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 2013  maggio 29 Mercoledì calendario

NELLO SCONTRO FERROVIE-NTV ORA IRROMPE L’ANTITRUST “COMPETIZIONE RALLENTATA”

ROMA — Lo scontro sull’alta velocità tra Ntv e Ferrovie, iniziato cinque anni fa ed esploso nelle ultime settimane, arriva sul tavolo dell’Antitrust. L’Autorità ha avviato un’istruttoria per verificare un eventuale abuso di posizione dominante da parte dell’ex monopo-lista che dal 2014 sarà costretto a fare i conti con la concorrenza del temibile colosso tedesco Deutsche Bahn, pronto a giocarsi con Trenitalia i contratti del trasporto regionale.
Pesanti le accuse che la società privata fondata da Luca di Montezemolo e Diego Della Valle hanno mosso nei confronti di Ferrovie dello Stato Italiane, i cui uffici romani sono stati ispezionati da rappresentanti dell’Antitrust: sono sette le denunce inviate da Ntv tra il 2012 e il 2013, che metterebbero in luce comportamenti anti-concorrenziali, tutti mirati a «rallentare » l’avvio dell’operatività di Ntv sulla rete.
Un rapporto, quello tra i due concorrenti sull’alta velocità che fin dalla nascita di Ntv ha portato allo scontro frontale tra personalità molto forti come Montezemolo e Della Valle da una parte, e l’amministratore delegato di Fsi Mauro Moretti dall’altra. Ma le prove giunte nella sede dell’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, sono parse sufficienti ad aprire un fascicolo sulla vicenda che dovrà chiudersi entro un anno.
Nel mirino c’è quella che viene definita «la strategia abusiva, posta in essere dal Ferrovie attraverso le controllate Rfi, Trenitalia, Centostazioni, Grandistazioni e Fs Sistemi Urbani», finalizzata a «rallentare l’ingresso nel mercato del trasporto passeggeri ad alta velocità dell’operatore nuovo entrante Ntv, con pregiudizio per il consumatore finale». Un disegno utilizzato in particolare da Rfi (il gestore della rete e degli orari dei treni) per «ostacolare l’accesso all’infrastruttura ferroviaria» favorendo in questo modo l’altra società del gruppo, Trenitalia.
Le accuse vanno dal «dumping» sui biglietti venduti da Trenitalia a prezzi stracciati, solo per costringere Ntv a ridurre a livelli insopportabili i margini di profitto, fino a «comportamenti ostruzionistici nell’accesso all’infrastruttura ferroviaria » attraverso la mancata assegnazione di “tracce” (collegamenti) nell’ora di punta. Oppure atti apertamente “ostili” all’azienda privata, come il mancato accesso all’impianto di manutenzione di Milano San Rocco. Nel dossier si parla anche di «inefficienze, discriminazioni, ostruzionismo alle attività di Ntv in numerose stazioni facenti parte del network dell’alta velocità».
Insomma, quasi cappio stretto al collo del nuovo entrante che rischia
di far fallire sul nascere gli sforzi di Montezemolo e soci, a soli 13 mesi dalla partenza. Una condotta che per l’Agcm, appare «suscettibile di incidere in maniera decisiva proprio nella fase più delicata di start up di Ntv, innalzandone significativamente i costi di ingresso e favorendo l’operatore incumbent Trenitalia».
Dal fronte Ferrovie interviene il presidente Lamberto Cardia che però tende a smorzare le polemiche: «Quando si ha la serenità della correttezza, tutti gli approfondimenti confermano i comportamenti corretti». Per Cardia, «è sempre meglio un controllo in più che un controllo in meno. Siamo assolutamente sereni». Anche nei giorni scorsi le Ferrovie avevano replicato colpo su colpo agli attacchi mossi dal concorrente: sui prezzi, hanno spiegato i vertici, non ci sono “manovre” al ribasso ma tariffe trasparenti in una forbice tariffaria che oscilla tra i 29 e i 200 euro. E sugli sconti in odore di dumping le stesse Fs hanno spiegato che è stata proprio la discesa in campo di Ntv a costringere Trenitalia ad una riduzione dei prezzi dei biglietti del 9%, ma non certo del 30%.
Anche sull’accesso all’infrastruttura, l’ex monopolista ha mspiegato di avere regole «che valgono per tutti» visto che prezzi e tracce orarie «vengono definite e controllate dal ministero dei Trasporti, così come le risorse destinate alla rete gestita da Rfi non possono essere stornate a favore di Trenitalia».
In ogni caso la guerra di posizione sulle rotaie ha portato ad un sostanziale abbassamento dei prezzi e ad una costante erosione della quota di mercato che fino al 2009 era saldamente nelle mani di
Alitalia sulla Roma-Milano, il collegamento più ghiotto dal punto di vista dei ricavi. Oggi, secondo quanto comunicano le due società ferroviarie, la quota passeggeri complessiva dell’alta velocità è fatta di circa 30 milioni di viaggiatori che ogni anno scelgono Italo (4,5 milioni tra aprile 2012 e l’aprile scorso) oppure i Frecciarossa e i Frecciargento (oltre 25 milioni).
In passato anche un altro operatore privato — Arenaways — si era affacciato sulla rete coperta dagli intercity di Trenitalia. I risultati furono catastrofici e culminati nella chiusura del piccolo vettore che collegava — o meglio ha cercato a lungo di collegare con enormi difficoltà — le città tra Milano e Torino. Anche in questo caso l’Antitrust intervenne in modo deciso contro Rfi e Trenitalia. Ora però alle spalle di Ferrovie si staglia l’ombra inquietante del gigante tedesco del trasporto Deutsche Bahn, pronto a mettere in crisi il monopolio sulle rotte regionali a partire dalle gare aperte dal prossimo anno. Un’occasione ghiotta, sperano milioni di pendolari, per aumentare la concorrenza e la qualità in un settore ben più ampio e trascurato rispetto all’alta velocità.