Paolo Griseri, la Repubblica 30/5/2013, 30 maggio 2013
FIAT TRATTA UN FINANZIAMENTO DA 10 MILIARDI PER L’ACQUISTO DELLA CHRYSLER ENTRO L’ESTATE
TORINO — Un finanziamento da 10 miliardi di dollari per acquistare il 41,5 per cento di Fiat oggi in mano al fondo assistenziale Veba del sindacato americano. L’agenzia
Bloomberg riferiva ieri sera i rumors americani sulle manovre di Sergio Marchionne per entrare in possesso «entro l’estate» del cento per cento della Chrysler e procedere così entro fine anno alla fusione tra Torino e Detroit.
Che la Fiat stesse cercando di ottenere finanziamenti per l’operazione era un’ipotesi già ventilata nei giorni scorsi dal
Wall Street Journal che ipotizzava un finanziamento doppio, di circa 20 miliardi. Tutte indiscrezioni che ieri sera a Torino non trovavano conferma mentre qualche elemento di novità è atteso per questa mattina in occasione dell’assemblea degli azionisti di Exor cui parteciperanno John Elkann e lo stesso Sergio Marchionne.
L’acquisto del 41,5 per cento di azioni Chrysler attualmente in mano al sindacato è da tempo al centro delle indiscrezioni. Secondo l’ipotesi più sfavorevole alla Fiat (sul valore delle azioni pende il giudizio della Corte del Delaware) il pacchetto potrebbe costare circa 4 miliardi di dollari. I rimanenti 6 miliardi servirebbero alla Fiat per ricontrattare i debiti a suo tempo contratti da Chrysler, debiti che hanno vincoli incompatibili con la fusione delle due società. Alla trattativa per il finanziamento parteciperebbero Deutsche Bank, Bank of America, Bnp Paribas e Goldman Sachs.
L’operazione di fusione tra Torino e Detroit potrebbe comportare grandi conseguenze per gli insediamenti Fiat in Italia. «Voglio incontrare Marchionne per capire a quali condizioni la Fiat è intenzionata a investire nel nostro Paese», ha detto nei giorni scorsi il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Domani il ministro incontrerà a Roma l’amministratore delegato della Fiat per ottenere il chiarimento.
Tra le incognite da sciogliere, il futuro di importanti stabilimenti come Mirafiori e Cassino. Il primo è praticamente fermo da due anni in attesa che si decidano le nuove produzioni. Secondo il segretario della Fim torinese, Claudio Chiarle, intervenuto ieri a Torino a un convegno sugli ammortizzatori sociali, «il futuro di Mirafiori e Cassino potrebbe essere legato proprio all’esito della trattativa tra Marchionne e il sindacato americano per l’acquisto delle quote di Chrysler».