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 2013  maggio 30 Giovedì calendario

PARMITANO, L’ITALIANO A SPASSO NELLO SPAZIO

Con un sorriso in mondovisione (modo di dire che questa volta pare persino un po’ stretto) ha contagiato tutta la Terra. Luca “Skywalker” Parmitano è sbucato dal portello della Soyuz entrando alle 6.17 di ieri nella Stazione spaziale con una faccia che non si era mai vista a 400 km di altezza e alla velocità di 28mila kmh. Allegria molto siciliana per questo marcantonio di 36 anni, che in luglio diventerà il primo astronauta italiano a dire «esco a fare due passi» ai colleghi del laboratorio orbitante vasto come un campo da rugby.
SOGNO
E come non capirlo: il maggiore dell’aeronautica militare ha sempre volato alto fin da bambino, quando già sognava di fare l’astronauta chiedendosi tuttavia «chissà chi ci starà guardando da lassù». Forse, ma non è detto, a questa domanda Parmitano, 2mila ore di volo su 40 velivoli, non troverà risposta anche dopo i sei mesi in cui abiterà nella stazione internazionale, ma invece risolverà molti dei quesiti che gli scienziati di tutto il globo gli hanno affidato: dalla cura per l’osteoporosi al rendimento di un carburante ecologico i cui componenti possono essere miscelati solo in assenza di gravità. Questo per ricordare che lassù gli astronauti non pensano solo a come arrivare su Marte o a cantare Space Oddity di Bowie in maniera celestiale.
CASA DOLCE CASA
Dev’essere poi l’aria (pressurizzata) di casa che ha fatto subito fare al nostro uomo delle stelle la cosa più italiana di tutte: salutare mammà e poi la moglie Kathy e le figlie Sara e Maia di 3 e 6 anni. Aria di casa non solo perché la missione si chiama Volare: più della metà dei moduli abitativi della stazione è progettata e costruita in Italia, che nell’avventura dell’Iss tiene testa a Usa e Russia staccando Francia e Giappone.
Un ruolo che ha spinto la Nasa ad affidare a Parmitano due, anzi, ormai è certo, tre passeggiate spaziali, privilegio ad alta responsabilità che non era mai capitato ai cinque astronauti “made in Italy” che l’hanno preceduto. «Ecco, ci siamo tanto impegnati - ha detto ieri Enrico Saggese, presidente del’Agenzia spaziale italiana - per fare entrare Luca nella stazione e lui non vede l’ora di uscire». Orgoglio condiviso, nella lunga notte trascorsa all’Asi a Tor Vergata per seguire in diretta il volo della navicella Soyuz, dai ministri Maria Chiara Carrozza, Istruzione e Ricerca, e Mario Mauro, Difesa, e dal capo di stato maggiore dell’aeronautica militare, il generale Pasquale Preziosa.
Tra un esperimento e l’altro, tra una passeggiata e qualche istante di relax nella “cupola” panoramica che toglie il fiato, Parmitano sarà impegnatissimo a mantenere i contatti con i suoi 20mila follower di Twitter tra i quali molti giovanissimi: «Siamo astronauti - ha detto prima di partire - ma anche educatori che devono dare l’esempio e ricambiare la fiducia soprattutto dei ragazzi».