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 2013  giugno 03 Lunedì calendario

META’ DEI GIOVANI PRONTA A EMIGRARE

Riuscirà il nostro Paese a ridare fiducia a chi cerca un posto di lavoro? E ancora: si potrà arginare la fuga dei cervelli all’estero? E soprattutto, come mettere al centro della «crescita» il lavoro dei giovani per abbattere il 41,9% di disoccupati? Il presidente del Consiglio Enrico Letta è ottimista. Nell’intervento in risposta alla lettera del lettore Antonio Cascio a Gramellini assicura: «Il nostro impegno è di mettercela tutta, cercando di fare il possibile per restituire una speranza a chi non riesce più neanche solo a immaginare il proprio domani».
Il vicepremier Angelino Alfano individua le strategie per favorire l’occupazione: «Zero tasse agli imprenditori che assumono disoccupati; via l’Imu e non aumento dell’Iva; semplificazioni per chi vuole investire. Se queste azioni

Quote per Paese nel mercato degli studenti internazionali (%)

7,3 7,3

2,0 1,9 ia LIA na nc ag Fra A IT Sp

Quota di immigrati sulla popolazione, e la quota di laureati sul totale degli immigrati Percentuale di immigrati sul totale della popolazione Percentuale di immigrati laureati sul totale degli immigrati

18,5 16,4 15,4 6,1 3,9

funzioneranno noi potremmo L’allarme, peraltro, si estenavere una bella speranza per la de anche ad altri settori, finora seconda metà del 2013». ritenuti meno a rischio. Si an-

Ma fanno da insidioso con- nunciano infatti esuberi anche traltare i dati forniti proprio ie- in comparti come ministeri ri dal rapporto Cisl sull’Indu- (7.576), Enel (4.000), Poste (olstria. «Negli ultimi cinque anni tre 3.000), Finmeccanica-Selex sono già andati persi 674 mila (2.529), settore bancario posti e altri 123 mila sono a ri- (20.000 posti di lavoro persi tra schio nel 2013» spiega il segre- il 2008 e il 2011, altri 20.000 a tario Raffaele Bonanni. Il lea- rischio fino al 2017). der Cisl lancia un appello che suona come un ultimatum: «Per uscire dalla crisi serve uno choc fiscale, altrimenti rischiamo di diventare una Repubblica fondata sul non lavoro».

Il segretario Confederale della Cisl, Luigi Sbarra, responsabile del settore indu- Senza dimenticare che ocstria, aggiunge che «l’occupa- corre fare i conti con la fuga dei zione non si crea modificando cervelli all’estero: secondo la le regole sul lavoro, ma con po- Coldiretti, il 51% degli Italiani litiche industriali e politiche sotto i 40 anni è pronta a espaper la crescita capaci di muo- triare per motivi di lavoro pervere l’economia, gli investi- ché non vede a breve nel futuro menti e i consumi, a partire da prospettive occupazionali. una riduzione del carico fiscale Inoltre «il 73% dei giovani ritiesul lavoro e le imprese». ne che l’Italia non possa offrire un futuro contro solo il 20% che ha invece una visione positiva perché pensa in maggioranza che l’Italia abbia le competenze e creatività per uscire dalla crisi. I risultati si invertono tra i giovani agricoltori che per la maggioranza relativa (45%) pensa invece che l’Italia possa offrire un futuro a conferma del fatto che, se inseriti in un contesto che offre spazio alla realizzazione personale, i giovani dimostrano di credere di più all’Italia».

La visione negativa del futuro è confermata dal fatto che in generale - continua la Coldiretti - «il 61% dei giovani italiani che pensa che in futuro la sua situazione economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17% uguale e solo il 14% migliore, mentre il 9% non risponde. Per la prima volta dal dopoguerra la nuova generazione sarà più povera di quella che l’ha preceduta». Decisamente pessimista è Beppe Grillo che, sul suo blog, paragona addirittura il Paese a un cammello moribondo: «L’Italia è come un cammello. Nelle gobbe non ha più acqua e davanti un deserto che sembra non avere fine».

La previsione del leader M5S è catastrofica: «Il cammello Italia collasserà e gli italiani, ignari, lo verranno a sapere in prima serata, dopo la pubblicità e prima degli elicotteri». Infine l’affondo al governo: «Fa solo proclami e si balocca con il presidenzialismo». Un segnale positivo arriva invece dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «L’Italia è determinata a superare l’attuale contingenza».