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 2013  maggio 31 Venerdì calendario

CAMERATI E RACCOMANDAZIONI LA GUERRA RAI VA IN PROCURA

Una brutta lite tra ex camerati riemerge nei verbali della Procura di Roma proprio alla vigilia del secondo turno dell’elezione a sindaco di Roma. Guido Paglia, ex direttore relazioni esterne Rai, è stato sentito due volte dai pm romani tra novembre e dicembre 2012 sulle pressioni ricevute da Alemanno per far lavorare in Rai la presentatrice Eleonora Daniele.
La storia è maneggiata con estrema cautela dal pm Alberto Galanti. Alemanno, secondo le testimonianze di Paglia e del produttore Piero Di Lorenzo, avrebbe fatto pressioni su di loro, più di tre anni fa, per far lavorare Eleonora Daniele. Paglia aspirava a diventare consigliere di amministrazione della Rai nel giugno 2012 e pensa che la sua mancata nomina sia dovuta anche al suo mancato appoggio all’amica di Alemanno. Accuse da dimostrare che riguardano una professionista che da lavora con continuità nel servizio pubblico e che è impegnata anche nel sociale con una sua onlus. Nei verbali di Paglia riemergono due vecchie storie: l’appalto del dicembre 2011 per la manifestazione natalizia “Roma si mette in luce” da 800 mila euro, dei quali 200 mila euro pagati dal Comune, ottenuto per illuminare il Natale di Roma da una società di un’amica di Eleonora Daniele: Laura Rossi. E il mistero degli scatti di un paparazzo. Paglia ha raccontato di avere raccolto le preoccupazioni di Gianni Alemanno per alcune foto scattate nel maggio del 2009. Paglia avrebbe svolto una mini inchiesta contattando Marco Durante, presidente dell’agenzia La-presse, e il giornalista Umberto Brindani. L’esito dei suoi accertamenti sarebbe stato riferito a Alemanno che, sempre a suo dire, non l’avrebbe presa bene. “Tutte queste storie sono solo vecchie illazioni prive di ogni fondamento” è la replica secca del sindaco Gianni Alemanno che non è voluto entrare nei particolari con Il Fatto.
La vicenda approda in Procura quando il produttore Piero Di Lorenzo, come abbiamo già raccontato, espone la sua versione sui retroscena della sua estromissione dalla Rai. Il produttore di fiction (in testa Il Capitano) e di spettacoli come “I raccomandati” sostiene di avere perso un fatturato milionario con la cancellazione dai palinsesti di tutti i suoi programmi e telefilm per l’ostracismo di chi comanda, in Rai ma anche sulla Rai.
IL PRODUTTORE racconta che aveva scritturato nel 2009 la conduttrice di Uno Mattina Eleonora Daniele per presentare in prima serata lo spettacolo Ciak si canta. Dopo la prima serie dello show, però Di Lorenzo sostituisce la Daniele con Pupo e - a suo dire - riceve pressioni da Alemanno per reinserirla. Solo due anni dopo, quando le sue produzioni spariranno dai palinsesti, Di Lorenzo scrive alla nuova dirigenza Rai che una delle cause del suo esautora-mento è stato “il netto rifiuto ripetutamente opposto alla richiesta compulsiva del Sindaco di Roma Gianni Alemanno di affidare nuovamente la conduzione del programma ad Eleonora Daniele. Dopo aver tentato in ogni modo di convincere il sottoscritto a ridare la conduzione della prima serata alla sua protetta mise in atto una campagna ossessiva di convincimento dei dirigenti Rai affinché imponessero la conduzione della Daniele alla LDM”. Di Lorenzo cita come persona informata dei fatti Paglia, già dirigente dell’organizzazione di estrema destra Avanguardia Nazionale negli anni sessanta, poi capo della redazione romana del Giornale. Dal 2002 al settembre 2012, Paglia, da direttore relazioni esterne, è l’uomo di An in Rai. Questa è la scena che descrive al pm Galanti: una sera d’inverno del 2011 il sindaco Gianni Alemanno lo convoca nella sede della Fondazione Città Nuove in via in Lucina e alla presenza dell’imprenditore-editore Roberto Di Paolo, i due ex compagni di battaglie politiche iniziano a discutere animatamente della conduttrice di Uno Mattina. Paglia contesta ad Alemanno le sue pressioni. I toni si alzano, si arriva a un passo dallo scontro fisico. La prima verbalizzazione di Paglia al pm dura diverse ore e si svolge il 29 novembre del 2012. Il pm Galanti lo riconvoca il 14 dicembre. La storia sembra un remake delle dichiarazioni di Paglia sul cognato di Gian-franco Fini, Giancarlo Tulliani. Non si tratta di uno sfogo ma di una vendetta annunciata. A fine giugno Paglia invia un sms al senatore Matteoli: “Caro Altero ho potuto ricostruire con precisione il retroscena della mia bocciatura al cda Rai”, Paglia cita Gasparri e Romani ma punta il dito soprattutto su Alemanno: “Gianni ha minacciato con Angelino (Alfano ndr) il caso politico e allora è bene che si sappia che ho già concordato con il Corsera che il giorno dopo la mia uscita dalla RAI spiegherò a tutti il perché di questo livore con me e Mazza (direttore di Rai 1 Ndr) che non ha nulla di politico ma è solo privato. Come feci con Libero a suo tempo per Gianfranco dirò nomi, cognomi e testimoni di questo caso politico...”.
Nel luglio del 2012 Panorama lancia un secondo segnale: “Guido Paglia non ci sta ad essere stato estromesso dal nuovo consiglio d’amministrazione Rai ... avrebbe annunciato via mail ad Altero Matteoli, ex An come lui e uomo di punta del Pdl, rivelazioni roventi”. Quattro mesi dopo Paglia si siede davanti al pm Galanti. Eleonora Daniele replica: “Sono completamente estranea a questi fatti e sono indignata per queste affermazioni. Non ho nessun rapporto professionale o di affari con Laura Rossi. Io lavoro da 11 anni in Rai, sempre grazie al mio impegno. Querelerò chi ha fatto queste affermazioni”.

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APPALTO SENZA GARA ALL’AMICA: È ALEMANNO O BABBO NATALE? -
Era il dicembre del 2011 quando il centro storico di Roma veniva tempestato di luci tricolori. A piazza Venezia si innalzava un cono bianco. Allora tutti protestarono per la rottura con la tradizione dell’abete e subito il cono finto fu relegato all’Eur. Allora Gianni Alemanno se la cavò dicendo che nessuno gli aveva sottoposto prima quel cono originale. Adesso la storia di quell’appalto torna di attualità per una questione più delicata.
COME HA ANTICIPATO ieri il Fatto Quotidiano, l’appalto per illuminare il Natale di due anni fa è finito nelle carte dell’inchiesta nata dalle dichiarazioni del produttore Piero Di Lorenzo e dell’ex dirigente Rai Guido Paglia. Il fascicolo è stato assegnato al pm Alberto Galanti che sta approfondendo due filoni: il primo riguarda le produzioni della Rai e in particolare le richieste di favori e soldi da parte di un paio di dirigenti. Il secondo filone invece verte sulle dichiarazioni di Paglia e dello stesso Di Lorenzo sulle pressioni di Gianni Alemanno per far lavorare la conduttrice di Uno Mattina Eleonora Daniele. Dichiarazioni e accuse tutte da riscontrare. A far accendere un faro della Procura su questa vicenda sono state le parole di Guido Paglia, storico militante della destra con un passato lontano in Avanguardia Nazionale e direttore relazioni esterne Rai fino al settembre scorso. Paglia è stato convocato due volte dai pm e ha parlato anche della vecchia storia dell’appalto ottenuto nel dicembre 2011 dalla società dell’amica della presentatrice, Laura Rossi.

Per la manifestazione “Roma si mette in luce” la società Laura Rossi International Srl - secondo i giornali dell’epoca - ha ottenuto un appalto da 800 mila euro. Una cifra superiore al fatturato totale della società nel triennio 2009-2011. L’affidamento non è avvenuto a seguito di una gara del comune ma direttamente da parte di Zètema Cultura, società partecipata al 100 per cento da Roma Capitale, che opera nel settore cultura alla quale era stato affidato il coordinamento per gli eventi natalizi. Il progetto prevedeva di abbellire la città senza dimenticare le periferie, l’aeroporto e la stazione. Le luminarie con l’albero contestato e un fiume di luci colorate sul Corso sono state realizzate a cura della Lucifeste Group di Pomigliano d’Arco che al Fatto racconta: “a noi Laura Rossi ha pagato solo una cifra di circa 150 mila euro per quel lavoro”. La commessa però era ben più redditizia. Gli 800 mila euro raccolti dalla Laura Rossi provenivano dal Comune per soli 200 mila euro, il resto era coperto dagli sponsor. Laura rossi è un’imprenditrice romana di 43 anni, amica di Eleonora Daniele. Apre una prima azienda, la “L.R. Srl”, che fallisce nel 2009. Ma riparte subito con la “Laura Rossi International” e inizia a lavorare per una serie di progetti che coinvolgono il Campidoglio. A maggio 2011 organizza la mostra fotografica “Karol il Papa dei popoli” e a dicembre dello stesso anno, si occupa appunto dell’evento “Roma si mette in luce”

QUELL’ANNO a Il Messaggero dichiara di aver cercato da sola i finanziatori privati per quell’evento. Nella lista ci sono l’Atac, 100 per cento Comune di Roma; Acea controllata al 51 per cento dal Comune di Roma, ed Eur Spa (90 per cento del ministero del Tesoro e al 10 per cento del Campidoglio), di cui era amministratore delegato Riccardo Mancini, uomo fidato di Alemanno che curava per lui gli aspetti economici della campagna elettorale, poi arrestato a marzo per una tangente da 80 mila euro.

Il Comune e le società vicine al Campidoglio quindi hanno illuminato Roma ma anche i bilanci della Laura Rossi. Secondo i dati della Camera di Commercio, infatti, la Srl dell’imprenditrice che, secondo le dichiarazioni di Paglia, era molto amica di Eleonora Daniele, ha fatturato nel 2011 solo 170 mila euro. Probabilmente la commessa ottenuta per il Natale 2011 sarà stata contabilizzata solo nel 2012. Se i giornali dell’epoca non mentivano, la Laura Rossi avrà segnato quell’anno un più 400 per cento. Alla faccia della crisi.