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 2013  maggio 29 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - CHIESTA L’ABROGAZIONE DELLA PROCEDURA D’INFRAZIONE


MILANO - L’attesa ufficialità è arrivata. Dopo le anticipazioni del Commissario agli Affari Economici, Olli Rehn, e del vicepresidente Antonio Tajani (via Twitter), la Commissione Ue ha chiesto ufficialmente di abrogare la procedura per deficit eccessivo contro l’Italia. Un risultato - che si tramuterà in 12 miliardi di risorse per l’anno prossimo - del quale il presidente del Congilio, Enrico Letta, attribuisce il merito allo "sforzo sostenuto da tutti gli italiani, che devono essere orgogliosi". Da Letta arriva anche una menzione al suo predecessore: "Raccogliamo il frutto del lavoro dei precedenti governi, in particolare di quello presieduto da Mario Monti, al quale va il mio personale ringraziamento. Quanto all’attuale esecutivo, l’impegno è quello di rispettare gli obblighi assunti in sede europea e di applicare il programma sul quale il parlamento ha votato la fiducia". D’altra parte è lo stesso presidente della Commissione
Ue, José Manuel Barroso, a tenere alta la tensione: "A causa del debito molto elevato non possiamo dire che l’Italia deve rallentare gli sforzi, negli ultimi mesi ha perso quote di mercato e manca ancora di competitività ma ci sono le condizioni per recuperare", dice del Belpaese. A Barroso si sono aggiunte le raccomandazioni di Olli Rehn. L’Italia "ha margini di sicurezza molto piccoli per tenere il deficit sotto il 3% dopo le decisioni del nuovo governo sulla tassazione", riferendosi in particolare alla possibilità di togliere l’Imu, l’mposta sugli immobili. "Una gran parte di questi margini", ha aggiunto Rehn, di sicurezza "è già stato usato per il pagamento dei debiti arretrati della pubblica amministrazione, soprattutto alle piccole e medie imprese".
La Commissione Ue ha comunque ufficialmente adottato la raccomandazione per l’uscita dalla procedura di deficit eccessivo e all’Italia ha aggiunto quella per Lettonia, Ungheria, Lituania e Romania. Nella giornata di promozione del Belpaese - comunque - non è mancato un piccolo incidente diplomatico. Il commissario all’Energia, Guenther Oettinger, alla Bild si è detto preoccupato che Paesi come "Bulgaria, Romania e Italia siano essenzialmente poco governabili". Immediata la reazione del ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero, che ha definito le sue parole "superficiali e isolate".
L’Italia. Nella nota ufficiale, l’esecutivo europeo indica che la procedura per l’Italia è stata lanciata nel 2009 e che dopo aver raggiunto il 5,5% del Pil, il deficit ha raggiunto il 3% nel 2012, "cioè entro il termine fissato dal Consiglio" si ricorda nella nota della Commissione. "Secondo il programma di stabilità 2013-2017, adottato dal governo italiano il 10 aprile 2013 e approvato dal Parlamento italiano il 7 maggio, nel 2013 il disavanzo registrerà una leggera diminuzione al 2,9% del Pil, per poi scendere all’1,8% del Pil nel 2014. Nell’ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione indicano un disavanzo del 2,9% del Pil nel 2013 e del 2,5% del Pil nel 2014, ossia inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil)".
Documenti:
Abrogazione della procedura sul deficit eccessivo
Raccomandazioni e provvedimenti da adottare
Le raccomandazioni. Quanto al futuro, l’Italia, non più sotto procedura per deficit, deve ora assicurare un "aggiustamento" dei conti per centrare il pareggio di bilancio strutturale dal 2014 e una "diminuzione regolare dell’alto debito". Deve poi riformare lavoro e giustizia civile, scuola, fisco e proseguire le spending review.
SCHEDA: ora sei punti per la crescita
Conti Pubblici. Come da aspettative, le raccomandazioni per l’Italia sono sei e partono dalla sostenibilità dei conti pubblici. Dopo essere uscita dalla procedura, il governo deve assicurare "che il deficit resti sotto il 3% nel 2013, persegua l’aggiustamento strutturale a un ritmo appropriato e attraverso un consolidamento favorevole alla crescita in modo da raggiungere gli obiettivi di medio termine a partire dal 2014", scrive la Commissione, che esorta anche a "realizzare i surplus primari previsti" per far scendere l’alto debito. D’altra parte, segnalano a Bruxelles, lo scenario sul quale sono state elaborate le stime del bilancio pubblico italiano 2013-2017 è "ottimistico per il 2014" mentre "è plausibile dal 2015 in poi, ferma restando tuttavia l’attuazione piena delle riforme strutturali adottate, che non è scontata".
Riforme e crescita. La seconda raccomandazione invita infatti a rendere "più efficiente la pubblica amministrazione", e la giustizia civile, "semplificare il quadro regolamentare per cittadini e imprese limitando la durata dei processi e riducendo gli alti livelli di cause, promuovendo procedure di accordo extra-processuali". Bisogna cioè "dare tempestivamente attuazione alle riforme". Un passaggio viene dedicato anche alla "repressione della corruzione", che va implementata "anche rivedendo la disciplina dei termini di prescrizione". Infine vanno adottate misure strutturali per migliorare la gestione dei fondi dell’UE nelle regioni del Mezzogiorno in vista del periodo di programmazione 2014-2020.
Banche. Dalla lente di Bruxelles non sfugge il credito e nelle intenzioni della Commissione bisogna spingere la revisione del sistema finanziario proprio perché sia facilitata la trasmissione del credito all’economia. Infatti una raccomandazione è "promuovere nel settore bancario pratiche di governo societario che sfocino in una maggiore efficienza e redditività, per sostenere il flusso del credito alle attività produttive". Anche lo "sviluppo dei mercati dei capitali" è indicato come punto rilevante per il finanziamento delle imprese, "soprattutto sotto forma di partecipazione al capitale".
Lavoro e politiche sociali. Al fattore occupazionale va uno spunto corposo della Commissione, che chiede "attuazione effettiva alle riforme del mercato del lavoro e del quadro per la determinazione dei salari per permettere un migliore allineamento dei salari alla produttività". Non mancano gli interventi per la "promozione della partecipazione al mercato del lavoro, specialmente quella delle donne e dei giovani, ad esempio tramite la Garanzia per i giovani" tanto discussa in sede comunitaria. Oltre al riferimento all’abbandono scolastico e al miglioramento della preparazione in chiave lavorativa, si invita ad "assicurare l’efficacia dei trasferimenti sociali, in particolare mirando meglio le prestazioni, specie per le famiglie a basso reddito con figli".
Fisco ed evasione. Sulla tassazione, riconosciuto che il sistema italiano è estremamente complesso e ha vaste aree di evasione, si invita a "trasferire il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente assicurando la neutralità di bilancio". Una menzione speciale va alla revisione "dell’ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote ridotte dell’Iva e delle agevolazioni fiscali". Non manca un passaggio relativo all’Imu, in particolare quando si chiede di "procedere alla riforma del catasto allineando gli estimi e rendite ai valori di mercato’’. Lavoro irregolare ed evasione fiscale devono essere gli obiettivi di una lotta da proseguire. Sul taglio dell’imposizione si è espresso il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha ricordato che sarà possibile "solo con la riduzione della spesa".ì
Servizi e liberalizzazioni. Nonostante i passi avanti fatti, c’è spazio per nuovi interventi che migliorino la competitività. Sono chiesti investimenti infrastrutturali, in particolare "sulle interconnessioni energetiche, sul trasporto intermodale e, nelle telecomunicazioni, sulla banda larga ad alta velocità, tra l’altro al fine di superare le disparità tra Nord e Sud". I servizi professionali e la prestazione dei servizi pubblici locali - "dove il ricorso agli appalti pubblici in sostituzione delle concessioni dirette potrebbe essere esteso" - sono i settori nei quali il mercato deve avere più spazio.
Le aree di raccomandazione della Commissione ai Paesi Ue
La raccomandazione della Commissione deve essere vagliata dai ministri finanziari - il Consiglio Ue - il prossimo 21 giugno. Bruxelles ha annunciato poi di raccomandare l’apertura della procedura per Malta. Oltre a questo, la Commissione si è espressa per prorogare i termini per il rientro dalla correzione del deficit eccessivo a Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovenia. Francesi e spagnoli - in particolare - avranno due anni in più per centrare gli obiettivi, uno in più sarà per gli olandesi.
(29 maggio 2013)