Alessandra Rizzo, La Stampa 2/6/2013, 2 giugno 2013
LONDRA E LA CACCIA AI TASSI
Il governo britannico e l’opinione pubblica si danno battaglia intorno ad un protagonista assai improbabile: il tasso, l’animaletto peloso dal caratteristico muso bianco e nero amatissimo dagli inglesi ma colpevole di diffondere una malattia rovinosa per gli allevatori di bestiame.
Dopo mesi di esitazioni e rinvii, le autorità hanno dato il via a due progetti pilota per l’abbattimento di migliaia di tassi tra le colline del Somerset e del Gloucestershire, nel sudovest dell’Inghilterra. Lo scopo è di contrastare la tubercolosi bovina che i tassi contribuiscono a trasmettere.
Centinaia di attivisti, molti di loro con maschere da tasso in volto, hanno protestato ieri pomeriggio per le vie di Londra, guidati dal chitarrista dei Queen Brian May, e in migliaia hanno firmato una petizione per chiedere a Downing Street un cambio di strategia. I più radicali hanno minacciato azioni dimostrative contro gli allevatori coinvolti nel progetto, che si svolgerà nei prossimi quattro anni, per periodi di sei settimane consecutive, e mira ad abbattere circa 5,000 animali l’anno.
La comunità scientifica è divisa sull’efficacia del provvedimento ma gli animalisti non hanno dubbi: i tassi, animali notturni e timidi ai quali si dovrà sparare al buio e da lontano, andranno incontro ad una morte crudele. È una prospettiva insopportabile in un paese che si fregia di aver fondato la prima associazione al mondo per la protezione degli animali, e dove intere generazioni sono cresciute leggendo le avventure di Mr. Badger, burbero personaggio di un popolare libro per ragazzi. Ma la tubercolosi ha costretto gli allevatori ad abbattere 28,000 bovini nel 2012, mettendo a dura prova un settore che si è ripreso a fatica dopo il morbo della mucca pazza.