M. Gu., Corriere della Sera 31/05/2013, 31 maggio 2013
L’ANNUNCIO DEL TESORIERE PD: 180 IN CASSA INTEGRAZIONE —
Palazzo Chigi chiude i rubinetti del finanziamento pubblico e le forze politiche, abituate da decenni a scialare, si preparano a dare battaglia. «Questo governo vuole uccidere i partiti — denuncia il tesoriere del Pdl, Maurizio Bianconi — Abbiamo 200 dipendenti, ci toccherà licenziare tutti... Io non ci sto!». E il cassiere del Pd, Antonio Misiani, non esclude il ricorso alla cassa integrazione per 180 dipendenti.
«La situazione è drammatica», gli avrebbero sentito dire i lavoratori del Pd durante una infuocata assemblea sui destini del Nazareno, «il ricorso alla Cassa sarà inevitabile». Nel pomeriggio Misiani stempera l’allarme, ma conferma che il ridimensionamento «di tutte le strutture del partito» ci sarà e che, insieme ai contratti di solidarietà, l’amministrazione potrebbe decidere il ricorso alla «Cig». Oggi il Consiglio dei ministri approverà il disegno di legge che azzera i rimborsi pubblici e i partiti, in vista della cura dimagrante, fanno di conto. «Gli strumenti individuati dal governo difficilmente potranno colmare il vuoto dei soldi pubblici — prevede Misiani — A quel punto sarà necessario ricorrere agli ammortizzatori sociali». Licenziamenti in vista? «Lo escludo. Non ne abbiamo mai fatti e non vogliamo farne adesso. Discuteremo con i rappresentanti dei lavoratori». Cassa integrazione in arrivo? «Parlarne ora è prematuro. È chiaro che il rischio esiste, ma non per tutti. Il numero di 180 lavoratori è campato per aria. Cosa vuol dire, che chiudiamo il partito? Sono numeri assolutamente fantasiosi. Non ci saranno azioni unilaterali». Il tema, prima di essere economico, è politico. I dipendenti del Pd hanno sfogato la loro preoccupazione puntando il dito contro Bersani e contro il governo. Hanno accusato i leader di aver «inseguito Renzi e Grillo» senza curarsi di «buttare sul lastrico tante famiglie». Ma Misiani non è d’accordo e invita a riflettere sul ruolo dello Stato: «Dalle urne è uscita una fortissima domanda di discontinuità, di cui i costi della politica sono l’epicentro. Far finta che non sia successo nulla è l’errore piu grande che possiamo commettere». La domanda che molti potrebbero farsi è perché il Pd non rinuncia alla bellissima sede del collegio Nazareno, ma qui Misiani non sente ragioni: «Lasceremo via Tomacelli e terremo Sant’Andrea delle Fratte, perché il costo complessivo non è gravoso». Quanto spendete, onorevole? «Settecentomila euro l’anno».
M. Gu.