp. 61-62)

• FRANCO MARINI - Franco Marini, un altro ex segretario della Cisl, oggi escluso dal Parlamento dopo essere stato anche presidente del Senato. Marini risulta proprietario insieme alla moglie Luisa D’Orazi di un grande loft romano, 14,5 vani e mezzo (circa 300 metri quadrati) al pianoterra e seminterrato in via Lima 34, ai Parioli. Secondo «l’Espresso», lo avrebbe pagato meno di un milione di euro, per l’esattezza 999.996 euro. Non è poco, certo, ma neppure molto, considerata la dimensione e la zona particolarmente di pregio: secondo la stima Cerved, infatti, quell’appartamento vale più del doppio (esattamente 2.047.864 euro). Eppure, Franco Marini non è contento. «Un milione di curo per un piano rialzato e uno scantinato vi sembrano pochi?» minimizza parlando con «Repubblica». «Adesso c’è il parquet, ma prima la casa dovevate vederla...» La scala diventa «stretta e buia», il loft naturalmente è pieno di umidità («Mia moglie si lamenta...»), il secondo bagno si trasforma in un «bagnetto di servizio», lavanderia, cucina spaziosa (con montavivande) e ricca cantina passano in secondo piano. Tanto che Marini si spinge ancora ’ più in là nella lagna: pagata poco? Macché: troppo. «Avrei voluto un ulteriore sconto» dichiara. (p. 65)

• GIULIANO CAZZOLA - Un passato nella Cgil, poi deputato del PdL e infine candidato, non eletto, nella lista civica di Monti. «Ho comprato a un prezzo inferiore del 40 per cento rispetto al valore del mercato» ammette parlando con «Repubblica». «Ma è tutto in regola: solo un colpo di fortuna.» […] Anzi un doppio colpo di fortuna: Tar e Consiglio di Stato. Cazzola abita infatti nella stessa casa di Patroni Griffi, cioè il famoso edificio di via Monte Oppio con vista Colosseo. E anche lui, come l’ex ministro, nel 2008 ha ottenuto di poter comprare dall’Inps un appartamento con il doppio sconto (30 per cento per gli inquilini più 13 per cento per l’acquisto in blocco), grazie alle due sentenze che hanno classificato l’immobile come «popolare» (con la vista sul Colosseo! Con i funzionari delle Nazioni Unite che facevano a gara per andare in affitto!). Risultato: 62 metri quadrati in una zona bellissima e in uno stabile antico, 4 vani che secondo le stime del Cerved valgono 440.325 euro, sono stati venduti a 210.000 euro, cioè meno della metà. (p. 64)

• RAFFAELE BONANNI - L’attuale leader della Cisl, cioè Raffaele Bonanni, che il 22 marzo 2005 ha comprato un appartamento di 8 vani in via Perugino, sul Lungotevere, nella zona bella e ricercata dello stadio Olimpico, per appena 200.900 euro. L’appartamento è uno dei tanti del patrimonio Inps ed è stato messo in vendita dalla Scip. L’acquisto viene effettuato da Bonanni insieme alla moglie, Teresa di Santo. […] E Bonanni, la settimana dopo la pubblicazione della notizia, risponde con la solita formula: «Nell’acquisto dell’immobile non ho avuto alcun trattamento di privilegio né di favore, visto che avevo in locazione la stessa casa da sedici anni e, come tale, ho solo esercitato come tanti altri inquilini il diritto di prelazione disciplinato dalla legge» dice, spiegando poi in modo dettagliato alcuni tecnicismi degli sconti. […] Bonanni sostiene anche che la sua casa è «composta da quattro vani e non da otto», ma in realtà dai documenti del catasto l’appartamento di via Perugino, piano sesto, interno 25, risulta proprio di 8 vani. E secondo le stime Cerved vale, a prezzi di mercato, 887.744 euro. Dunque, un prezzo quadruplo rispetto a quello pagato nel 2005 dall’attuale segretario della Cisl. (pp. 64-65)

• NANNI MORETTI - A Roma Trastevere, e precisamente in via Giovanni Livraghi, a due passi dal celebre cinema Sacher, c’è un appartamento che era di proprietà dell’Incis, Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato, e che oggi risulta intestato per metà al regista Nanni Moretti e per metà alla sua ex compagna Silvia Noto, figlia del compositore Luigi e madre di suo figlio Pietro. L’appartamento è stato comprato vent’anni fa, esattamente il 26 marzo 1993. Il prezzo d’acquisto era assai vantaggioso: 274 milioni di lire, cioè circa 140.000 euro. Oggi, secondo le stime Cerved, vale 792.684 euro, cioè quasi sei volte di più. Certo, bisogna dire che in vent’anni le case si sono assai rivalutate. Ma è indubbio che il regista di Caro diario e Palombella rossa abbia fatto un affare. Chi non ha fatto un affare è invece l’Incis: l’ente pubblico, infatti, nel 1991 aveva ceduto quell’immobile di via Livraghi agli eredi dell’ex inquilino, tale Alfonso De Dominicis, a un prezzo ancor più conveniente, e cioè 5 milionii di lire (2500 euro), fra l’altro pagabili in 240 comode rate mensili da 30.000 lire, cioè 15 euro l’una. Proprio così: con 15 euro al mese i signori De Dominicis si sono portati a casa un appartamento di 9 vani a Trastevere: l’atto di trasferimento della proprietà «per effetto dell’integrale pagamento del prezzo» è del 1991. Due anni dopo, gli eredi di nonno Alfonso rivendono a Nanni Moretti per 274 milioni (140.000 euro circa), ed entrambi ci fanno un affare: i signori De Dominicis perché nel giro di due anni ottengono un prezzo quasi 60 volte superiore a quello versato dalla loro famiglia all’Incis, il regista perché, nonostante questo notevole mark up, il prezzo resta assai abbordabile, decisamente al di sotto, come abbiamo visto, dei valori di mercato. (pp. 70-71)

• ANTONELLO VENDITTI - Sempre a Trastevere compra anche un altro personaggio famoso del mondo dello spettacolo, e cioè il cantante Antonello Venditti. Lui non si accontenta, però, di una casa. Macché: acquista un intero complesso, oltre 10 immobili, per un totale di 30 vani, con annessi magazzino e locale a uso rimessa, che si trova in piazza Mercanti, proprio dietro Santa Cecilia, a due passi dall’Isola Tiberina. L’atto viene firmato il 18 settembre 1999. A vendere, attraverso una regolare asta, è la più antica società di assistenza e beneficenza della capitale, l’Istituto romano di San Michele, un’opera fondata per aiutare il prossimo addirittura nel 1582, ai tempi di Papa Gregorio XIII. Il prezzo: 2 miliardi e 750 milioni di lire, cioè circa 1,4 milioni di euro. Il cantautore diventa proprietario, ma non è presente all’atto: a firmare per lui, in veste di procuratore, Alessio Ciannella. Il 22 settembre 2000, cioè esattamente un anno dopo, Venditti decide di vendere l’intero immobile. E a chi lo cede? A una società, Ideaprogetto (poi Rívasinistra), il cui legale rappresentante è proprio Alessio Ciannella, cioè lo stesso che gli aveva fatto da procuratore nell’acquisto. […] Piuttosto singolare anche la differenza di prezzo: 3,5 miliardi di lire, cioè 1,8 milioni di euro, cioè 400.000 euro in più. […] Ancora più sorprendente è scoprire che dietro Ideaprogetto ci sono tre società, di fatto tutte riconducibili al medesimo Venditti. (pp. 71-72)

• PINO DANIELE - Pino Daniele, anzi sua moglie, è infatti protagonista di un acquisto un po’ strano: in questo caso siamo di fronte a un immobile che cambia per due volte proprietario nel giro di ventiquattr’ore. Stiamo parlando di una casa in via Francesco Milizia, a Roma, sul Lungotevere Flaminio, a due passi dallo Stadio Olimpico. Una zona elegante, piuttosto tranquilla. L’appartamento è al secondo piano - tre camere, ripostiglio, disimpegno, due bagni, cucina, balcone e veranda -, proviene dal patrimonio delle Generali e viene messo in vendita dalla Initium. Il 29 luglio 2004 lo compra un settantenne (tal Bruno Borghi) per 252.120 euro. Nello stesso giorno, però, Borghi vende l’immobile a Fabiola Sciabbarrasi, per l’appunto la moglie di Pino Daniele, ex modella, un passato da comparsa nei «Fantastico» di Celentano e Pippo Baudo. Il prezzo? 275.000 euro. Un po’ più di quanto pagato poche ore prima, ma assai meno di quanto la casa è quotata sul mercato: secondo la stima Cerved, infatti, il suo valore è di 508.639 euro. (pp. 71-72)

• CARLO CRACCO. È uno dei pochi che abbiamo incontrato, capaci di comprare da un istituto previdenziale, precisamente il Fondo Pensioni Cariplo, pagando in sostanza il prezzo di mercato: la casa è a Milano, in via Solari, a due passi da Sant’Ambrogio, acquistata nel 2005 per 411.000 euro e oggi stimata dal Cerved 378.708 euro. Addirittura di meno. Che masterchef non abbia in campo immobiliare la stessa perizia dimostrata in campo gastronomico, del resto, lo dimostra anche un altro affare realizzato il 27 luglio 2012, quando compra dall’agenzia Alcorinvest di via Monte Napoleone un prestigiosissimo attico in largo La Foppa, 8,5 vani con due ampie terrazze al settimo e all’ottavo piano. Lo paga 2.740.000 euro. Peccato che la medesima Alcorinvest l’abbia riscattato lo stesso giorno dalla banca Carige per 1.917.791 euro, cioè 800.000 euro in meno...(pp. 72-73)

• GIGI MARZULLO - Gigi Marzullo va a riposarsi in una bella casetta alla Camilluccia, in via Vallombrosa, zona dove abitano i veri ricchi della città: tre camere, un ampio salone, servizi e posto auto coperto. Un alloggio dell’Inpdai che il celebre giornalista tv ha comprato dalla Scip. Prezzo? Come al solito, assai conveniente: 91.036 euro (virgola 66) […] Soprattutto considerato che il valore stimato dal Cerved per quella casa è almeno di quattro volte tanto: 403.520 euro. (p. 73)

• GIULIANO FERRARA – […] ha comprato casa al «Cremlino» di Roma. Si chiama così il palazzo del Testaccio, in piazza dell’Emporio, da sempre abitato da militanti della sinistra. […] L’appartamento ex Ina, sesto piano, 11 vani catastali, secondo le stime Cerved vale 1.553.552 euro. Il direttore del «Foglio» l’ha comprato nel 2003 dal gruppo Pirelli spendendo solo 890.000 euro, cioè quasi la metà. (p. 73)

• FRANCA CHIAROMONTE - Giornalista e politica come il padre Gerardo. […] ha acquistato dall’Inps un appartamento in via della Stazione di San Pietro, proprio all’ombra del Cupolone, nello stesso palazzo in cui abita anche un’altra comunista doc, Maura Cossutta. La Cossutta sta al quinto piano, la Chiaromonte al settimo. La casa di quest’ultima è leggermente più piccola: ingresso, disimpegno, tre camere, cucina, bagno, due balconi e cantina. Le due hanno acquistato insieme, nel luglio 2004, naturalmente in «forma collettiva», […]. Il prezzo per la Chiaromonte è infatti quasi irrisorio per un appartamento di 7 vani proprio fuori piazza San Pietro: 113.000 euro, contro un valore stimato dal Cerved di 706.160, cioè quasi sette volte tanto. (p. 74)

• PEDRAG MATVEJEVIÈ - uno scrittore croato fra coloro che sono stati beneficiati dalla svendita del patrimonio immobiliare italiano. Predrag Matvejevié, vincitore del Premio Strega europeo e consulente per il Mediterraneo in Europa quando Prodi era commissario, nel 2005 ha infatti ottenuto dal Comune di Roma una casa in via Giuseppe Andreoli, nel quartiere Prati (153 metri quadrati), per soli 305.592 euro. Ancor meglio è andata all’associazione Roma Caput Mundi, nata nel 1995 con Carlo Ripa di Meana presidente: ha comprato la sede nella zona di Fontana di Trevi a un prezzo davvero interessante, solo 1.826.000 euro per quei centralissimi 325 metri quadrati. (p. 74)

• SERENA VITALE - A Milano, […] Serena Vitale, scrittrice e docente universitaria della Cattolica, una delle maggiori esperte di lingua e letteratura russa, nel 2003 ha comprato 6,5 vani in via Paolo Rembrandt per 223.000 euro. I venditori sono tre onlus, Don Guanella, Don Orione e Don Gnocchi, ognuna proprietaria del 33,3 per cento, che hanno fatto davvero del bene alla professoressa Vitale (ma forse non ai loro assistiti): il valore di quell’immobile, infatti, sfiora senza fatica i 300.000 euro. (p. 74)

• MAURIZIO BERETTA - È stato giornalista del Tg1, poi direttore di Rail, poi direttore della comunicazione Fiat, quindi direttore generale di Confindustria e presidente della Lega Calcio. […] Risulta infatti proprietario o comproprietario di tre garage e otto appartamenti a Roma: 5 vani in via Sabotino, 4,5 vani in via Val di Lanzo, 4 vani in via Calisto II, 4 vani in via Terni, 6 vani in via Pietro Antonio Micheli, 7 vani in via Eustachio Manfredi, 8,5 vani in via Filippo Civinini e 3,5 vani in via di Santa Croce. Fra l’altro, quest’ultima casa risulta al centro di un’operazione di compravendita in un giorno, uguale a quella effettuata dalla moglie di Pino Daniele. Il Fondo pensioni per il personale della Banca di Roma, infatti, la cede il 24 giugno 2005 a un tale Mauro Cicconi, che risulta al momento dell’atto residente proprio in via di Santa Croce (dunque, presumibilmente è l’inquilino). Prezzo: 99.000 euro. Il medesimo 24 giugno, soltanto poche ore dopo, Mauro Cicconi rivende quello stesso appartamento a Maurizio Beretta per 115.000 euro, cioè 16.000 euro in più. Perché Cicconi si presta a quest’operazione? E soprattutto: perché il Fondo pensioni accetta una cifra inferiore del 16 per cento rispetto a quella che è disposto a pagare lo stesso giorno Beretta e del 64 per cento rispetto al valore di mercato (che il Cerved stima pari a 323.679 euro)? In altre parole: perché il Fondo pensioni accetta di vendere a 99.000 euro ciò che lo stesso giorno viene rivenduto a 115.000 e che in realtà vale 323.000? (p. 75)

• BRUNO FERRANTE - […] l’alloggio milanese, nei pressi di piazza Duomo, di Bruno Ferrante, ex prefetto della città, diventato poi presidente dell’Ilva di Taranto. In origine appartenente alla Società mutua di assicurazioni fra esercenti imprese elettriche e affini (Meie), quella casa - 6,5 vani, cioè 3 più 3,5, in via sant’Antonio, fraa via Larga e via Festa del Perdono, proprio nel cuore di Milano - passa attraverso numerose mani, soprattutto del settore assicurativo (Meie, Aurora, Winterthur...), in un vortice di rogiti: due nel 2004, due nel 2005, uno nel 2006, nel 2007 e nel 2008. Totale: sette rogiti in cinque anni, finché arriva l’acquirente finale, Bruno Ferrante. Prezzo non male, tutto considerato: 689.000 euro (689.031,94 per l’esattezza) per i 6,5 vani. Una metà verrà rivenduta nel giugno 2012 a Mauro Ferrante, figlio di Bruno, per 365.000 euro. (pp. 75-75)

• PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI - […] nel complesso secentesco di piazza Santi Apostoli a Roma, […]. Quell’edificio, infatti, che si trova proprio nel centro di Roma, apparteneva in origine a un’assicurazione (la Ras), i cui immobili sono poi confluiti nel patrimonio della Pirelli; in seguito è passato alla Spinoffer Real Estate, società riconducibile all’uomo d’affari Luigi Bisignani (ex P2, condannato per Enimont e coinvolto nello scandalo P4) e allo stampatore Vittorio Farina, proprietario dell’Ilte Spa. Da qui è finito alla Santa Apostoli Srl, attraverso una girandola di compravendite che ne ha fatto crescere il valore in cinque anni da 38 a 76 milioni generando, secondo quanto denunciato dall’«Espresso», profitti per una decina di milioni, oltre a 4 milioni di consulenze. […] Fa parte di questo complesso anche l’appartamento comprato da un manager molto noto, l’ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, […]. Si tratta di uno splendido appartamento, quattro piani con doppio accesso, uno da via dell’Archetto e uno da piazza Santi Apostoli, proprio dietro via del Corso: 14 vani al terzo piano e altri. 8,5 vani ai piani superiori (dal quarto al sesto), più due cantine. Gli immobili sono stati acquistati da Guarguaglini, insieme alla moglie Marina Grossi, nel 2007: a vendere, il fondo d’investimento Vesta, che fa capo al gruppo Beni Stabili Gestioni Spa, società controllata da Leonardo Del Vecchio. (pp. 76-77)

• ALESSANDRO PAJNO - Già sottosegretario all’Interno nel governo tecnico Monti, […] Presidente di sezione al Consiglio di Stato, ha un lungo curriculum al servizio della burocrazia pubblica: è stato segretario generale della presidenza del Consiglio, segretario generale del Consiglio di Stato, commissario straordinario per il completamento del federalismo amministrativo e prima ancora capo di gabinetto dei ministri Mattarella (Pubblica istruzione), Jervolino (Pubblica istruzione) e Ciampi (Tesoro). Inoltre insegna alla Luiss ed è autore di numerosi libri sull’organizzazione amministrativa. Tanta esperienza gli deve essere stata d’aiuto anche nel comprare casa, perché l’11 maggio 2005 ha fatto davvero un affare: ha acquistato dalla solita Scip un appartamento dell’Inail in via Monte Zebio, a Roma, nell’elegante quartiere Prati. L’alloggio è di 6,5 vani: ingresso, soggiorno, tre camere, servizi e soffitta. Prezzo assai interessante: 201.827 euro (virgola 23 centesimi). (pp. 77-78)

• RICCARDO SESSA, diplomatico di lungo corso, che ha ricoperto numerosi e importanti incarichi ai ministeri degli Esteri e della Difesa e alla Nato: è stato ambasciatore a Pechino, capomissione a Belgrado, dal 1989 al 1992 fu pure a capo della segreteria del presidente del Consiglio, poi nel 2010 è diventato capo della rappresentanza permanente al Consiglio atlantico. […] Però ci tiene molto, quando passa per Roma, ad avere una bella casa. Per questo s’è comprato, con la moglie Stefania Butera, un rifugio niente male: 11 vani, con due cantine e box auto, in via Misurina 73, cioè alla Camilluccia, in uno dei quartieri più eleganti e riservati della capitale. La sua fortuna è di aver trovato una casa dell’Inps, messa in vendita, manco a dirlo, attraverso la Scip. Prezzo davvero molto conveniente: 486.000 euro (per l’esattezza 486.144,68), quasi un terzo del valore di mercato. Secondo la stima Cerved, infatti, quell’alloggio vale 1.109.680 euro. (p. 78)

• PAOLO NACCARATO - Ha comprato dall’Inps anche Paolo Naccarato, un altro burocrate pubblico […]. Stretto collaboratore dell’ex presidente della Repubblica Cossiga, è stato dirigente al ministero dell’Interno, alla Camera dei deputati e al Senato, fino a diventare funzionario della presidenza del. Consiglio dei ministri. Nel 2005 è stato nominato assessore regionale dell’Udr in Calabria, nel secondo governo Prodi ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alle Riforme istituzionali e ai Rapporti con il Parlamento. […] l’atto viene firmato il 26 novembre 2003, a vendere l’immobile dal patrimonio Inps è come al solito la Scip. L’appartamento è piuttosto importante: due piani (11 vani) in via Costabella, nella zona di Lungotevere della Vittoria, a due passi dalla Rai di viale Mazzini. Prezzo? D’occasione: 385.000 euro (385.327,69 per l’esattezza). Non male, se si considera che secondo la stima Cerved quell’alloggio vale assai di più, da un minimo di 853.600 a un massimo di 1.572.100 euro. (pp. 78-79)

• GIUSEPPINA DI ROSA, prefetto in pensione, […] ha ricoperto ruoli importanti al ministero dell’Interno, è stata prefetto di diverse città, da Modena a Lecco, da Siena a Grosseto, e nel gennaio 2012 è stata nominata commissario prefettizio del comune di Catanzaro, dopo lo scioglimento del medesimo. […] Ha trovato nel 1980 un bell’appartamento in via Urbana, proprio dietro via Nazionale, un quarto piano con 4 vani, servizi e cantina, che è diventato suo a un prezzo interessante: 35 milioni di allora, cioè 18.000 euro, che (rivalutati) oggi sarebbero 91.000. […] A vendere è l’Opera Don Guanella, Congregazione servi della carità […] (pp. 78-79)

• DOMENICO ZAMBETTI + PIO ALBERGO TRIVULZIO - Quando nel luglio 2012 finisce coinvolto nell’inchiesta del Pio Albergo Trivulzio, pochi lo conoscono fuori dalla Lombardia. E invece l’assessore regionale Domenico Zambetti, di lì a poco, diventerà a suo modo una celebrità: nell’ottobre successivo viene arrestato con l’accusa di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. […] Zambetti, […] è piuttosto fortunato nella gestione dei propri affari immobiliari: dal ’94 vive in un casa di corso Sempione che risulta essere del Pio Albergo Trivulzio, e quando nel 2008 l’istituto decide di vendere, ha la possibilità di acquistare a un prezzo interessante. Risultato? Lui spende 533.000 euro per 116 metri quadrati, la moglie ne mette 801.000 per uno spazio ancora più ampio. Così, con un unico rogito (e 1,3 milioni di euro) i coniugi diventano proprietari di un lussuoso e spazioso appartamento, un piano e mezzo in una delle vie napoleoniche della città. Contento? Macché, Zambetti si lamenta pure. […] «Nessun favore, ho soltanto esercitato la prelazione». Ma i magistrati di Milano non la pensano così e mandano sei avvisi di garanzia ai manager del Pio Albergo Trivulzio che hanno effettuato quelle vendite, accusandoli di truffa e turbativa d’asta. Al centro dell’inchiesta ci sono numerosi alloggi, oltre a quello di Zambetti. Fra gli altri:
a) i 237 metri quadrati al quarto piano di via Castel Mortone comprati per 982.000 euro da Liliana Zuppinger, moglie di Romano Comincioli, parlamentare di Forza Italia scomparso nel 2011 (valore stimato sulla base dei dati dell’Agenzia delle entrate: 1.777.500 euro);
b) i 170 metri quadrati in viale Regina Margherita comprati per 744.000 euro dall’avvocato Antonio Di Capua, vicinissimo alla Moratti, ex presidente dell’associazione Casa Letizia (valore stimato sulla base dei dati dell’Agenzia delle entrate: 867.000 euro);
c) i 310 metri quadrati in via Guerrazzi (Arco della Pace) comprati nel 2008 per 1.550.000 euro da Carla Vites, moglie di un altro ex assessore regionale, Antonio Simone, finito pure lui agli arresti per l’inchiesta sulla sanità lombarda (valore stimato sulla base dei dati dell’Agenzia delle entrate: 1.736.000 euro).
[…] a Milano, ancora Pio Albergo Trivulzio. Un appartamento al quinto piano di corso Sempione (120 metri quadrati) viene messo all’asta al prezzo di 484.000 euro: l’asta va deserta. Lo compra a trattativa privata Giorgio Bianchivi Scudellari, noto commercialista, ex consigliere provinciale democristiano, già consigliere dell’Ente Fiera e della Banca Popolare di Milano, sindaco della Asl di Pavia e consulente del tribunale di Milano. Un affare, visto che l’alloggio vale quasi il 30 per cento in più (672.000 euro, stima l’Agenzia delle entrate). […] E un discreto affare sono anche i 160 metri quadrati in largo Rio de Janeiro (zona Città Studi) che il Pio Albergo Trivulzio valuta 678.000 euro il 30 gennaio 2008 e poi vende per 518.000 euro nel dicembre 2009, dopo due aste andate deserte. A comprare, […] il direttore generale dell’Asl Milano 2 Antonio Mobilia, che fa intestare l’appartamento alla figlia Francesca. […] Duecentocinquantasette metri quadrati (257) in via Statuto, in piena Brera, fra via Solferino e via Garibaldi, finiscono invece all’ingegner Adriano Bandera, vicepresidente della Banca Lecchese e membro del consiglio di sorveglianza di A2A, per 1.336.000 curo (mentre il valore stimato in base ai dati dell’Agenzia delle entrate sfiora i 2 milioni). (pp. 84-86)

• ISTITUTO DEI CIECHI + EDMONDO BENIAMINO CROCEO - A Milano [….] Sapete quanto costa un appartamento di 5 vani in via Borgospesso, nel quadrilatero della moda, in una delle zone più conosciute, griffate e ricercate del mondo? 980.000 euro. Vi sembra poco? All’Istituto dei ciechi no: nel febbraio 2011, infatti, lo storico ente milanese decide di mettere in vendita un appartamento di 5 vani in via Borgospesso proprio a quella cifra. E, a sorpresa, arriva una sola offerta: 987.000 euro, appena 7000 euro in più. A firmarla due persone: una è Vincenzo D’Addario, che però rinuncia subito al suo diritto e chiede che l’intero immobile venga intestato soltanto al suo compagno di cordata. E chi è il suo compagno di cordata? Edmondo Beniamino Croceo, 38 anni, milanese, figlio di Carlo Crocco, il fondatore di Hublot, casa produttrice di orologi svizzeri di lusso. Edmondo Beniamino risiede in Brera e ha una gioielleria, […]. La compravendita viene firmata il 28 novembre 2011 davanti al notaio Lodovico Barassi, uno degli studi storici di Milano, con sede in porta Venezia. (pp. 86-87)

• ISTITUTO DEI CIECHI + GIACOMO MERELLO (FIGLIO DI MARCELLA BELLA) - Un’altra casa, sempre in via Borgospesso, […] viene venduta il 1° aprile 2011. Prezzo: 1.463.000 euro. E chi compra? La Romit, una Srl con sede a Venezia che ha come amministratore unico un commercialista e la cui maggioranza delle azioni appartiene a una società (la Natun International Sa) con sede a Lussemburgo (boulevard Royal 8). […] Anche un altro immobile, sempre in via Borgospesso (6 vani al primo piano e 6,5 al secondo piano) finisce a una società lussemburghese, la Gorgone Sa: viene venduta dall’Istituto il 5 gennaio 2007, e il notaio, ovviamente, è sempre Barassi. E, coincidenza delle coincidenze, anche la sede della Gorgone è nello stesso palazzo dalla Natun International, in boulevard Royal 8. Il procuratore della Gorgone risulta essere Giacomo Merello, il figlio di Marcella Bella, finito anche sotto accusa nei processi per evasione fiscale dei genitori (il suo caso è stato poi archiviato, mentre l’inchiesta sulla mamma è caduta in prescrizione). L’acquisto avviene attraverso asta pubblica, il prezzo è di 1.851.565 euro per i 6 vani al primo piano e di 1.901.565 per i 6,5 vani al secondo piano. (pp. 87-88)

• ISTITUTO DEI CIECHI + GILBERTO ROSCENA – Milano […] in zona Pellegrino Rossi - Parco Nord. Qui l’Istituto dei ciechi possedeva immobili e terreni, che nel 2005 ha venduto alla Roscena e Partners Srl, una società che operava proprio nella compravenditaa di case. Il suo patron Gilberto Roscena era salito alla ribalta alla metà degli anni Novanta come protagonista di un’asta miliardaria per le scarpe di Roberto Baggio. Allora appena trentaseierule, Roscena sborsò una cifra folle per accaparrarsele al grido di «Le voglio a tutti i costi». […] la Roscena e Partners, infatti, nel 2010 è stata messa in liquidazione e nel 2011 ha cessato l’attività. Peccato, perché aveva fiuto per gli affari: l’appezzamento di via Armellini, terreno e casupola su due piani, era stato acquistato con asta pubblica a soli 291.000 euro. Ma l’ottimo «colpo» immobiliare, evidentemente, non è bastato a sistemare le casse: gli ex possedimentii dell’Istituto dei ciechi sono finiti così a un’altra società, la Armonie Due Srl, di Nicola Riboldi. (pp. 88-89)

• ISTITUTO DEI CIECHI + ELIO SCARAMUZZA - […] l’alloggio di via Alberico Albricci (7,5 vani) in piazza Missori, a due passi da piazza Duomo: era stato donato all’ente`dei ciechi da una gentildonna toscana, che probabilmente pensava di aiutare le persone più sfortunate della città. Finisce per essere venduto sotto costo all’ingegner Elio Scaramuzza, che poi diventerà segretario regionale per la Lombardia del comitato Cittadinanzattiva, associazione di volontari che difendono i diritti dei cittadini, e alla moglie Maria Paola Cancellieri, scrittrice e organizzatrice di eventi culturali in giro per il mondo. L’atto viene firmato nel 2002, il prezzo è di quelli d’occasione: 460.550 euro, circa la metà di quanto stimato dal Cerved (815.400 euro). Quanto basta al cittadino attivo Scaramuzza, sempre impegnato a difesa dei consumatori, per presentarsi qualche anno dopo, in qualità di relatore, a un convegno dal titolo: «Come acquistare una casa senza trappole».

• ISTITUTO DEI CIECHI + MILANO PARCHEGGI. Nel 2006, per esempio, mette in vendita un’area di 1470 metri quadrati in via Pietro Micca, nella pregiatissima zona fra corso di porta Romana e corso di porta Vittoria. […] l’intero lotto, […] viene affidato, in via provvisoria, a una società (la Ludomar Srl), la quale a sua volta lo trasferisce alla Milano Parcheggi, di proprietà della famiglia calabrese Giunta. Occhio alle date: il bando è del 26 giugno, l’assegnazione provvisoria del 29, tre giorni dopo. Il 28 agosto, cioè due mesi dopo, la Milano Parcheggi esercita la prelazione all’acquisto, trasformando l’assegnazione da provvisoria a definitiva, e di fatto rendendo inutile la gara vinta da un’altra società. (p. 89)

• COMUNE DI ROMA + GABRIELE VISCO (FIGLIO DI VINCENZO) + GIANCARLO TANZI- Nel 2001 il Comune di Roma decise di mettere in vendita circa 1140 immobili. Li passò in blocco a una società appositamente creata, e controllata: la Campidoglio Finance, cui fu affidato il compito di piazzarli sul mercato. Al 31 dicembre 2010, cioè nove anni dopo, di quei 1140 immobili ne risultavano venduti 775, per un incasso totale di 150 milioni di euro. […] Sono così via via emersi diversi casi strani all’interno di quel blocco di dismissioni. Per esempio:
a) un quarto piano di 127 metri quadrati in piazza Navona è stato venduto a un tal Glauco Taliento per soli 352.450 euro (pur essendo oggi il valore stimato Cerved pari a 1.452.880);
b) una casa di 210 metri quadrati in via Ruggero Bonghi (zona Colosseo) è stata venduta a trattativa privata alla Gessin Srl per 230.580 euro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 1.197.000);
c) 150 metri quadrati in via Mecenate sono stati venduti sempre alla Gessin per 502.000 euro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 855.000);
d) 110 metri quadrati al quinto piano di via Giolitti sono stati venduti alla Techproject per 284.000 euro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 627.000);
e) 79 metri quadrati in via Giolitti, all’Esquilino, sono stati ceduti alla Tf Immobiliare per 172.000 giuro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 450.300).
A tutto questo va aggiunto il caso, già citato nei capitoli precedenti, di Gabriele Visco, il figlio dell’ex ministro dell’Economia, che dal Comune di Roma ha acquistato 154 metri quadrati in pieno centro, a Campo de’ Fiori, per soli 910.000 euro (pur essendo il valore stimato Cerved di quella casa pari a 1.401.400 euro). A suscitare dubbi non sono solo i prezzi […], ma anche i nomi di chi compra: sempre gli stessi. Giancarlo Tanzi, per esempio, che si accaparra in prima persona una casa di 127 metri quadrati in via Santa Maria del Pianto, pieno centro storico, è lo stesso Tanzi titolare della Techproject che, come abbiamo visto, ha ottenuto una casa in via Giolitti con un bel risparmio (54 per cento sul valore di mercato). Dunque Tanzi compra come persona fisica e come società (doppietta!), mentre la Gessin compra, sempre come società, altri due appartamenti (un’altra doppietta!) e la Tf Immobiliare addirittura quattro immobili (poker!). Alcune di queste imprese, fra l’altro, sono nate proprio tra il 2002 e il 2005, cioè alla vigilia della grande dismissione: la Techproject viene iscritta al registro il 30 settembre 2002, la Tf immobiliare il 26 luglio 2004... […] (pp. 90-91)

• COMUNE DI ROMA Un caso clamoroso è quello dell’immobile in via delle Mole de’ Fiorentini, a due passi dal Lungotevere. Lì il Comune di Roma mette in vendita due appartamenti, uno con un’asta e uno no. Il primo misura 76 metri quadrati e viene aggiudicato per 707.000 euro; il secondo misura 133 metri quadrati e viene venduto per 234.944 euro, cioè con uno sconto dell’82 per cento sui prezzi di mercato (il valore stimato Cerved è infatti pari a 1.330.000 euro). Vengono cedute a prezzi scontati anche case situate nei luoghi più celebri e rinomati della città: un appartamento di 119 metri quadrati in corso del Rinascimento, tra piazza Navona e il Senato, è stato venduto a 198.436 euro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 1.178.000: risparmio dell’83 per cento), e 45 metri quadrati in piazza della Rotonda, cioè al Pantheon, sono passati di mano a 146.100 euro (pur essendo il valore stimato Cerved pari a 441.000: risparmio del 67 per cento). […]

• ATER - Molti sospetti a Roma sono sorti, oltre che sulla vendita delle case del Comune, anche su quella degli immobili dell’Ater, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale. Nel luglio 2012, infatti, alcuni consiglieri d’amministrazione dell’ente presentano un esposto in Procura e nell’ottobre 2012 parte un’indagine interna: nel mirino ci sono 1756 alloggi passati di mano fra il 2004 e il 2006, che avrebbero seguito procedure quantomeno dubbie. Alcuni di questi, per esempio, sono finiti più o meno direttamente a dirigenti dell’Ater. Persino la responsabile dell’ufficio cessioni, la dottoressa Fiorella Muscatello, è riuscita nell’opera meravigliosa di vendere a se stessa: come funzionaria dell’Ater ha ceduto, come libera cittadina ha comprato. […] L’appartamento in questione si trova sulla Cassia. Terzo piano, 7,5 vani, cinque camere, servizi e veranda (valore stimato Cerved superiore ai 450.000 euro). Viene venduto dalla Muscatello (la funzionaria) nel luglio 2004. A comprare è un’ottantenne che lo paga appena 80.000 euro, sfruttando tutti gli sconti da inquilino, poi si ritira in un pensionato a San Felice Circeo e dopo due mesi rivende per 141.000 euro alla medesima Muscatello (la privata cittadina). […] Un articolo uscito sulle pagine di cronaca romana di «Repubblica» nell’ottobre 2007 ricordava analoghe svendite clamorose del patrimonio: cinque appartamenti in via Ansaldo, una delle strade più belle della Garbatella storica, nel cuore della zona Cesaroni, erano stati ceduti rispettivamente per 59.000, 56.000, 43.000, 39.000 e 38.000 euro. 38.000 euro per comprare una casa? Ma sicuro: a quell’epoca l’azienda aveva già dismesso circa un migliaio di alloggi, eppure i ricavi erano davvero limitati: solo per trentaquattro case (su 1000) aveva incassato più di 100.000 euro e solo cinque (su 1000) avevano fruttato attorno ai 150.000 euro. Tutto il resto, anche appartamenti in zone di lusso, da Prati al Flaminio, erano stati svenduti al prezzo di un box. La denuncia del 2007, però, era caduta nel vuoto e solo nel 2012 si è tornati a indagare sulle vendite sospette dell’Ater, scoprendo così altri casi più che sospetti: un appartamento di 8,5 vani in via Oslavia, proprio dietro la sede Rai di viale Mazzini, per esempio, è stato ceduto alla figlia di una funzionaria dell’Agenzia territoriale al modico prezzo di 101.000 euro (contro una stima Cerved di 934.500). E un altro di circa 70 metri quadrati (3 vani) in via di Donna Olimpia, fra la Gianicolense e Trastevere, non distante dal parco di Villa Doria Pamphilj, è stato gentilmente offerto, grazie all’applicazione di tutti gli sconti del caso, addirittura a 26.000 euro (26.971,56 per l’esattezza, contro una stima Cerved di 294.000). Come si fa a vendere un appartamento a Roma a 26.000 euro, cioè meno di un camper? A firmare l’atto il già citato megadirettore Mari, che, secondo quanto riportato dal «Messaggero» on line, risulta risiedere in un superattico in zona Prati acquistato (pure quello!) dall’Ater nel ’98 e poi ampliato nel 2004. Fra l’altro, Mari è stato a lungo segretario di una sezione pd, quella di via Gianturco: inutile dire che anch’essa ha sede in un edificio Ater. Inutile dire che l’affitto risulta non pagato da anni. (pp. 92-94)

• SIAE - Nel febbraio 2012 la Procura di Roma apre un fascicolo sulla decisione della Siae (Società italiana degli autori ed editori) di mettere in vendita il proprio patrimonio immobiliare. Pochi giorni prima un’inchiesta del «Corriere della Sera», firmata da Fiorenza Sarzanini, aveva messo in luce alcuni punti oscuri del procedimento avviato dal presidente Gaetano Blandini.. In modo particolare aveva destato sospetto la creazione di due fondi (Aida e Norma) in cui erano confluiti gli immobili per un valore assai inferiore a quello in precedenza stimato (solo 260 milioni contro i 463 milioni previsti). […] Ai quesiti suscitati dall’inchiesta del «Corriere» risponde un’altra inchiesta, questa volta del «Giornale», tutta tesa a dimostrare che l’operazione di Blandini, per quanto spericolata, ha un obiettivo positivo: mettere fine a una pluriennale e scandalosa gestione degli immobili Siae. Salta così fuori che gli alloggi erano concessi ad affitti irrisori (300 euro al mese per le case di via Borgia, 600 per le case di via Baldo degli Ubaldi, 800-900 per le case di via Pollati o via Leonori); e salta fuori un rapporto dei revisori dei conti, Ria & Partners, che solleva dubbi sui metodi usati per scegliere le persone cui concedere le case, senza mai rispettare per altro «i termini cronologici della richiesta». (pp. 94-95)

• INPDAP - Tutto regolare anche a Oristano: qui lo Stato vuole vendere un palazzo e invece ne vende tre. Tre al prezzo di uno, […] La strana storia […] comincia nel 2003. L’immobile, di proprietà dell’Inpdap, è quello dove hanno sede Agenzia delle entrate e Inps di Oristano, chiamato in gergo «Torre B». Viene ceduto a privati a un prezzo già di per sé conveniente: 3.067.755 euro. Davvero poco, considerato che, secondo la Corte dei conti, costretta a intervenire sul caso, è meno della metà del reale valore di mercato, fissato invece in 7.003.000 euro. Uno sconto di 4 milioni sull’acquisto di un palazzo vi sembra sufficiente? Macché: dopo il rogito infatti, come ha raccontato Sergio Rizzo sul «Corriere della Sera», salta fuori un particolare piuttosto inquietante: insieme alla Torre B sono stati ceduti anche (allo stesso prezzo!) altri due edifici, e cioè la Torre A e la Piastra E. Voi capite la fortuna dell’acquirente: già pensava di aver fatto un buon affare portandosi a casa per 3 milioni un immobile che ne vale 7, e invece gli arrivano come omaggio aggiuntivo altri due palazzi (valore stimato quasi 10 milioni di euro, per l’esattezza 9.944.000 euro). Lo Stato, ovviamente, fa subito ricorso contro la propria sbadataggine, ma il medesimo Stato nelle funzioni di tribunale fissa l’udienza per dirimere il caso al settembre 2016. Non è fantastico? Così 1’Inps e l’Agenzia delle entrate continuano a pagare l’affitto ai privati cui hanno venduto (regalato?) per errore quei due edifici. Il danno complessivo per le nostre casse pubbliche è dunque piuttosto alto: 4 milioni per il minor prezzo di vendita, 10 milioni per il regalo dei due immobili aggiuntivi e oltre 2 milioni per l’affitto pagato indebitamente in attesa che il tribunale decida. Risultato: 16 milioni persi per vendere un palazzo. (pp. 96-97)

• NICOLA MANCINO - Nel 1995, per esempio, venne inserito dal «Giornale» di Vittorio Feltri nella lista dei beneficiati di Affittopoli: si scoprì infatti che abitava da dieci anni in una bella casa dell’Ina, 200 metri quadrati in corso del Rinascimento, a due passi dal Senato, e che ovviamente pagava un canone ridicolo. […] nel 2001 decise infatti di acquistarla. […] Prezzo: 1 miliardo e 579 milioni di lire (cioè poco più di 800.000 euro) per 200 metri quadrati in corso del Rinascimento. Prezzo equo? Può darsi, considerati gli spifferi. Ma allora perché la stessa casa è stata venduta nel 2011 per 2,8 milioni di euro? Ciò significa che Mancino è riuscito davvero in un’operazione straordinaria: per sedici anni è vissuto in un appartamento Ina con un affitto ridicolo, poi l’ha comprato a un prezzo da spiffero e l’ha rivenduto guadagnandoci 2 milioni di euro. (p. 101-102)

• RENATA POLVERINI - […] riguarda l’ex casa Inpdap in zona Torrino. Sette vani catastali, settimo piano, anch’essa era finita nel mirino di Affittopoli e di Svendopoli; l’allora sindacalista, in effetti, l’aveva ottenuta in affitto dall’istituto di previdenza a un canone assai ridotto e poi l’aveva comprata, il 28 marzo 2002, ovviamente con lo speciale sconto riservato agli inquilini, cioè pagandola appena 148.000 euro. Doppia beffa, come al solito, per le casse pubbliche. Ma la beffa qui diventa tripla: cinque anni dopo, infatti, cioè il 4 aprile 2007, il medesimo alloggio viene rivenduto dalla Polverini a un suo collega dell’Ugl, tal Rolando Vicari. Considerando la comune militanza, c’è da immaginare che la futura governatrice applichi un prezzo da amica. E infatti vende a 234.000 euro: cifra davvero esigua rispetto ai valori di mercato (una casa di quel tipo viene stimata dal Cerved 679.000 euro) e però di sicuro superiore a quella pagata da lei all’Inpdap (86.000 euro in più). (pp. 102-103)

• PELLEGRINO MASTELLA (FIGLIO DI CLEMENTE). L’abbiamo incontrato […] per la storiaccia brutta di via Arenala, e poi nel capitolo dei «figli di» come proprietario di un appartamento in via Milizia, sul Lungotevere Flaminio, comprato con uno sconto del 55 per cento. Ma in quella casa, ex Ina, passata poi alla Initium, il Mastellino aveva anche un altro appartamento, 4,5 vani al primo piano: lo aveva comprato nel 2004 per soli 175.000 euro, e lo aveva poi rivenduto tre anni dopo per 420.000 euro, con una plusvalenza dunque di ben 245.000 euro. (p. 103)

• RENATO BRUNETTA – […] L’appartamento Inpdai di viale Metronio. Si tratta di 74 metri quadrati, al quarto piano, con veranda, in una zona tra San Giovanni e l’Appia Antica. Brunetta ci entra negli anni Ottanta pagando regolare, seppur non esoso, canone. […] nel 2005 sceglie di comprare. A un prezzo assai conveniente, per la verità: appena 113.300 euro. Sei anni dopo, nel marzo 2011, Brunetta decide di cambiare casa: trova una bella villetta, 14,5 vani catastali distribuiti su due piani in un elegante complesso residenziale sull’Ardeatina. E la compra attraverso il meccanismo della permuta: il suo appartamento di viale Metronio, in quel momento, secondo quanto riportato dal «Fatto Quotidiano», viene valutato ben 600.000 euro. In sei anni, dunque, la casa comprata dall’Inpdai ha quitltuplicato il suo valore. (p. 104)

• AGAZIO LOIERO - Ha comprato dall’Inpdai (e poi rivenduto al doppio del prezzo) anche Agazio Loiero, politico calabrese, presidente della Regione e più volte ministro (Rapporti con il Parlamento, Beni culturali ecc.). Attualmente non risulta avere case a Roma, […]. C’è stato un periodo in cui invece andava per la maggiore e dunque aveva bisogno di un appoggio romano. Per questo nel 2005 ha deciso di comprare l’alloggio in via Calderini, nella zona del Lungotevere Flaminio, che aveva affittato dall’istituto previdenziale. Si tratta di un tipico «acquisto in blocco», dal momento che altri dodici inquilini rogitano insieme a lui. Sfruttando il generoso sconto previsto dalla legge per questo tipo di transazioni, il prezzo scende vistosamente: Loiero, infatti, paga solo 189.000 euro. Davvero poco, se si pensa alla dimensione dell’immobile (ingresso, doppio salone, tre camere, cucina, tre bagni e due balconi) e alla sua bella posizione. Tanto è vero che quando l’ex governatore della Calabria rivende, sette anni dopo, cioè nel febbraio 2012, […] non fatica a ottenere assai di più, anzi, oltre il doppio: 400.000 euro. (p. 104)

• ANTONVENETA + BENETTON + STEFANEL - […] il patrimonio immobiliare di Antonveneta (160 unità) […]. Nel dicembre 2004 la banca, nel cui consiglio di amministrazione siedono tra gli altri Benetton e Stefanel, decide di vendere alla General Electric Real Estate tutti i palazzi importanti che possiede, per un valore complessivo di 140 milioni di euro. […] Ma nel 2005 la General Electric, che ha appena comprato, rivende di nuovo l’intero pacchetto. E chi compra? Benetton e Stefanel, […]. Deduzione: ci sono due soci di Antonveneta che, in qualità di soci, decidono che quel patrimonio deve essere dismesso, e come semplici imprenditori decidono di ricomprarselo. […] Il blocco di immobili comprati da Gilberto Benetton attraverso la sua srl Piazza Venezia, infatti, comprende alcuni dei palazzi più belli di Roma: nel 2005 vengono pagati alla General Electric 42,4 milioni di euro, come raccontano Marco Lillo e Vittorio Malagutti sull’«Espresso», ma sono a loro volta rivenduti nel 2007 al prezzo di 57,2 milioni, con un guadagno netto di 15 milioni di euro. E gli immobili passati alla famiglia Stefanel, attraverso la società Cordone, seguono lo stesso percorso: vengono comprati nel 2005 (dalla General Electric) e rivenduti nel 2007 (sul mercato), realizzando una plusvalenza di 4,6 milioni di euro. […] Marco Lillo e Vittorio Malagutti, fra l’altro, fanno notare che non tutto il patrimonio immobiliare di Antonveneta è stato venduto nel 2004 all’americana General Electric Real Estate: dal pacchetto è stato sfilato infatti uno stabile di via del Mancino, cinquanta metri da piazza Venezia, un palazzotto di quattro piani per 600 metri quadrati. E chi l’ha comprato? Una società di Vito Gamberale, che allora era un manager del gruppo Benetton. Prezzo d’acquisto, 2,1 milioni di euro. Ma dopo la ristrutturazione (3,8 milioni di curo) da quell’edificio è nato un residence di lusso con dodici miniappartamenti affittati a 200 euro al giorno. Valore stimato: oltre 10 milioni di euro. (pp. 105-106)

• ANTONIO MAZZOCCHI + BIANCA MINGOLI - C’è per esempio un intero stabile di proprietà del Comune di Roma […] in piena zona Prati, […] in quella via Giuseppe Andreoli […]. L’edificio è al numero civico 2. Molto bello. Qui, nel 2005, ben ventidue appartamenti vengono ceduti a 1700 euro al metro quadrato, quando il valore di mercato, secondo i broker immobiliari, si aggira intorno ai 7000. […] l’appartamento al primo piano (interno 1, scala B) viene comprato il 19 ottobre 2005 da Damiano Capulli e Liliana Di Massimo, e da questi rivenduto a Bianca Mingoli il medesimo 19 ottobre 2005; […]moglie dell’onorevole questore. Bianca Mingoli, quella che acquisisce l’appartamento al primo piano di via Andreoli dai due pensionati Damiano Capulli e Liliana Di Massimo, è infatti la compagna di vita di uno dei big della politica romana, cioè l’ex onorevole Antonio Mazzocchi, che è stato anche questore della Camera dei deputati, ex presidente della federazione romana di An, ex assessore regionale e padre di Erder, già consigliere regionale del Lazio. L’onorevole Mazzocchi e Bianca Mingoli, che operano in comunione dei beni, comprano l’appartamento di 121 metri quadrati per 250.000 euro: poche ore prima era stato acquistato dai due pensionati per 207.000 euro. Il Comune ci ha perso quasi 50.000 euro. (pp., 107-108)

• GIUSEPPE GALATI - Deputato calabrese del PdL. Il 26 maggio 2006, infatti, Galati acquista un appartamento dall’Inail: 5,5 vani in un palazzo di via Domenichino, in zona Fiera, a Milano. Lo rivende due mesi dopo al suo fraterno amico Roberto Mercuri, uomo noto alle cronache perché indagato in Calabria per una questione di appalti nel settore energia. […] Mercuri, come nota Francesca Biagiotti sul «Fatto Quotidiano», non avrebbe potuto comprare un appartamento dall’Inail in quel palazzo, perché ne aveva già acquistato un altro, di 9,5 vani catastali, nel 2005. E invece riesce ad aggirare il divieto. (p. 109)

• GERARDO DE VITO PISCICELLI - Roberta Galterio, l’inquilina di un altro appartamento Inail, che si trova a Roma, in via dei Monti Parioli. La Galterio lo compra nel 2007 per 998.484,57 euro. Per la signora, però, è come vincere al Superenalotto: il 13 novembre 2007, cioè tre mesi e ventisei giorni dopo, infatti, rivende il medesimo appartamento (10 vani) per 1,9 milioni di euro, cioè più del doppio, guadagnando un milione secco. Chi compra è Gerardo De Vito Piscicelli, discendente di una nobile famiglia e direttore generale della Borsa immobiliare. (pp. 109-110)

• RICCARDO CONTI - Il 31 gennaio 2012, il senatore del PdL Riccardo Conti acquista un palazzo di Roma per 26 milioni. Poche ore dopo lo rivende per 44 milioni, con un guadagno netto di 18 milioni di euro. […] A rivelare quest’assurda storia è il Tg La7, con un servizio di Flavia Filippi. Il palazzo in questione è un edificio storico, che si trova nel cuore della capitale, in via della Stamperia, a due passi da Fontana di Trevi, dove un tempo abitava Sandro Pertini. Fino al 31 gennaio 2011 è di proprietà del fondo Omega, una società immobiliare creata appositamente per valorizzare il patrimonio del gruppo Intesa Sanpaolo. Poi interviene il senatore Conti, un sessantacinquenne di origini bresciane ormai trapiantato tra Roma e Capalbio, immobiliarista di professione, un passato nella Dc e nell’Udc, noto per la sua riservatezza. Il senatore, attraverso la sua società Estate Due di Brescia, di cui è amministratore unico, compra per 26 milioni dal fondo Omega. E subito dopo rivende per 44 milioni a Enpap, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per psicologi, che in quell’immobile vorrebbe trasferire la sua sede. Tutto regolare? La procura ha qualche sospetto e apre un’inchiesta per truffa. […] il senatore: è riuscito nell’impresa record di guadagnare, grazie a un semplice passaggio immobiliare, 18 milioni di euro in poche ore. (pp. 110-111)

• PROPAGANDA FIDE - […] compravendita in un giorno, sempre a Roma, si viene a sapere 1’11 marzo 2013 grazie a un articolo di «Repubblica». Riguarda un prestigioso palazzo romano, sito in via Carducci 2, in cui risiedono inquilini importanti e oltremodo variegati, come il cardinal Ivan Dias e la sauna gay più famosa d’Italia. L’immobile era di proprietà della società Italease: il 30 settembre 2008 una piccola società di intermediazione di Busto Arsizio, la Mag Industrie Generali Spa, di un tal Eligio Lucchetti, la compra per 9 milioni di euro per rivenderla poche ore dopo a Propaganda Fide a un prezzo più che raddoppiato (20 milioni di euro). […] il palazzo, infatti, viene riconosciuto «extraterritoriale» e dunque Propaganda Fide mette per iscritto che quell’atto di compravendita è «integralmente esente dall’Iva, dall’imposta di registro, dalle imposte ipotecaria e catastale, da qualsiasi altra imposta diretta o indiretta». Per l’erario, un minore incasso calcolato in oltre 4 milioni di euro. (pp. 110-111)

• CLAUDIO SCAJOLA + DIEGO ANEMONE - […] la casa «a sua insaputa» di Claudio Scajola ha fatto il giro del mondo. […] l’ex ministro scopre all’improvviso, come Alice nel Paese delle meraviglie, che la sua bella casa di via del Fagutale, 180 metri quadrati, proprio lì al Colosseo, con affaccio sui Fori imperiali e coinquilini celebri (da Raoul Bova a Lory Del Santo), qualcuno l’aveva pagata. […] Lo scandalo scoppia nel 2010, quando salta fuori l’indagine sulla cosiddetta «cricca» che si spartiva gli appalti della Protezione civile. Dall’agenda magica del costruttore Diego Anemone, al centro della bufera, emergono infatti una serie di pagamenti un po’ imbarazzanti: risulta in particolare che il 6 luglio 2004, quand’era ministro del Programma di governo, Scajola abbia comprato quella casa di via del Fagutale pagando appena 610.000 euro, mentre il valore reale è quasi tre volte tanto, cioè 1,7 milioni. E chi ha messo la differenza (1,1 milioni di euro)? Anche questo è agli atti: il generoso benefattore è il medesimo Anemone, che contribuisce per 200.000 euro direttamente al momento del contratto preliminare e per 900.000 euro al momento dell’atto d’acquisto tramite assegni circolari affidati al suo «spicciaffacende»,1’architetto Angelo Zampolini. Di tanta generosità, però, Scajola dichiara di non sapere nulla. […] Anemone risulta aver finanziato, oltre alla casa e ai lavori, anche 30.000 euro di commissione all’agenzia immobiliare […] e persino una serie di oggetti per attrezzare al meglio l’appartamento, fra cui un trasformatore (96 euro) e un frullatore (100 euro). […]nel maggio 2010 il ministro è costretto a dimettersi dal governo Berlusconi. […] l’inchiesta della Procura di Perugia è stata chiusa senza che Scajola sia stato nemmeno indagato. Nel frattempo, però, è stata aperta un’altra inchiesta dalla Procura di Roma per finanziamento illecito. (pp. 115-117)

• GIANFRANCO FINI + GIANCARLO TULLIANI - Il 29 luglio 2010 «il Giornale» scopre che il cognato di Gianfranco Fini, cioè Giancarlo Tulliani, occupa una casa a Montecarlo che fino a qualche tempo prima apparteneva ad Alleanza nazionale. Si tratta di 70 metri quadrati circa, al 14 di boulevard Charlotte, proprio nel cuore del Principato. Nel 1999 quell’appartamento fu lasciato in eredità al partito da una ricca nobildonna romana, la contessa Anna Maria Colleoni. Nel 2008 il partito lo ha venduto per 300.000 euro. A comprare, una società offshore con sede a Santa Lucia, la Printemps Ltd, che a sua volta lo ha poi rivenduto a un’altra società offshore di Santa Lucia, la Timara Ltd. […] il prezzo di vendita era congruo? Secondo Fini sì, perché la casa era stata iscritta a bilancio (nel 1999) a 450 milioni di lire (cioè poco più di 200.000 euro). Secondo «il Giornale» e altre fonti d’informazione, no: infatti, una casa di quelle dimensioni, nella stessa zona, nel 2008 era stata venduta a un prezzo almeno cinque volte superiore. Secondo il costruttore monegasco Luciano Garzelli valeva almeno 1,5 milioni di euro. E in effetti 300.000 euro per 70 metri quadrati in pieno centro a Montecarlo appaiono davvero pochini. Anche la Procura di Roma certifica che «l’immobile è stato ceduto a un prezzo inferiore a quello di mercato», sebbene poi proponga l’archiviazione del caso perché non intravvede in quell’operazione, sia pure svantaggiosa, il reato di truffa. La seconda questione è a chi appartengono le società offshore di Santa Lucia che comprano la casa. Secondo il ministro della Giustizia del Paese caraibico, dietro quelle sigle si nasconderebbe il medesimo Tulliani, fratello di Elisabetta e cognato di Fini. Anche l’allora ministro degli Esteri italiani, Franco Frattini, rispondendo in Parlamento a un’interrogazione, cita alcune carte arrivategli dal governo di Santa Lucia che confermerebbero il sospetto. A ulteriore riprova di ciò spunta anche il contratto di locazione della casa di boulevard Charlotte, dove risulta che la firma di chi prende in affitto (Tulliani) è molto simile alla firma del rappresentante della società che affitta. […] Gianfranco Fini […] si è detto assai sorpreso del fatto. «Immaginate il mio disappunto quando l’ho scoperto» […]. (pp. 117-118)

• GIULIO TREMONTI + MARCO MILANESE - «Quella casa? Una stupidata.» Anche l’ex ministro Giulio Tremonti, […] Nel luglio 2011 ha dovuto fare le valigie e liberare il bellissimo appartamento di oltre 200 metri quadrati che occupava in via di Campo Marzio, a due passi da Montecitorio. Si badi bene: non era casa sua. Tremonti, infatti, ha sempre abitato a Pavia: nella capitale, come ci tiene a far sapere, al massimo dorme tre notti a settimana, da sempre arrangiandosi ora qua ora là, un po’ in caserma un po’ in albergo. Solo in un particolare momento ha deciso di accettare la generosa offerta del suo principale collaboratore, l’onorevole ed ex ufficiale della guardia di finanza Marco Milanese. […] Purtroppo, quell’appartamento è stato subito dopo coinvolto in una vicenda giudiziaria che ha portato alla richiesta di arresto per l’onorevole Marco Milanese: fra quelle mura sarebbero stati effettuati infatti lavori di ristrutturazione per 200-250.000 euro dalla Edil Ars di Angelo Proietti, impresa che non sarebbe mai stata pagata ma che in cambio avrebbe avuto, secondo le accuse, numerosi appalti (senza gara) dalla Sogei. Che cos’è la Sogei? Semplice: la società del ministero delle Finanze, su cui - guarda caso - molta influenza aveva proprio il principale collaboratore di Tremonti, Milanese. […] la Procura di Roma, che nel marzo 2013 mette sotto accusa anche l’ex ministro Tremonti, indagandola per finanziamento illecito. Accuse tutte da dimostrare, ovviamente. Di quell’immobile, per altro, Milanese non è nemmeno il proprietario: lo ha a sua volta affittato da una confraternita religiosa, il Pio Sodalizio dei Piceni. Prezzo: 8500 euro al mese. A Tremonti ne chiedeva la metà: 4000. E qui l’inchiesta ha fatto saltare fuori un altro particolare imbarazzante: quei 4000 euro, infatti, venivano versati dall’ex ministro tutti in contanti, "1000 la settimana. […] veniamo a sapere infatti che, come scrive al «Corriere della Sera», anche il compenso da ministro se lo fa versare da sempre così, banconota su banconota, «in modo perfettamente lecito e ufficialmente registrato». (pp. 119-120)

• LUIGI LUSI - ex tesoriere della Margherita, finito in carcere con l’accusa di aver sottratto 13 milioni di euro alle casse del suo partito. […] ricordate che cosa ha fatto Lusi di quel denaro? 5 milioni (quasi la metà del malloppo totale) sono stati spesi per comprare due case nel Lazio: l’appartamento romano di via Monserrato, che si trova a due passi da Campo de’ Fiori, nel centro storico della città; e la mitica villa di Genzano, […] con i suoi tre ettari di parco, campo da calcetto e barbecue, almeno 1600 metri di abitazione suddivisi su quattro piani con ascensore interno e vasca idromassaggio sul terrazzo che si affaccia sul lago... […] gli inquirenti mettono infatti sotto sequestro anche una terza villa di Lusi, ad Ariccia, nei Castelli Romani, una splendida proprietà intestata alla nipote, che si presenta non meno lussuosa di quella di Genzano: 19 stanze e un immenso giardino. Secondo gli inquirenti, anch’essa sarebbe stata pagata con i soldi della Margherita. E poi ci sono gli acquisti all’estero: la Tv canadese Omni News, infatti, nel maggio 2012 ha mostrato alcune immagini riprese in uno dei quartieri più prestigiosi di Toronto, e ha indicato un immobile (del valore di circa 3,3 milioni di euro) come «casa Lusi». In effetti, l’ex tesoriere della Margherita ha ammesso di aver acquistato un edificio laggiù, attraverso una società locale, ma sostiene di aver speso soltanto 1,6 milioni di euro. (pp. 121-122)

• SALVATORE MARUCCIO, ex capogruppo dell’Idv nel consiglio regionale del Lazio, finito in carcere con l’accusa di aver svuotato i conti del partito di Di Pietro, non ha avuto esitazioni quando si è trattato di reinvestire il proprio denaro: due alloggi a Maierato in Calabria e tre appartamenti a Roma. (p. 122)

• PIETRO LUNARDI + PROPAGANDA FIDE – Pietro Lunardi […] preferisce i palazzi: nel giugno 2004, per esempio, ne compra uno nel centro di Roma, a poche decine di metri dalla Camera dei deputati, in via dei Prefetti, un vero e proprio gioiello, quattro piani, nove unità immobiliari per un totale di 42 vani catastali (con l’aggiunta di 88 metri quadrati di magazzini). Formalmente, l’acquisto viene effettuato dall’Immobiliare San Marco Spa, società di famiglia di Lunardi, già proprietaria di alcune case a Cortina e a Milano: nell’edificio si stabiliscono infatti le aziende del gruppo, in particolare la Stone e la Rocksoll (quest’ultima, specializzata in progettazione di gallerie). A vendere, invece, è Propaganda Fide, allora, diretta dal cardinal Crescenzio Sepe, che, come abbiamo già visto, si fa aiutare in queste operazioni da Angelo Balducci, […]. Inoltre, alcuni lavori di ristrutturazione di questa palazzina vengono affidati a un altro nome noto: l’architetto Zampolini, quello che aveva pagato la casa di Scajola, a insaputa di Scajola, per conto di Anemone. […] Su quel palazzo di via dei Prefetti, però, si è concentrata l’attenzione dei pm di Perugia: il prezzo di vendita (2,8 milioni di curo) è infatti parso loro assai basso, meno di un terzo del valore di mercato (circa 9 milioni). […] Le uniche due certezze sono: a) Propaganda Fide, pochi mesi dopo aver venduto il palazzetto a Lunardi, ebbe dal ministero delle Infrastrutture i soldi per intervenire su una palazzina in piazza di Spagna 48 e farne un ipotetico museo (il finanziamento fu elargito tramite la Arcus, società ministeriale incaricata di sostenere progetti di ristrutturazione dei beni di interesse culturale, il cui direttore Ettore Pietrabissa dichiarò ai magistrati che quella fu una «procedura anomala»); b) Angelo Balducci fu nominato presidente del potente Consiglio dei lavori pubblici. E chi firmò la nomina? Naturalmente il ministro di allora, Pietro Lunardi, che da Propaganda Fide (con la consulenza di Balducci) aveva comprato il palazzetto a prezzi d’affare. (pp. 122-123)

• FRANCESCO PITTORRU + DIEGO ANEMONE - Il generale della guardia di finanza Francesco Pittorru, giàà capo dell’Aisi, cioè dei servizi segreti, invece è più fortunato: pure lui, infatti, incontra Diego Anemone, l’uomo della cricca di Balducci, già dispensatore di case a insaputa dei ministri.[…] Anemone accompagna la signora Pittorru e la figlia in giro per la capitale, poi, quando queste trovano un appartamento di loro gradimento (5 vani in via Merulana, in pieno centro), chiama il generale e lo tranquillizza: «Missione compiuta, e non ti preoccupare per i soldi, te li presto io». […] Era andata così bene al primo giro, perché non ripetere? In effetti, Anemone aiuta i signori Pittorru a trovare pure la seconda abitazione (7,5 vani in via Poliziano) e ovviamente, quando si dice la fortuna, concede il prestito anche per questa. Ci mancherebbe. Così il capo dei servizi- segreti si trova proprietario di due belle case senza aver dovuto scucire un centesimo. «Era solo questione di tempo, quei soldi gliel’avrei restituiti» assicura quand’è interrogato dai magistrati. (p. 124)

• ANGIOLO MARRONI + CARLOTTA CETICA (FIGLIA DI STEFANO) L’ex assessore al Bilancio del Lazio, oggi garante dei diritti dei detenuti, Angiolo Marroni abita in una casa Enasarco alla Garbatella. Paga 381 euro per 80 metri quadrati. […] Ora, ha tutti i diritti di godersi il ricco vitalizio (5890 euro al mese), insieme con la casa alla Garbatella gentilmente offerta dall’Enasarco a un canone di favore (appena 4,7 euro/m² contro una stima dell’Agenzia delle entrate, per quella zona, di 11,8-16,5 euro/m², cioè quasi quattro volte tanto). […] Probabilmente è lo stesso che segue anche un altro inquilino del medesimo stabile alla Garbatella, Carlotta Cetica, figlia di Stefano, ex assessore al Bilancio della Regione Lazio (pure lui) e braccio destro della Polverini fin dai tempi dell’Ugl. (pp. 126-127)

• FRANCESCO AMORUSO - Il sospetto del conflitto d’interessi viene spontaneo esaminando un’altra casa Enasarco: si trova ai Parioli, è piuttosto ampia (oltre 140 metri quadrati) ed è stata affittata al senatore pdl Francesco Amoruso al modico prezzo di 1141 euro al mese (più 70 euro di quote condominiali e 90 di riscaldamento). […] Amoruso paga 8,15 euro/ m² al mese contro una media che per quella zona è sicuramente superiore ai 20 euro/m². (p. 127)

• ENASARCO + PIO POMPA + LUCIANO GAUCCI + ELIO VITO + GIROLAMO SIRCHIA + ROBERTO CASTELLI + BENEDETTO ADRAGNA + DONATO BONANNI + MAIO PALOMBO + MASSIMO SESSA + GIOVANNI BATTISTA BARATTA -- L’Enasarco […] è finito spesso sui giornali, in passato, per aver affittato i suoi immobili (ne possiede 17.000) a prezzi di saldo a ministri, politici e altri vip. Due inchieste, una di «Plus24» del «Sole-24 Ore» nel 2008 e una di Daniele Martini per «il Fatto Quotidiano» nel 2010, hanno rivelato alcuni di questi nomi noti:
a) l’ex funzionario del Sismi Pio Pompa, cointestatario di un appartamento di 165 metri quadrati in via dei Georgofili (quartiere Ardeatino) per 1100 euro al mese;
b) l’ex patron del Perugia Calcio Luciano Gaucci, titolare di un appartamento di 165 metri quadrati nello stesso stabile (698 euro al mese);
c) l’ex capogruppo di Forza Italia alla Camera Elio Vito (1591 euro per 127 metri quadrati in via Orti della Farnesina);
d) gli ex ministri Girolamo Sirchia (1552 euro per 198 metri quadrati al Nomentano) e Roberto Castelli. (600 euro per 97 metri quadrati a Trastevere);
e) l’ex senatore pd Benedetto Adragna (603 euro per 74 metri quadrati nel quartiere della Vittoria);
f) il figlio del leader della Cisl Donato Bonanni (800 euro per 94 metri quadrati nel quartiere della Vittoria);
g) il generale dei carabinieri a riposo ed ex deputato Mario Palombo (736 euro per 190 metri quadrati nella zona Portuense);
h) l’alto dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Massimo Sessa (1250 euro per un appartamento di lusso alle spalle di villa Torlonia).
[…] In compenso, «Italia Oggi» rivela che fra gli assegnatari Enasarco, oltre ai vip, ci sono anche mogli e figli dei dirigenti dell’ente (compreso il figlio del presidente) e alcuni sindacalisti importanti, fra cui Giovanni Battista Baratta della Cisl (che non a caso era proprio nel consiglio d’amministrazione). Fra l’altro, Baratta non lascia ma raddoppia: risulta, sempre secondo i dati di «Italia Oggi», che oltre alla sua casa ne abbiaa ottenuta dall’Enasarco anche un’altra, come sede dell’Ebinter, l’Ente bilaterale nazionale del terziario, di cui il medesimo sindacalista Cisl è presidente. (pp. 128-129)

• RENATA POLVERINI - Massimo Cavicchioli, marito della ex governatrice del Lazio Renata Polverini, ha in affitto una casa popolare dell’Ater in via Bramante, a Roma, nel cuore di San Saba, uno dei quartieri più belli della capitale, a due passi dall’Aventino. Per 60 metri quadrati al quarto piano paga 380 euro al mese di affitto, cioè 6,3 euro/m² contro un valore di mercato che l’Agenzia delle entrate stima, per quella zona, in 17-24 euro/m². Nella stessa casa avrebbe abitato per quindici anni, dal 1989 al 2004, anche la moglie Renata, che in questo libro abbiamo già citato in altre due occasioni, per gli affari con lo Ior e per la compravendita della casa Inpdap. […] scandali. Quello di via Bramante viene fatto scoppiare nel marzo 2011 dall’«Espresso» […]. La Polverini risponde. Ammette che il marito vive nella casa popolare da sempre, cita alcuni difetti dell’immobile (la mancanza di balconi e di ascensore, per esempio), soprattutto sottolinea che con quell’appartamento lei non c’entra nulla, che non ci ha mai vissuto e dunque che non può esistere alcun privilegio. (pp. 129-130)

• FRANCO FIORITO - Francone Batman Fiorito […] finì in carcere, nell’autunno 2012, con l’accusa di aver usato i fondi regionali per pagarsi Suv personali e vacanze a Porto Cervo con la fidanzata, […] . Ebbene anche lui […] ama le case nelle zone di lusso e possibilmente a canone agevolato: dal suo verbale di interrogatorio, infatti, risulta aver avuto in affitto da un ente benefico, ossia l’Accademia nazionale di San Luca, un appartamento di 75 metri quadrati in una delle zone più ricercate al mondo, via di Gesù e Maria, a due passi da piazza di Spagna. Prezzo? Appena 1000 euro, cioè 13 euro/m² al mese contro un valore di mercato che l’Agenzia delle entrate stima, per quella zona, fra i 28,3 e i 38,8 euro/m² (cioè fra il doppio e il triplo). […] Fra l’altro, Francone è tutt’altro che in difficoltà dal punto di vista immobiliare: risulta infatti proprietario di ben otto case, di cui quattro ereditate e altre quattro acquistate. Fra le otto, anche una villa a Tenerife, alle isole Canarie; una villa ad Anagni; e soprattutto una villa al Circeo, che come vedremo ha qualche problema con le norme edilizie, ma anche una bellissima vista sul mare e un ampio garage, dove sono stati trovati i numerosi mezzi motorizzati dell’ex capogruppo (Suv e moto Harley-Davidson in particolare). […] E Fiorito non s’accontenta nemmeno di quello: il 23 marzo 2012 ottiene un secondo appartamento in affitto da un altro ente benefico, e cioè il Sant’Alessio, un istituto pubblico di assistenza e beneficenza (Ipab), controllato (guarda caso) dalla Regione Lazio, che si occupa di aiutare i ciechi e che possiede quasi 700 immobili nel centro storico. The Fiorito’s house numero due si trova in via Margutta 51, poco distante dall’altra di via di Gesù e Maria, sempre in zona piazza di Spagna, e misura 205 metri quadrati, con tanto di terrazzo, edera e verde. Se non altro, questa se l’è aggiudicata all’asta a un prezzo non proprio economico: 5100 euro, cioè 24,8 euro/m² al mese, ancora al di sotto del valore di mercato, ma non di molto. (pp. 130-131)

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