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 2013  maggio 31 Venerdì calendario

QUANDO MORATTI COMPRO’ L’INTER PER 55 MILIARDI DI LIRE

Sono passati 18 anni, tre mesi e dodici giorni da quel pomeriggio del 1995 in cui Ernesto Pellegrini cedette il club a Massimo Moratti, il quarto della nidiata di figli avuti da Angelo e lady Erminia Cremonesi (cinque naturali, uno adottato), coppia nerazzurra che aveva reso mondiale l’Inter negli anni Sessanta per poi ritirarsi dalla scena quando il clima politico e sociale in Italia si era fatto rovente per quegli industriali particolarmente esposti. E così all’alba della stagione di piombo, il 14 maggio 1968, ecco salire sulla scena Ivanoe Fraizzoli, facoltoso commerciante spinto da una donna molto appassionata, lady Renata. Sarà Fraizzoli, nel 1984, a passare la mano al ragionier Pellegrini, il re delle mense aziendali, che resisterà sul ponte di comando dieci anni, undici mesi e sei giorni.
La telefonata Quel 18 febbraio ’95 la notizia del ritorno di un Moratti alla guida della società nerazzurra, attesa con ansia dal popolo dell’Inter, venne battuta dall’agenzia Ansa alle 18.46. I due protagonisti brindano nella villa di Pellegrini in zona San Siro. Poi il presidente uscente fa visita alla squadra, in ritiro alla Pinetina per affrontare l’indomani il Brescia. Pronuncia poche parole, si ferma travolto dalla commozione, riprende a fatica: l’Ernesto, con la sua Ivana e la giovane Valentina (e il fratello minore, Giordano), hanno voluto un bene dell’anima all’Internazionale football club, quasi fosse il maschio di casa. «Arrivo da tifoso, comprerò qualche buona... riserva per la rosa attuale» le prime parole del neo numero uno, al quale telefona subito Umberto Agnelli per congratularsi: la fiera rivalità degli anni Sessanta può ricominciare.
Le cifre Massimo Moratti si accollò una spesa di 55 miliardi di lire secondo una fonte vicina all’avvocato Peppino Prisco (regista occulto della trattativa), di 40 miliardi secondo una fonte vicina ai Pellegrini. Dopo di che ci sono stati massicci investimenti per arrivare in cima al mondo, come il papà Angelo. Un calcolo attendibile contempla circa 1.250 milioni di euro spesi in 15 anni per ripianare le esposizioni della società dovute a stipendi dei dipendenti e acquisto di calciatori (oltre 150, da Zanetti in poi escludendo i giovanissimi).
Il passivo Naturalmente ci sono state anche le vendite ma il saldo resta fortemente in rosso, per circa 750 milioni. Se da Giacarta arriva oggi un aiuto concreto, il passivo personale del presidente si ridurrà. Non la sua passione, però. E quindi nessuno fra i suoi amici crede alla vendita definitiva del gioiello: certi amori non finiscono.