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 2013  maggio 31 Venerdì calendario

GRILLINA COL PORTABORSE EPURATO

L’epurato rientra dalla finestra. Una grana in più per Beppe Grillo e non ci voleva in questo difficile momento per lui e il suo movimento. A colpirlo con questo tiro mancino è una delle sue deputate, la piemontese Eleonora Bechis, di professione portinaia, catapultata dalla guardiola al parlamento.

Dal blog di Grillo era arrivato l’invito a inviare i curricula da parte di chi si proponeva per l’incarico di portaborse: così il guru li definiva in campagna elettorale, salvo poi farli diventare tecnici al servizio degli onorevoli una volta conquistati gli scranni.

Forse oggi, disillusi, in minor numero si proporrebbero, senza raccomandazioni. Infatti alla fine i promossi sono stati per lo più gli amici degli amici e sarebbe interessante se la trasparenza grillesca arrivasse a pubblicare l’elenco completo degli assunti.

Anche Eleonora Bechis, 38 anni, ha avuto diritto al suo portaborse e la sua scelta è caduta su Agostino Formichella, attivista del M5S piemontese poi però caduto in disgrazia, tanto che il leader ha scritto sul blog una delle sue ormai note fatwa: Agostino Formichella e altri due colleghi torinesi, Maurizio Penna e Raffaella Fanelli «sono diffidati dall’uso del nome, del logo e dell’immagine del MoVimento 5 Stelle». Motivo? I tre animavano un locale torinese, Attenti al treno, dove si proponevano «Apericene delle stelle», vale a dire «serate di networking» a pagamento che non erano ben accette dallo staff di Grillo.

L’epurato non fece polemiche, è stato buono e ha continuato a sostenere il movimento grillino e in particolare ha invitato a votarlo alle ultime elezioni politiche, un aiuto prezioso per coloro che sono poi risultati eletti e che fanno parte di una delle fazioni in lotta all’interno del movimento torinese, dove invece il gruppo guidato dal consigliere comunale Vittorio Bertola si era schierato contro Formichella e chi lo appoggiava, fino a farlo diventare una sorta di capo espiatorio. In che modo sdebitarsi? Chiamando a Roma il reprobo, si presume all’insaputa di Beppe Grillo.

Adesso l’epurato può vantare l’incarico di assistente personale per i lavori parlamentari dell’on. Eleonora Bechis, eletta segretaria della commissione Lavoro della Camera. Il compenso è ovviamente pagato coi soldi pubblici. L’episodio aggiunge malessere nella già pesante atmosfera di questi giorni all’interno della casa grillina. Qualche militante si espone anche sul web: «Questa è la meritocrazia tanto propagandata?».

Nel suo curricula, Formichella si defnisce «grillino doc dal 2007» ed esperto di «lavoro, diritti, antimafia e rete», ma soprattutto «un grande comunicatore». Ha provato a mandare un video per le primarie ma senza successo, anche perché pesava quel veto di Grillo. È andata meglio alla sua amica Eleonora Bechis che ha ottenuto143 voti, sufficienti per il biglietto per Palazzo Chigi. Ha preso il treno assieme a Viviana Ferrero, designata da Grillo capolista e che abita nel palazzo di cui la Bechis era custode (in precedenza era stata venditrice ambulante).

Hanno lavorato in tandem per la vittoria. Animatrici di gruppi d’acquisto, animaliste, anti-tav, attive sulle problematiche del quartiere. Appena arrivata in parlamento, Eleonora Bechis twitta: «Siamo in aula... no, siamo in un film.... no, siamo al circo!!! Non so ma volano i buffoni..». Non ha le idee altrettanto chiare sul diritto d’autore e il giornale torinese La Stampa le invia una raccomandata: «gentile signora, sul suo profilo Facebook sono illecitamente pubblicati centinaia di articoli tratti dal nostro quotidiano. Essi, oltre che liberamente fruibili, sono altresì scaricabili e copiabili da chiunque, così aggravando la loro indebita diffusione tra il pubblico. La loro pubblicazione costituisce una grave lesione del diritto d’autore, aggravata dalla circostanza che non è in alcun modo riportato il nome della testata La Stampa e la data della pubblicazione degli articoli. La invitiamo perciò a volere rimuoverli dal suo profilo_..».

Lei risponde scandalizzata che si tratta di censura ma viene a più miti consigli e non pubblica più. Poi riscuote l’apprezzamento di Grillo quando egli caccia dal movimento Federica Salsi, rea di avere accettato l’invito in un talk show, apostrofandola come alla ricerca di soddisfare il suo punto G che sarebbe il salotto tv.

La Bechis difende il capo: «è stato un intercalare, niente di male».

Nell’epoca in cui Milena Gabanelli faceva furore tra i 5stelle pubblicò una sua intervista. Da quando la giornalista è in disgrazia non se ne parla più. La stessa sorte che, c’è da giurare, toccherà a Stefano Rodotà: il grillone attacca e i grillini seguono. Del resto grazie a Grillo, all’inquilina del «suo» palazzo, alla rete e ai suoi supporter lei è riuscita ad approdare in parlamento.

Tra le prime incombenze, un pellegrinaggio dai capi: «siamo andati in missione dal Casaleggio», racconta, «come delegazione del gruppo interno Internet per illustrare quali fossero le nostre esigenze come parlamentari. Lui si è mostrato ben disposto ad accogliere e vagliare alcune delle nostre proposte e ha lasciato carta bianca su altre». Chissà se ha parlato a Casaleggio anche del suo «assistente tecnico», ovvero portaborse, che proprio l’altro giorno ha postato sul web un ritrattino della sua datrice di lavoro, segno che ha incominciato a lavorare.